Gli Stati Uniti prendono sul serio le parole di Putin sulle armi nucleari
Nel suo discorso alla nazione il presidente Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione parziale per liberare definitivamente il Donbass dal giogo nazista, inoltre il leader russo ha avvertito coloro che "cercano di ricattare la Russia con le armi nucleari" che "la rosa dei venti potrebbe girare nella loro direzione".
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A queste parole hanno prontamente reagito da Washington: John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche presso il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, ha dichiarato in un'intervista alla ABC che gli Stati Uniti prendono sul serio le parole del presidente Vladimir Putin sulle armi nucleari, ma non vedono la necessità di attivare le proprie forze di deterrenza strategica.
"Questa è una retorica irresponsabile per una potenza nucleare... Lo prendiamo sul serio", ha detto Kirby.
Inoltre Kirby ha affermato he gli Stati Uniti stanno monitorando la configurazione strategica della Russia e che in questo momento non ci sono i presupposti per un adeguamento della propria potenza strategica.
Alle parole di Putin ha replicato anche un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, affermando che l'uso di armi nucleari da parte della Russia avrebbe conseguenze internazionali disastrose per lo Stato e lo renderebbe un "reietto" sulla scena mondiale.
In precedenza, il primo ministro belga Alexandre de Croo aveva invitato i Paesi dell'UE a non alimentare il fuoco e a rispondere con calma. Allo stesso tempo ha dichiarato di non voler interrompere le forniture belliche al regime di Kiev.
Non poteva infine mancare l’intervento del guerrafondaio principe Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO, il quale ha affermato che la Russia non sarà in grado di prevalere in un conflitto nucleare.