Grazie al cielo la Germania è stata sconfitta

3426
Grazie al cielo la Germania è stata sconfitta

Immaginate di essere i protagonisti di un romanzo distopico simile a “La svastica sul sole” di Philip Dick. 

Nonostante la resa dell’alleato italiano l’8 settembre, Hitler ha vinto la seconda guerra mondiale. La Resistenza è stata agevolmente sconfitta e l’Italia interamente occupata.

Il 25 aprile è soltanto un giorno qualunque del calendario. 

La Germania nazista domina incontrastata sull’Europa, primeggiando sulle altre nazioni per ricchezza, prosperità, sviluppo industriale e tecnologico. 

L’organizzazione economica del continente europeo segue la brillante visione di Walther Funk, ministro dell’economia e governatore della Banca Centrale del Reich. 

La Germania svolge il ruolo di “paese d’ordine”, razionalizzando l’intera economia del Vecchio Continente. Tutto ruota intorno all’economia tedesca, a forte trazione industriale. 

La Francia è in posizione nettamente subordinata a quella mentre i paesi del Sud (Italia, Spagna, Grecia) e dell’Est (Bulgaria, Romania) sono essenzialmente de-industrializzati e votati all’agricoltura e al terziario. Rifornendo le grandi industrie tedesche di operai specializzati e manodopera a basso costo. 

L’intero apparato produttivo europeo, quindi, è messo interamente al servizio della Germania nazista. Funzionale a reggere il progetto imperialista del Terzo Reich. 

Un progetto grandioso che però, per funzionare, ha avuto bisogno di imporre mutamenti profondi e radicali all’intera Europa. 

Dapprima c’è stata l’imposizione di un regime di cambi fissi tra le valute nazionali e la contestuale creazione di un’area economica di libero scambio fra i paesi sottoposti all’influenza del Reich. Poi l’avvicinamento e la progressiva uniformazione delle normative statali all’impianto giuridico tedesco. Infine l’istituzione di una moneta comune non ancorata al sistema aureo e controllata di fatto dalla Banca Centrale con sede a Francoforte. 

Nel complesso una condizione perfetta per l’economia tedesca - la più industrializzata del continente - che, grazie alla massiccia e costante esportazione di beni ad alto valore aggiunto, inizia letteralmente a volare.

Facendo accumulare alla Germania un surplus commerciale gigantesco. 

L’altra faccia della medaglia di questo modello, però, sono i paesi periferici.

Questi, non potendo più svalutare la moneta - e non riuscendo a compensare il volume delle importazioni con il terziario e l’esportazione di prodotti agricoli - registrano squilibri sempre più significativi nelle loro bilance commerciali. 

Ma l’economia imperiale - non più bellica ma orientata al tempo di pace - si regge sulle esportazioni e deve, quindi, continuare a esportare.

Il surplus accumulato dai grandi capitalisti tedeschi, quindi, viene investito in attività finanziarie. Funzionali a prestare vagonate di soldi ai paesi del Sud e dell’Est, con la sola finalità di farli continuare ad acquistare beni prodotti in Germania. Gli stessi che quei paesi non sono più da tempo in grado di produrre. 

Il risultato è un sistema molto squilibrato a favore del centro e fortemente precario nelle periferie. 

I governi degli Stati fantoccio, per evitare di far saltare per aria l’intero sistema, sono così chiamati alla applicare rigide politiche di disciplina interna. Le così dette “riforme”. 

Aumento delle tasse e taglio della spesa pubblica (sanità, istruzione, infrastrutture, trasporti, welfare ecc) sono funzionali a comprimere il reddito dei cittadini e quindi ridurre i consumi. Cioè le importazioni.

La costante compressione salariale, la disoccupazione e il dumping cercano, invece, di realizzare violente politiche di svalutazione interna. Per compensare l’impossibilità di aggiustamento valutario e migliorare le esportazioni. 

Tutto questo, però, genera una spirale funesta ed effetti disastrosi sul piano economico e sociale. 

Le popolazioni dei paesi periferici si impoveriscono sempre di più. I risparmi vengono erosi sistematicamente, i consumi sono in costante picchiata, il valore degli immobili crolla. La classe media inizia lentamente a scomparire, insieme alle piccole e medie imprese incapaci di competere - in termini di innovazione ed investimenti - con quelle delle aree più ricche e sviluppate. La disoccupazione diventa un’enorme, drammatica ed irrisolvibile realtà.

I giovani iniziano un ininterrotto processo di emigrazione verso il ricco Nord, in cerca di prospettive economiche e lavorative più dignitose. Le colonie del Sud e dell’Est, impossibilitate ad attuare politiche di crescita e sviluppo, si spopolano sempre più. Condannando i cittadini di nazioni un tempo prospere e benestanti a un futuro di austerità, deflazione e disoccupazione perpetua. Miseria, denatalità, assenza strutturale di qualunque prospettiva. 

Ma questa è soltanto una storia. 

Grazie al cielo nella realtà le cose sono andate molto diversamente. La Germania nazista è stata sconfitta e questo scenario, terribile e distopico, è stato scongiurato.

Se così non fosse sono certo che i giovani partigiani d’oggi - coloro che celebrano la Resistenza di ieri - saprebbero da che parte stare. 

Altrimenti quel sacrificio per la libertà, la democrazia e l’indipendenza dei popoli europei sarebbe stato vano. 

Oppure no?

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Trump-Zelensky, leggere la realtà di Marco Bonsanto Trump-Zelensky, leggere la realtà

Trump-Zelensky, leggere la realtà

 Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street di Giuseppe Masala  Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia? di Paolo Desogus Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti di Geraldina Colotti Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Guerra e prelievo forzoso. Da Amato... alla Von Der Leyen di Francesco Santoianni Guerra e prelievo forzoso. Da Amato... alla Von Der Leyen

Guerra e prelievo forzoso. Da Amato... alla Von Der Leyen

La deriva di un continente in guerra di Giuseppe Giannini La deriva di un continente in guerra

La deriva di un continente in guerra

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania di Antonio Di Siena Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi di Michelangelo Severgnini Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX" di Giorgio Cremaschi Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti