Gli sfollati per le violenze in Colombia accolti in territorio venezuelano
Il Venezuela ha attivato un'operazione speciale per accogliere e assistere i cittadini sfollati a causa della violenza armata attualmente in corso nella regione del Catatumbo, in Colombia.
Il ministro degli Esteri della Repubblica, Yvan Gil, ha riferito dell'operazione speciale attraverso una pubblicazione sul suo canale Telegram, in cui ha postato un video del luogo in cui vengono accolti gli sfollati.
Il diplomatico bolivariano ha anche indicato che su istruzioni del Presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, forniranno attenzione ai cittadini attraverso la Protezione Civile, gli uffici del sindaco del comune di Jesús María Semprún, nello Stato di Zulia, e di García de Hevia, nel Táchira.
“Il Venezuela, fedele al suo impegno di fratellanza e solidarietà con il popolo e il governo colombiano, sarà sempre pronto a fornire il supporto umanitario necessario alla popolazione colpita in modo ricorrente dal flagello della guerra nel Paese fratello”, ha scritto il ministro degli Esteri.
Il video mostra cittadini, tra cui bambini, giovani, anziani e donne incinte, che fuggono dalla violenza scatenata in città colombiane come: La Vereda de Catatumbo e La Gabarra, nel nord della Colombia.
???????????? El número de muertos en el ataque guerrillero en el norte de Colombia ha aumentado a 80, según informó el gobernador de Norte de Santander, William Villamizar.
— News On Demand (@OnDemand_News) January 19, 2025
Los enfrentamientos entre el Ejército de Liberación Nacional (ELN) y disidencias de las FARC en la región del… pic.twitter.com/iULfyWajPy
Chiedono anche pannolini per i neonati, cibo e medicine e “con qualsiasi cosa possiate aiutarci, la vita vi ricompenserà”.
Attualmente, nella regione del Catatumbo sono in corso scontri tra l'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) e la Struttura 33, che è un gruppo residuale delle estinte Forze Armate Rivoluzionarie-Esercito Popolare (FARC-EP).
Finora, almeno 30 persone sono state uccise in questi scontri, cinque delle quali erano firmatari della pace. Inoltre, decine di persone sono state ferite, rapite, sfollate e confinate.
Per neutralizzare gli scontri, l'Esercito nazionale ha annunciato il dispiegamento di un contingente di 300 uomini in questo territorio.
Inoltre, ha attivato operazioni che includono l'esecuzione di percorsi di evacuazione con l'appoggio dell'Aviazione dell'Esercito e della Forza Aerospaziale Colombiana (FAC), per trasferire i feriti.
Secondo Indepaz, quest'anno nel Paese sono stati registrati quattro massacri: il primo è avvenuto a Cali; il secondo nella tormentata regione di Catatumbo; il terzo a Barrancabermeja, nel nord-ovest del dipartimento di Santander; e il quarto a Miranda, nel nord del Cauca.
Nel mezzo di questa ondata di violenza, il presidente colombiano Gustavo Petro ha sospeso i colloqui di pace con l'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), affermando che i guerriglieri non hanno “alcuna volontà di pace”.