Gaza, Cisgiordania e le differenze della resistenza palestinese - Wasim Dahmash
Fondamentale intervista de l'AntiDiplomatico al prof. Wasim Dahmash che spiega ai nostri ascoltatori la differenza politica tra la resistenza palestinese a Cisgiordania e Gaza.
Dahmash è cofondatore dell’associazione Gazella che dal 2000 fornisce assistenza, cure e riabilitazione ai bambini palestinesi che sono stati feriti da armi da guerra e ai bambini con disabilità che vivono nella Striscia di Gaza. Negli ultimi 22 anni, Gazzella ha fornito sostegno a oltre 3.600 bambini e finanziato la fornitura di generatori elettrici per cliniche e programmi di riabilitazione motoria a Gaza.
Il prof. Dahmash è stato docente dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove ha insegnato Dialettologia araba dal 1982 al 2006, e successivamente presso il Dipartimento di Stilistica e Linguistica dell’Università di Cagliari, dove ha insegnato Lingua araba, dialettologia e letteratura.
Con lui abbiamo analizzato il punto di vista palestinese nel massacro in corso a Gaza. "La guerra tra Israele e Hamas non esiste. La guerra è contro i palestinesi da parte di Israele e Usa. Ci sono ufficiali statunitensi che partecipano alla mattanza a Gaza. C'è una flotta schierata da parte degli Usa come deterrenza contro qualunque intervento", ha precisato.
Molti gli spunti sulla geopolitica. "Con questa offensiva si vuole colpire l'Egitto che per chi non lo sa sarà dal primo gennaio 2024 un nuovo paese membro dei Brics", sottolinea il prof. Dahmash per il quale la posizione del mondo arabo sulla questione palestinese è dettata dallo stato di colonie di molti dei paesi. "C'è una lotta continua nei paesi arabi colonizzati. Quello che è avvenuto in Siria è semplicemente incredibile. 130 mila uomini provenienti da 80 paesi messi insieme dagli Usa con i soldi sauditi e complicità della Nato ha finito di distruggere l'Iraq e attaccato la sovranità della Siria. Quale è stata la prima azione di questi terroristi contro la Siria? Colpire i radar degli aeroporti con cui poi Israele ha potuto colpire e continua a colpire tranquillamente il paese. E la seconda? Attaccare i campi profughi palestinesi..."
Una intervista assolutamente essenziale per comprendere quello che sta avvenendo in Palestina e avere il quadro geopolitico complessivo del mondo arabo.
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