"Generazione Antidiplomatica" - La propaganda moderna: dall'Ottocento alla guerra ibrida
Evoluzione e impatti dell'imperialismo culturale
Generazione AntiDiplomatica è lo spazio che l’AntiDiplomatico mette a disposizione di studenti e giovani lavoratori desiderosi di coltivare un pensiero critico che sappia andare oltre i dogmi che vengono imposti dalle classi dirigenti occidentali, colpendo soprattutto i giovani, privati della possibilità di immaginare un futuro differente da quello voluto da Washington e Bruxelles. Come costruirlo? Vogliamo sentire la vostra voce. In questo nuovo spazio vi chiediamo di far emergere attraverso i vostri contenuti la vostra visione del mondo, i vostri problemi, le vostre speranze, come vorreste che le cose funzionassero, quale società immaginate al posto dell’attuale, quali sono le vostre idee e le vostre riflessioni sulla storia politica internazionale e del nostro paese. Non vi chiediamo standard “elevati” o testi di particolare lunghezza: vi chiediamo solo di mettervi in gioco. L’AntiDiplomatico vi offre questa opportunità. Contribuite a questo spazio scrivendo quanto volete dei temi che vi stanno a cuore. Scriveteci a: generazioneantidiplomatica@gmail.com
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Articolo di Pablo Baldi - Studente di Scienze Politiche all'Università di Pisa
La propaganda moderna esiste dall'800 e diventa un'arma di stato nella prima guerra mondiale. I suoi scopi principali erano: inculcare e fomentare odio per il nemico e tener alto il morale della popolazione. Lo scopo secondario era quello di minare la reputazione e il sostegno internazionale del nemico.
IMPERIALISMO CULTURALE
La propaganda si dimostra uno strumento efficace e espande le sue funzioni in piú aree, allargando il fronte oltre il campo di battaglia militare.
Diviene arma di battaglia anche in territorio nemico, con l'obiettivo di raggiungere un'egemonia globale.
Già l'Unione Sovietica denunciava l" 'imperialismo culturale" delle emittenti statunitensi, accusate di violare la sovranità nazionale e di interferire con l'autonomia culturale dei paesi. La popolazione sovietica, ammaliata dal sogno americano, ha permesso il disfacimento del proprio regime.
Ciò ha distrutto l'unico contropotere in grado di fronteggiare gli USA e se ne vedono le conseguenze: la periferia dell'impero è ormai in una crisi identitaria e il resto del mondo corre ai ripari, temendo di finire come noi.
L'Europa è stata sradicata dalle sue tradizioni e valori, generazione dopo generazione, a discapito di un'imitazione dell'america. Ciò si ripercuote su arte e cultura.
Dopo aver colonizzato i cervelli occidentali, l'ideologia neoliberista prova a intrufolarsi nel resto del mondo tramite le organizzazioni non governative, con fondi governativi: nel 2023, gli Stati Uniti hanno destinato circa 60,4 miliardi di dollari al Dipartimento di Stato e all'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID), per citarne una, al fine di diffondere la "democrazia", lo "sviluppo" e i "diritti", cioè le maschere dietro cui si nasconde l'imperialismo.
MintPress ha esaminato i documenti sulla più grande cellula di spionaggio della CIA mai scoperta nello Yemen, ecco le dichiarazioni delle loro spie.
Azzan: “…Dopo il 2018 ho lavorato per gli Stati Uniti. Dipartimento della Difesa, sotto la direzione del direttore dell’ufficio Labs in Yemen. Il mio gestore era Fahim Ahmed, il direttore regionale dei Laboratori, e attraverso la compagnia, ero collegato a un’organizzazione di intelligence ebraica in America. Questa organizzazione era interessata a studiare le sette yemenite, a comprenderne i riferimenti e a sfruttarli per la normalizzazione e ad alimentare le differenze settarie.
