I farmaci di Big Pharma anti Covid e la "cura Spallanzani"

I farmaci di Big Pharma anti Covid e la "cura Spallanzani"

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La multinazionale Merck accelera il processo per portare sul mercato la pillola per il trattamento del Covid-19 e sfida Pfizer. L'azienda farmaceutica ha pubblicato i primi risultati della sperimentazione che hanno mostrato una riduzione il 50% il rischio di ospedalizzazione e decessi delle persone infettate dal coronavirus.

La Merck (in Italia MSD) e il partner Ridgeback Biotherapeutics hanno annunciato che presto chiederanno alla Fda statunitense di autorizzare in emergenza l'utilizzo del farmaco.

Intanto in Italia gli annunci trionfali si susseguono e il solito Bassetti dichiara a Rete4 "Così tutti capiranno che un farmaco è meglio di niente".

Traduzione: non abbiamo voluto ammettere che ci fossero cure contro il covid, le abbiamo ridicolizzate, abbiamo screditato e insultato i nostri colleghi più insigni e tutti gli studi che hanno dimostrato l'efficacia delle terapie domiciliari (tacciandoli come no vax) e avallato lo scellerato protocollo "Tachipirina e vigile attesa", rendendoci responsabili di tante vite che si sarebbero potute salvare, in nome del dio vaccino unica soluzione per tutti. Adesso spunta la pillola del giorno dopo? Bene, piuttosto che ammettere di aver fallito miseramente, siamo pronti a sposarne l'uso, affinché la gente si convinca che la soluzione è comunque da attribuire al dogma farmaceutico.

 

LEGGI DEL PROF. TARRO: Emergenza Covid. Dal lockdown alla vaccinazione di massa. Cosa, invece, si sarebbe potuto - e si può ancora - fare

 

Tanto più se questo prodotto costa moltissimo e fa guadagnare le Big Pharma.

D'altronde, non si può sostenere una paura per sempre. Bisogna cambiare false flag. Ed è già pronta la narrazione "emergenza clima", finanziariamente forse ancora più appetibile.

Ma cos'è molnupiravir? Cosa si sa di questo farmaco?

Intanto è anomala la sospensione della sperimentazione.

"Sulla base della raccomandazione di un Comitato indipendente di monitoraggio dei dati e in consultazione con la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, il reclutamento dei pazienti nello studio è stato interrotto anticipatamente in base a questi risultati positivi. Sulla base di questi dati, MSD intende richiedere quanto prima un’autorizzazione all’uso per emergenza (Emergency Use Authorization – EUA) alla FDA statunitense; allo stesso tempo, intende richiedere un’autorizzazione all’immissione in commercio ad altre agenzie regolatorie a livello mondiale"

Ma già sono stati stipulati contratti.

"Prima di ottenere i risultati dello studio, MSD ha iniziato la produzione di molnupiravir assumendosi interamente il rischio. MSD, si legge in una nota, intende produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021 e un numero maggiore di dosi sarà prodotto nel 2022. MSD ha reso noto inoltre di aver stipulato un accordo con il governo degli Stati Uniti in base al quale fornirà circa 1,7 milioni di dosi di molnupiravir al governo statunitense, una volta raggiunto un accordo per l’uso in emergenza o per l’approvazione del farmaco"
(Fonte Quotidiano Sanità)

E in Europa? E in Italia?

Oltre all’accordo con il governo degli Stati Uniti, MSD sta stipulando accordi di acquisto e fornitura con altri governi a livello mondiale, sempre condizionati a un’autorizzazione regolatoria e discussioni sono in atto con molti altri governi.

MSD intende adottare una politica differenziata dei prezzi basata sui criteri di reddito della Banca Mondiale e ha già annunciato di aver sottoscritto accordi di licenza volontaria non esclusiva con produttori consolidati di farmaci generici per accelerare la disponibilità di molnupiravir in più di 100 Paesi a basso o medio reddito (LMICs) sempre sulla base di un’esistente approvazione.

“I risultati sembrano promettenti, dobbiamo vederli per valutarli con attenzione. E’ chiaro che abbiamo bisogno anche di antivirali. Abbiamo vaccini e anticorpi monoclonali, mancano ancora farmaci antivirali” ma ve ne sono “diversi allo studio in fase tre”. Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia, in merito ai risultati di uno studio di fase 3 su una compressa prodotta da Merck (conosciuta come MSD in Italia).

Ma cos'è questa pillola anticovid del giorno dopo? Come funziona?

"Molnupiravir, che fa parte di una classe di farmaci chiamati analoghi ribonucleosidici, agisce inserendosi in un filamento di Rna virale di nuova formazione, impedendogli di crescere e di replicarsi. Inoltre, i dati preclinici e clinici hanno dimostrato che il farmaco è attivo nei confronti della maggior parte delle più comuni varianti di Sars-CoV-2.
Molnupiravir è stato scoperto da un'azienda biotecnologica no-profit di proprietà della Emory University, ed è sviluppato da Msd in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics.

Secondo gli esperti, molnupiravir e altri agenti ad azione diretta possono anche essere combinati in cocktail terapeutici, rispecchiando il modo in cui oggi vengono somministrati farmaci per malattie virali come l’Hiv e l’epatite C."
(Fonte Sole24ore).

Intanto anche Roche e Pfizer stanno lavorando per sviluppare un antivirale efficace e i trial sono in corso. Pfizer ha avviato uno studio di media-lunga durata per testare il suo farmaco orale per la prevenzione del Covid-19 tra chi è stato esposto al virus, impendendo, come fanno i vaccini per intramuscolo, che la malattia diventi grave. Pfizer ha dichiarato che studierà il farmaco orale in circa 2.660 adulti in buona salute, che abitano ciascuno nella stessa abitazione di un soggetto positivo al Covid-19. L’esperimento testerà l’efficacia di una bassa dose del principio attivo ritonavir, un vecchio farmaco largamente usato in combinazione con altri medicinali per il trattamento dell’Hiv.

Domanda. Ma quando è iniziata l' emergenza covid, i due coniugi cinesi ricoverati allo Spallanzani a febbraio 2020, non sono stati curati con gli stessi farmaci antitetrovirali che fanno parte del protocollo farmaceutico per i pazienti HIV positivi associati a antivirali contro l'ebola?

E se il premio Nobel Montaigner non avesse affatto l'Alzheimer?

Fonte febbraio 2020 AGI
https://www.agi.it/cronaca/coronavirus_farmaci_cura_spallanzani-7020403/news/2020-02-06/

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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