I ribelli in Siria manovrati contro la Turchia?

Il caporedattore di “Aydinlik”, Tevfik Kadan, ha spiegato in un editoriale perché secondo lui HTS (Hayat Tahrir al-Sham) stia attaccando Aleppo adesso e dove si trova la Turchia in questa faccenda

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I ribelli in Siria manovrati contro la Turchia?


 
di Michelangelo Severgnini

 

La politica cosiddetta dei “due forni”, attribuita alla Turchia, va un po’ rivista, perché non rispecchia più la discussione in corso nel paese e soprattutto i cambiamenti sostanziali di politica estera avvenuti in questi ultimi anni.

Va rivista anche la credenza secondo cui Erdogan sia in grado, da perfido mediorientale, di fregare sempre i suoi partner. Qualche volta, è lui ad essere fregato.

Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri turco, Öncü Keçeli, venerdì 29 novembre ha rilasciato una dichiarazione sull’attacco di HTS (Hayat Tahrir al-Sham, evoluzione di Jabhat al-Nu?ra) alla città di Aleppo: ”abbiamo lanciato i necessari avvertimenti su varie piattaforme internazionali che i recenti attacchi contro Idlib hanno raggiunto un livello tale che danneggiano lo spirito e il funzionamento degli accordi di Astana e hanno causato gravi vittime civili”.

Huseyin Bagci, professore di relazioni internazionali e fondatore del Gruppo di consulenza globale di Ankara, in un’intervista a RT ha dichiarato: “Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo tipo di alleanza”, prevedendo che la Turchia, la Siria e la Russia lavoreranno insieme contro i militanti di HTS. Secondo Bagci, “forze esterne” sono interessate a un'escalation del conflitto in Siria e ha fatto i nomi di Stati Uniti, Israele e “alcuni Paesi europei”.

Mentre buona parte dei commenti occidentali si interrogano dunque sul perfido mediorientale Erdogan, ignorando il processo di riconciliazione in corso tra lo stesso e il presidente siriano Bashar Assad prossimo ormai ad un primo incontro diplomatico dopo gli anni della guerra civile, il caporedattore di “Ayd?nl?k”, Tevfik Kadan, ha spiegato in un editoriale perché HTS (Hayat Tahrir al-Sham) stia attaccando Aleppo adesso e dove si trova la Turchia in questa faccenda.

Va aggiunto che il quotidiano “Ayd?nl?k” è vicino al partito “Vatan partisi”, sostenitore di Erdogan e con una visione internazionale pro-Russia e pro-Cina.

L’editoriale è disponibile in lingua turca a questo link:

https://www.aydinlik.com.tr/haber/hts-nedir-hts-teror-orgutu-mu-suriyede-neler-oluyor-halepte-neler-oluyor-heyetu-tahrirus-sam-htsnin-lideri-kimdir-497542

 

<<La mappa della Siria sta cambiando per la prima volta dopo molti anni.

L’organizzazione terroristica HTS, che controlla Idlib, sembra aver lanciato un’operazione militare contro Aleppo, che stava preparando da tempo.

Aleppo è una città molto critica! Infatti, quando gli fu stato chiesto del punto di svolta della guerra durata 13 anni, Bashar Assad affermò: "È stata la liberazione di Aleppo". 

Lasciatemi spiegare brevemente le ragioni per cui HTS stia attaccando adesso e alcune bugie:

1) Innanzitutto, il lancio dell'operazione in Libano da parte di Israele ha causato lo spostamento delle forze iraniane presenti nella regione sul fronte meridionale. HTS ha visto questa lacuna nel settore come un’opportunità. Cevlani iniziò i preparativi per una vasta operazione volta ad espandere le sue aree di occupazione e consolidare il suo vacillante potere. Ha ricevuto il sostegno che cercava da un luogo che meno si aspettava.

2) L'amministrazione ucraina ha bussato alla porta di HTS per risolvere la carenza militare contro la Russia. Ha offerto armi e munizioni a HTS in cambio del rilascio dei militanti ceceni detenuti nelle carceri di Idlib. In questo modo HTS ha acquistato numerosi droni. Inoltre, esperti di Kiev addestravano da settimane i membri dell’HTS a Idlib con i droni.

3) L'operazione di HTS è stata incoraggiata anche da Israele. In questo modo l’esercito siriano si concentrerebbe nel nord e l’occupazione di Quneitra nel sud sarebbe più facile. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno organizzato il grande gioco.

4) Gli americani hanno riunito HTS e PYD per la prima volta l’anno scorso. I due gruppi hanno raggiunto un consenso sulla "gestione congiunta". Sono stati stipulati alcuni accordi commerciali. Gli Stati Uniti vogliono che l’HTS espanda le sue aree di occupazione ad Aleppo, Hama, Homs e Latakia e unisca le sue aree amministrative con il PYD. Pertanto, il progetto "Corridoio" viene rilanciato.

5) Nella prima dichiarazione del nuovo ministro degli Esteri israeliano: "Noi sosterremo i curdi". Il suo uso delle espressioni non era improvvisato. Il piano per dividere ufficialmente la Siria è stato accelerato.

6) Allora dov'è la Turchia in questa faccenda? Diversi resoconti affermano che "gruppi sostenuti dalla Turchia" hanno attaccato l'esercito siriano ad Aleppo. La realtà è molto diversa. Dopo che la normalizzazione della Siria e della Turchia venne alla ribalta, alcuni gruppi affiliati all’Esercito Nazionale tentarono di ribellarsi e la Turchia decise di liquidarli. I gruppi ribelli che in quei giorni bruciarono la bandiera turca ora agiscono con HTS e sostengono l’operazione di Aleppo. Questi ora sono gruppi "terroristici" anche per la Turchia.

7) Alcune fonti hanno riferito che la Russia ha chiesto alla Turchia di impedire l’operazione di Aleppo nelle ultime settimane, e si è appreso che la Turchia ha inviato duri avvertimenti a HTS. Ai leader dell’opposizione è stato chiesto di prepararsi contro HTS.

8) Posso dire con certezza che la Turchia non ha dato il via libera all'operazione Aleppo. Vorrei sollevare anche un'ulteriore affermazione. Non sorprendetevi se il leader di HTS cambierà presto. Nel frattempo, si afferma che Cevlani ha cambiato la sua squadra di protezione ravvicinata, ha aumentato le misure di sicurezza personale e ha istituito una nuova squadra di intelligence.

9) La guerra è di nuovo alle nostre porte. Quindi cosa stiamo aspettando ancora dalla cooperazione militare di Turchia e Siria? Le minacce sono comuni, i nemici sono comuni, gli interessi sono comuni>>.

Michelangelo Severgnini

Michelangelo Severgnini

Regista indipendente, esperto di Medioriente e Nord Africa, musicista. Ha vissuto per un decennio a Istanbul. Il suo film “L'Urlo" è stato oggetto di una censura senza precedenti in Italia.

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