Gli effetti negativi della "riforma" nel mercato del lavoro spagnolo
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Nel suo blog su Cinco Días, l'economista José Carlos Díez analizza l'evoluzione del mercato del lavoro spagnolo negli anni della crisi e conclude sostenendo come la "disoccupazione di lungo periodo è stata rimpiazzata con un occupazione temporanea, i lavoratori con esperienza sono stati sostiuiti da praticantati, e quelli full time da lavoratori part-time". Come risultato, la produttività, i salari e i contributi sociali sono scesi.
Questo significa non solo che la Spagna non sta compiendo la fase transitoria ad un'economia ad alto valore aggiunto dopo il decennio passato di "baldoria", ma anche che la sostenibilità della sicurezza sociale e il Welfare del paese sono ora a rischio.
Díez considera i politici europei (“Merkel-Juncker”, la Bce con la sua lettera a Zapatero) responsabili per aver fatto pressioni sul governo spagnolo di adottare riforme legali che incoraggiassero l'evoluzione del mercato del lavoro in questa direzione e dichiara come la situazione peggiorerà ancora se i “neocon” vinceranno ancora le elezioni europee.