…Sotto la supervisione del rappresentante dei Servizi locale, Mohamed Al-Shami e io raccoglievamo informazioni con una rete di osservatori analisti in ogni governatorato…Il mio lavoro è continuato fino al mio arresto alla fine del 2021. Quando non potevamo accedere a un’area target, chiedevamo al supervisore residente di contattare le autorità locali con il pretesto di una proposta umanitaria. Questo facilitava, assicurandoci di non intraprendere azioni che rivelassero le nostre vere intenzioni”
Al-Hamdani: “…L’ambasciata sosteneva gli omosessuali attraverso l’addetto culturale, promuovendola con l’ONG americana YALI, distribuendo opuscoli a coloro che erano inclini o desiderosi di essere omosessuali, sostenendola come libertà personale. Hanno anche rilasciato i visti con il pretesto della persecuzione…”.
Al-Waziza ha dichiarato: “…I visti sono stati dati alle persone gay e l'omosessualità è stata promossa attraverso storie educative insegnate negli istituti. Avevamo insegnanti gay presso l’istituto, e la lingua americana veniva insegnata attraverso film gay e lesbiche…”.
Da queste dichiarazioni evinciamo che il motto "divide et impera" è attuale in ogni epoca.
L'ideologia neoliberista si espande, sotto pretesti umanitari, grazie ai suoi beneficiari e promotori: i burattinai della plutocrazia americana, l'oligarchia della finanza e del complesso militare-industruale. Un'oligarchia che espande la sua egemonia per mano dello stato americano e annesse colonie, sempre affamata di nuove prede da cui estrarre ricchezza.
E piú il dominio diviene unipolare, piú la sua forza diviene irresistibile. La dollarizzazione del mondo permette agli USA di stampare quantità esorbitanti di moneta, senza le conseguenze che avrebbero tutti gli altri Stati nel farlo. Ciò permette di finanziare l'esercito piú dispendioso al mondo, con 886 miliardi di dollari nel solo 2023. Questa spesa costituisce i profitti del complesso militare-industriale.
L'enorme immissione di moneta e il risucchio dei risparmi delle colonie, vanno ad accresce la liquidità disponibile delle big three, cioè i 3 piú grandi fondi d'investimento statunitensi, per un totale di oltre 20.000 miliardi di dollari in asset, che si traducono nel potere di regolare il mercato e di minare l'indipendenza dei governi. Il valore di questi asset è estremamente gonfiato, ma ciò significa che anche il potere derivato da questi asset è gonfiato.
Il dilagare dei derivati, titoli su titoli, rappresenta la totale sconnessione della finanza dall'economia. Il predominio della speculazione sulla produzione.
Un circolo che si autoalimenta.
Il capitale è potere e sottomette i cervelli tramite la propaganda. Le spie al soldo degli USA lavorano perseguendo questo scopo.
ANTI-IMPERIALISMO CULTURALE
Ma i suoi nemici hanno capito il gioco. Putin alla sessione plenaria del 22° Congresso del partito Russia Unita ha affermato:
"Il fronte ora non passa solo lungo la linea di contatto, ma tocca tutti gli aspetti della vita: cultura, visione del mondo, economia.
La Russia è pronta a respingere gli avversari su tutto il fronte"
La Guida Suprema dell'Iran, Khamenei, durante la festa della donna e della mamma:
“Il nemico è impegnato a tramare. Si è reso conto rapidamente di non poter distruggere l'atmosfera rivoluzionaria con metodi convenzionali, quindi ha fatto ricorso alla guerra ibrida. La guerra ibrida include pubblicità, tentazioni, i loro falsi motti, etichette, slogan in nome dei diritti delle donne, slogan in difesa di gruppi specifici di donne o di una donna particolare. Hanno istigato insurrezioni in nome di una donna, usando metodi di guerra ibrida. Tutti, in particolare donne e ragazze, dovrebbero stare attenti ai metodi di guerra ibrida del nemico e non farsi ingannare da slogan e tentazioni”.
Lo svuotamento dell'identità culturale e l'esasperazione delle divisioni fanno parte della guerra ibrida odierna.
