Guerra, violazione dei diritti umani e propaganda

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Guerra, violazione dei diritti umani e propaganda

 

di Michele Blanco

La propaganda dei mass media italiani e occidentali ci avevano letteralmente bombardato con la "certa sconfitta militare e strategica della Russia". Oggi sempre più sembra un inutile vaneggiamento perché non si verificherà, dato che la guerra in Ucraina oltre ad essere inutile, con negoziati si sarebbe potuto evitare da quasi subito, si sta avviando verso una probabile sconfitta per Kiev.   
 
Le notizie più verificabili ci vengono dai mezzi di informazione polacchi che accusano Zelensky di aver creato una situazione definita  scandalosa. Il periodico Onet scrive che il presidente ucraino sembra aver dimenticato che i polacchi si sono spesi davvero molto per il regime di Kiev tanto che si stima che fino a diecimila militari polacchi siano morti nel conflitto russo-ucraino.   
 
Malgrado questo, Zelenski ha accusato i polacchi di non fare abbastanza per appoggiare un rapido ingresso dell'Ucraina nell'Unione Europea. Il governo polacco in un comunicato ufficiale ha spiegato che le richieste e le pretese del presidente ucraino non sono realistiche in nessun modo. I fatti sono noti a tutti più o meno: per aderire all'UE è necessario un lavoro preparatorio che può durare decenni. Il caso della Turchia, che ha molti meno problemi dell'Ucraina a rientrare nei parametri europei, peraltro sotto tutti i punti di vista, è emblematico. Il regime di Kiev non rientrerebbe nei parametri economici nemmeno facendo i miracoli. Figuriamoci poi se si parla di istituzioni democratiche, rispetto dei diritti umani o della corruzione dilagante in Ucraina.  
Il governo polacco ha ricordato che il percorso di annessione all'UE sarebbe stato lungo con i tempi tecnici da rispettare e diversamente non si può fare.    
 
Incredibile pensare che  Zelenski sia cosi sprovveduto che davvero ha creduto che l'Ucraina potesse entrare in Europa e farlo pur senza possedere molti requisiti richiesti. Anche  sorvolando sul problema della corruzione e sulla condizione di stato economicamente fallito, che vive solo di aiuti ed ha un debito chiaramente non ripagabile in nessun modo. Ma il problema gravissimo che tutti  dobbiamo considerare è che il governo ucraino attualmente è una dittatura tra le più rigide al mondo. Una dittatura  che ha messo fuori legge religioni, partiti politici (una dozzina), una lingua, la russa, parlata dalla quasi totalità della popolazione, che ha fatto irruzioni di polizia nelle sedi di canali televisivi poi chiusi, che ha chiuso un numero imprecisato di radio e giornali e che punisce con pene gravemente lesive tutti coloro che esprimono il loro pensiero.
 
Fino ad arrivare a bombardare la popolazione civile delle regioni orientali a maggioranza russofona, con artiglieria e droni dal 2014 ad oggi compreso.  
Undici partiti politici ucraini sono stati sospesi accusati, tra questi il più grande partito di opposizione, ampiamente votato in Donbass. In passato era già stato messo al bando il partito comunista ucraino. La stessa Amnesty International aveva protestato, senza nessun risultato, il consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa del paese ha preso la decisione di vietare ai partiti qualsiasi attività politica. La maggior parte dei partiti interessati erano piccoli, ma uno di loro, la Piattaforma di Opposizione per la Vita, aveva 44 seggi nel parlamento ucraino di 450 seggi.
 
Sulla base del censimento del 2001, oltre 14,3 milioni di cittadini ucraini, ovvero quasi il 30% della popolazione del paese, parlano il russo considerandolo lingua madre, molti di questi non parlano la lingua ucraina. Dal colpo di stato di Maidan nel 2014, Kiev ha adottato una serie di politiche volte a regolamentare e limitare l’uso della lingua russa in TV e nei luoghi pubblici, anche nel settore dell’istruzione e dei servizi.
 
La discriminazione della popolazione di lingua russa ha portato a una guerra civile in Ucraina e le repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk a dichiarare la propria indipendenza, infine, a chiedere aiuto alla Russia per difendersi dall’aggressione ucraina a fine febbraio, trasformando la guerra civile ucraina che durava  da 8 anni in un conflitto NATO – Russia combattuto sul suolo ucraino.
Purtroppo la Von Der Leyen ed i suoi deliri sul fatto che l'Ucraina rappresenti i valori dell'UE, l'ordinamento giuridico dell'Ucraina è pieno di mostruosità antidemocratiche che sono del tutto incompatibili con il rispetto dei diritti umani e i trattati UE. 
 
Ogni giorno Zelensky è in grande difficoltà ora teme anche che, di fronte ad un crollo dello stato, un alleato come la Polonia possa in futuro appropriarsi di parte dell'Ucraina occidentale, che era Polacca fino alla conquista sovietica e che la Polonia rivendica come territorio nazionale. Forse questo spiega il comportamento di Zelensky nei confronti dei polacchi che sono amici quando si tratta di combattere la Russia, ma pronti a fare rivendicazioni territoriali se l'Ucraina dovesse crollare.   
 
Chiaro a tutti che se Zelensky vuole vincere la guerra ha una sola possibilità, coinvolgere la Nato. Questa folle tragedia diventa sempre più possibile a giudicare dalla retorica guerrafondaia dei mass media occidentali e dei leader europei, cosa molto pericolosa se consideriamo i rischi che il coinvolgimento della Nato porterebbe: il rischio di una guerra nucleare!

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