Gaza: è saltato l'accordo di cessate il fuoco?
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Unione Democratica Araba-palestinese - UDAP*
Nonostante le tensioni interne e le dichiarazioni di Netanyahu, più che l'accordo per il cessate il fuoco, sembra essere la tenuta del governo israeliano quella "in bilico".
LA TREGUA A GAZA È “IN BILICO”?
Negli ultimi giorni, numerose testate giornalistiche hanno riportato la notizia che l’accordo per il cessate il fuoco, annunciato mercoledì sera, stia per saltare. La causa di questa situazione sarebbe, secondo le dichiarazioni di Netanyahu, “il mancato rispetto degli accordi da parte di Hamas”.
L’entrata in vigore del cessate il fuoco è prevista per domenica 19 gennaio, ma le contrastanti notizie e dichiarazioni stanno generando molta incertezza.
ISRAELE E I CESSATE IL FUOCO
Storicamente, le forze d’occupazione israeliane hanno sempre sfruttato i lassi di tempo tra la firma degli accordi di cessate il fuoco e la loro entrata in vigore per intensificare i bombardamenti su Gaza.
Questa pratica mira a creare il massimo danno possibile prima che le operazioni di attacco vengano ufficialmente fermate - per questo abbiamo assistito a un’intensificarsi dei bombardamenti dopo l’annuncio dell’accordo.
LE DINAMICHE POLITICHE INTERNE ISRAELIANE
Quello in corso in queste ore sembra, più che altro, essere una manovra politica interna israeliana, legata alla crisi politica che sta attraversando il governo di Netanyahu; all'interno della coalizione israeliana deve infatti fare i conti con la crisi tra Likud e i partiti di estrema destra come il Partito del Sionismo Religioso e Potere di Israele, guidati da Smotrich e Ben Gvir.
Questi si sono infatti, nel corso degli ultimi mesi, fermamente opposti al cessate il fuoco, con la minaccia di far saltare il governo.
RICATTI POLITICI E IL RISCHIO DI ELEZIONI ANTICIPATE
Il ricatto è che, se l’accordo per il cessate il fuoco dovesse essere accettato con condizioni imposte dalla resistenza palestinese, i due esponenti di estrema faranno cadere l'esecutivo, spingendo per elezioni anticipate.
In un tale scenario, Netanyahu si troverebbe in difficoltà, con scarse possibilità di tornare al governo e nel pericolo di dover affrontare le vicende giudiziarie da cui prova a sfuggire.
NOTIZIE CONTRASTANTI
Nonostante quanto riportato dai media sia internazionali che italiani, l’accordo per il cessate il fuoco non sembra essere saltato.
Le posizioni dei partiti israeliani indicano che la maggioranza del governo si schiererà, al momento del voto da parte del gabinetto, a favore dell'accordo - al di là dell’opposizione di Smotrich e Ben Gvir.
A RISCHIO LA TENUTA DELL'ACCORDO O QUELLA DEL GOVERNO?
L’incertezza reale, in queste ore, appare essere quella di Netanyahu che sembra stia disperatamente cercando di prendere tempo per negoziare con Smotrich e Ben Gvir e trovare un compromesso che permetta al governo di rimanere in carica una volta concluse le fasi dell’accordo - è per questo che la convocazione della seduta del gabinetto di governo per la votazione è stata rimandata.
Dobbiamo comunque tenere a mente che Israele ha sempre dimostrato una spregiudicatezza nei confronti degli accordi presi, sfruttando ogni occasione per portare distruzione e spargere sangue e per minare la tenacia e la determinazione del popolo palestinese e della sua resistenza.