Generale israeliano minacciato di arresto in Italia per le brutalità a Gaza
Recentemente, è stato avviato un procedimento legale contro il generale dell’occupazione israeliana Ghassan Allian.
La ONG belga, La Hind Rajab Foundation (HRF), infatti, ha realizzato un dossier dove ha raccolto prove, documenti che testimoniano i crimini commessi dall’alto ufficiale israeliano, attualmente in Italia, per spingere Roma ad emettere un provvedimento di arresto.
Tra l’altro, la ONG ha informato le autorità italiane dopo aver denunciato Alian alla Corte penale internazionale (CPI), chiedendone l'immediato arresto.
Alian è responsabile dell'organismo israeliano che presumibilmente coordina le attività di Tel Aviv nei territori palestinesi occupati.
Il generale è accusato di atti che equivalgono a genocidio, come crimini di guerra e crimini contro l’umanità, inoltre, ha supervisionato le attività che hanno portato al blocco totale della Striscia, usando la fame, la carestia come arma. Senza escludere il suo ruolo di responsabilità nella distruzione delle infrastrutture civili, compresi gli ospedali
HRF ha ricordato che l’Italia ha l'obbligo di rispettare immediatamente gli ordini della CPI riguardanti l'arresto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro degli affari militari del regime Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l'umanità a Gaza.
Ieri, la relatrice delle Nazioni Unite Francesca Albanese ha dichiarato sul suo account X che “questo individuo (Alian) potrebbe lasciare presto l’Italia, sfidando un’azione rapida da parte delle autorità italiane”.
Quasi 46.600 palestinesi sono stati uccisi nel brutale attacco militare israeliano a Gaza, sostenuto dagli Stati Uniti dal 7 ottobre 2023. Da uno studio pubblicato sulla rivista Lancet emerge che, tra il 7 ottobre 2023 e il 30 giugno 2024, i palestinesi uccisi da Israele, sono più di 64.000.
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