Gaza, un anno dopo. Israele avvia "piano generale" per la pulizia etnica
In cosa consiste il “piano generale”? Questo piano genocida prende questa denominazione in quanto ideato da generali in pensione delle forze armate israeliane, IDF.
L’idea criminale prevede la completa pulizia etnica dei palestinesi dalle aree di Gaza a nord del corridoio di Netzarim, una striscia di terra controllata dall'esercito israeliano che separa Gaza City e altre parti del nord dal sud.
L’appropriazione del nord di Gaza da parte di Israele, non è un fatto nuovo, ma potrebbe aprire la strada agli insediamenti ebraici nella zona, un'idea sostenuta da molti ministri israeliani e membri della Knesset.
Le forze di occupazione israeliane si stanno attualmente concentrando nel nord di Gaza sul campo profughi di Jabalia e hanno inviato carri armati nella zona per la prima volta da mesi. Almeno 17 persone, tra cui nove bambini, sono state uccise dagli attacchi israeliani a Jabalia durante la notte tra sabato e domenica.
In maniera ipocrita e perversa, gli israeliani hanno anche fatto appello ai palestinesi, con un ordine di evacuazione, di dirigersi a sud della Striscia di Gaza.
Secondo Al Jazeera, alcuni palestinesi hanno iniziato a dirigersi verso sud, ma le autorità di Gaza li hanno invitati a non ascoltare l'ordine di israeliano. Infatti, Tel Aviv ha colpito con raid aerei diverse volte le cosiddette "zone sicure".
L'attacco della Resistenza Palestinese raggiunge Ashkelon
Come riportato dai media locali, Saraya Al-Quds, il ramo militare del movimento palestinese della Jihad islamica, ha preso di mira Ashkelon, nel sud dei territori occupati, e gli insediamenti israeliani situati lungo la Striscia di Gaza, ieri pomeriggio.
L'operazione antisraeliana avviene mentre continuano gli scontri sul terreno nel nord della Striscia, dove, come hanno rivelato oggi i media israeliani, due soldati sono rimasti uccisi e diversi feriti.
È passato un anno da quando Israele ha lanciato la brutale guerra in corso contro Gaza. In 365 giorni, i bombardamenti israeliani hanno ucciso quasi 42.000 palestinesi, tra cui circa 17.000 bambini e più di 11.000 donne.
Inoltre, quasi 100.000 sono i palestinesi feriti, alcuni delle quali gravi, che le segneranno per tutta la vita, come le amputazioni. La mancanza di un'adeguata assistenza medica, a causa del blocco israeliano, ha peggiorato la situazione di molti feriti e ha impedito ad altri di essere salvati.