Giorgetti e gli alfieri del vincolo esterno
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Giorgetti si scaglia contro la cessione dei crediti di imposta. Cioè contro la moneta fiscale che in assenza di una nostra Banca Centrale (in attesa di riprendercela) rappresenta una delle pochissime ancore di salvezza per l'Italia.
Tra l'altro parliamo di una misura ad altissimo moltiplicatore fiscale: ogni euro speso dallo Stato genera infatti un valore economico di oltre tre euro.
Ricordiamo inoltre che l'Unione Europea vuole che i Paesi membri riqualifichino almeno il 15% degli edifici con i maggiori consumi energetici (classe G) portandoli alla classe F entro il 2030 e alla E entro il 2033.
In Italia ci sono più di 12 milioni di edifici residenziali per un totale di oltre 35 milioni di unità immobiliari residenziali.
Di questi, 12,6 milioni sono di classe G e 8,9 milioni di classe F. Per un totale di oltre 21 milioni di abitazioni.
Ricordiamo anche che a dicembre dello scorso anno la Commissione Europea voleva proporre di impedire la vendita e l'affitto di edifici e appartamenti che non rispettassero questi parametri entro le scadenze fissate.
Insomma, il superbonus era fondamentale anche per non scaricare i costi dell'efficientamento energetico sui cittadini.
Costi insostenibili (parliamo di una cifra stimata uguale al PIL italiano).
Le sue parole però non dovrebbero stupirci o indignarci più di tanto.
D'altronde Giorgetti è un bocconiano. È un liberista. È un fanatico del vincolo esterno. Come Gualtieri. Come Draghi.
Insomma è il perfetto Ministro dell'Economia per il Governo di centrodestra.