La cancellazione dell'identità culturale è la preparazione alla successiva americanizzazione, che per le sue pretese universali viene chiamata globalizzazione. A ciò viene annesso, in un pacchetto completo:
1) la deregolamentazione dell'economia e della finanza, per rendere il capitale incontrollato e svincolato da ogni restrizione.
2) La privatizzazione di ogni settore, rendendo la pervasività del capitale totalizzante. Tutto cade nella sua giurisdizione finchè il diritto alla vita non diviene merce a pagamento: chi non versa il pizzo alle assicurazioni sanitarie non ne è consumatore.
3) Mobilità istantanea del capitale, cioè l'annullamento di ogni forma di sovranità economica.
La finanziarizzazione dell'economia comporta la sua deindustrializzazione, ovvero si passa dalla creazione di valore all'estrazione di valore.
I governi che non vogliono svendere il proprio paese agli oligarchi statunitensi vengono ribaltati dall'esercito o vessati di sanzioni, prendendo la popolazione per fame finchè non si arriva al cambio di governo. La nucleare è una buona deterrenza all'intervento militare, che viene ripiegato in guerre per procura. Gli Stati canaglia hanno destino breve. Devono pagare la sopravvivenza in lacrime e sangue.
Inoltre vengono fomentate le divisioni interne, buttando benzina sul fuoco. Nazionalismi e terrorismi divengono burattini degli interessi imperiali, ottengono supporto diplomatico e militare in cambio della svendita dall'indipendenza economica in caso di cambio di regime. L'esempio piú recente è quello siriano, con l'apparato mediatico-propagandistico subito pronto a costruire l'apologia degli interessi imperiali, trasformando i terroristi in paladini del progresso e della libertà. Chissà perchè la fiducia nella stampa cala a picco...
Parlando di divisioni interne, gli USA hanno trovato come loro alleati gli Uiguri, per destabilizzare la Cina. L'ex colonnello americano Lawrence B. Wilkerson ha affermato che uno dei motivi dell'occupazione dell'Afghanistan è la presenza di 20 milioni di Uiguri perchè: "La Cia vorrebbe destabilizzare la Cina e questo sarebbe il modo migliore per farlo, fomentate disordini e unirsi a quegli Uiguri nell'allontanare i cinesi Han e Pechino da posizioni interne piuttosto che esterne"
Il governo georgiano ha studiato il copione ucraino, quindi corre ai ripari con una legge che prevede che i media e le ong che ricevono almeno il 20% dei propri fondi dall’estero debbano registrarsi come entità che «perseguono gli interessi di una potenza straniera». Subito l'apparato mediatico-propagandistico lo individua come nemico, filo-russo e autoritario.
Vengono denunciati brogli mai provati e si tenta il cambio di regimi tramite i burattini filo-occidentali, con qualche decina di migliaia di manifestanti usati come prova di essere la maggioranza del paese.
Durante le proteste vengono perquisite le sedi dell'opposizione georgiana e le forze dell’ordine sequestrano un gran numero di armi non registrate e ingenti somme di denaro, nonché altri oggetti, tra cui schede di memoria e articoli pirotecnici. Il 30% delle persone arrestate durante le proteste in Georgia sono stranieri. La strategia è evidente: squadra che vince non si cambia, quindi si riutilizza la tattica Maidan, per ingaggiare nuovi popoli da mandare al macello, al fine di indebolire la Russia.
I popoli che non sottostanno all'imperialismo culturale usano come mezzi per difendersi il nazionalismo e i valori tradizionali, religiosi o laici che siano, come un tempo il socialismo in salsa nazionalista o patriottica era l'ideologia anti-imperialista per eccellenza.
Le promesse di liberazione occidentali sono semi di vento pronti a generare tempeste, discordia e caos, terreno fertile nel quale germoglia l' imperialismo finanziario e culturale USA. I suoi nemici l'hanno capito. E noi?