I quattro interessi degli Stati Uniti sulla questione Taiwan

10952
I quattro interessi degli Stati Uniti sulla questione Taiwan

La speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, arrivata oggi a Singapore per la prima tappa del suo tour in Asia che la porterà anche in Malesia, Corea del Sud e Giappone, potrebbe essere già domani sera a Taiwan. 

Una provocazione bella e buona nei confronti della Cina che ritiene - a giusta ragione - l’isola un proprio territorio. 

La scelta di visitare Taiwan in questa fase storica appare davvero immotivata e provocatoria. 

Quali sono gli interessi strategici degli Stati Uniti su Taiwan?

Secondo Jin Carong - professore alla School of International Relations, Renmin University of China, esperto di questioni americane - intervistato da Guancha, sono quattro i punti di interesse degli Stati Uniti: 

«Il primo grande interesse è cercare di contenere la Cina continentale nella prima catena di isole controllando Taiwan. La situazione geografica della Cina è in realtà molto strana: la superficie terrestre è di quasi 10 milioni di chilometri quadrati, l'area d'acqua del mare interno e del mare di confine è di circa 4,7 milioni di chilometri quadrati e ci sono 7.600 isole grandi e piccole nel zona di mare. Si scopre che abbiamo un'idea sbagliata che la Cina sia un paese continentale, ma in realtà la Cina è un paese complesso terra-mare. Tuttavia, abbiamo un posto imbarazzante in mare, cioè siamo sigillati nella prima catena di isole composta da Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Filippine. Se Taiwan torna nella madrepatria, la prima catena di isole sarà completamente spezzata e la Cina affronterà l'Oceano Pacifico. 

Il secondo grande interesse è quello economico. Taiwan ha ancora un certo valore economico per gli Stati Uniti.Oltre ai semiconduttori, Taiwan è anche l'8° partner commerciale degli Stati Uniti (dati 2021).

Il terzo grande interesse è che Taiwan è considerata un "modello di democrazia" dagli Stati Uniti e gli Stati Uniti così sperano di influenzare lo sviluppo politico della Cina continentale sostenendo Taiwan.

Il quarto grande interesse è quello che ha esposto Ray Dalio, ed è legato alla credibilità strategica degli Stati Uniti. Alcuni statunitensi pensano che gli Stati Uniti abbiano un impegno nei confronti di Taiwan: se questo impegno non può essere mantenuto, perderanno la faccia e in futuro non sarà facile andare nell’arena internazionale».

Ragionando sulle motivazioni che spingono Nancy Pelosi a volersi recare a Taiwan, Mike Chinoy, ex direttore dell’ufficio della CNN di Pechino e ricercatore senior presso l’Istituto USA-Cina della University of Southern California, su Foreign Policy scrive: «Dobbiamo porci una domanda preoccupante: cosa spera di ottenere esattamente Pelosi? Vuole chiaramente mostrare il suo sostegno a Taiwan, ma le sue attività non sembrano essere correlate alla più ampia strategia statunitense, come promuovere il coordinamento e la cooperazione degli Stati Uniti con gli alleati regionali per contrastare le minacce di Pechino, o incoraggiare Taiwan a imparare le lezioni della guerra in Ucraina per migliorare le proprie capacità di difesa. Poiché la Casa Bianca ha inviato messaggi contrastanti, anche la visita di Pelosi a Taiwan sembra essere stata condotta con poca comunicazione o coordinamento». 

Quindi, continua Chinoy, «la prevista visita di agosto a Taiwan sembra essere in gran parte simbolica piuttosto che pratica. Questo è un altro scatto in posa di Pelosi, il cui scopo è quello di pungere i cinesi come in passato. Ma questa volta, a differenza dell'ultima volta, se la situazione dovesse degenerare adesso, il popolo di Taiwan - e forse l'esercito statunitense che l'ha portata lì - ne subirà le conseguenze».

Il ministero degli Esteri cinese ha infatti fatto sapere che una eventuale visita a Taiwan, che la Cina rivendica a ragion veduta come parte del proprio territorio, da parte del "funzionario numero 3 del governo degli Stati Uniti" non sarebbe priva di conseguenze, ma sarebbe considerata piuttosto ‘«una grave interferenza nella politica interna cinese».

La Cina torna dunque ad avvertire gli Stati Uniti che l'Esercito Popolare di Liberazione cinese «non starà mai a guardare». Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha parlato di «contromisure risolute e forti per difendere la propria sovranità e integrità territoriale».

Il gioco vale la candela per l’impero declinante statunitense?   

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

M5S, Grillo e noi M5S, Grillo e noi

M5S, Grillo e noi

Loretta Napoleoni - Il MAGA di Trump è esportabile in Europa? di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il MAGA di Trump è esportabile in Europa?

Loretta Napoleoni - Il MAGA di Trump è esportabile in Europa?

La strategia del "Mad Dog" di Giuseppe Masala La strategia del "Mad Dog"

La strategia del "Mad Dog"

Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile   Una finestra aperta Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile

Cina: impegno per costruire un mondo giusto e un pianeta sostenibile

La via più cara al mondo e' a Milano... di Francesco Erspamer  La via più cara al mondo e' a Milano...

La via più cara al mondo e' a Milano...

Le elezioni Usa, il trumpismo e il bivio finale dell'Europa di Paolo Desogus Le elezioni Usa, il trumpismo e il bivio finale dell'Europa

Le elezioni Usa, il trumpismo e il bivio finale dell'Europa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi? di Francesco Santoianni Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi?

Putin si è messo ad uccidere anche i cuochi?

I Nativi Americani hanno davvero votato per Trump? di Raffaella Milandri I Nativi Americani hanno davvero votato per Trump?

I Nativi Americani hanno davvero votato per Trump?

Magistratura ed esecutivi. Diritto interno e sovranazionale di Giuseppe Giannini Magistratura ed esecutivi. Diritto interno e sovranazionale

Magistratura ed esecutivi. Diritto interno e sovranazionale

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno di Antonio Di Siena Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

Trump Returns - i miei 2 centesimi sull'evento del giorno

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE di Gilberto Trombetta 9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

9 NOVEMBRE 1989: LA CADUTA DEL MURO E L'INIZIO DELLA FINE

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

 Perché Trump ha vinto? di Michele Blanco  Perché Trump ha vinto?

Perché Trump ha vinto?

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti