I videogiochi potrebbero essere il prossimo grande prodotto d'esportazione artistica dell'Italia?
I videogiochi sono l’attrazione principale di questo millennio. Non ci sono limiti d’età, tutti possono prendere un controller, un mouse e vivere una fantastica avventura. Si stima che, al giorno d'oggi, i videogiocatori in tutto il mondo siano circa 3,7 miliardi.
Se ci si chiede come abbiano fatto due pixel che si muovono su di uno schermo a diventare una delle realtà più proficue e interessanti dei giorni nostri, significa che non si ha idea di ciò che sono diventati i videogiochi. Per molti sono l’ultima forma d’arte, al pari di cinema e letteratura, e l’ultima forma di intrattenimento, al pari di uno sport o di un gioco di società.
Nel mercato internazionale da anni vediamo due figure sopra tutti, gli USA e il Giappone, e da tempo diversi paesi stanno dando il loro contributo a questo mondo, come: Polonia, Francia, Canada, Germania, Regno Unito, ecc. Poteva l’Italia non essere partecipe di questo mondo che tanto richiede all’arte?
Il Videogioco: una scommessa per l’Italia
Bisogna essere onesti: l’Italia non è propriamente un paese che guarda al futuro. Qui le realtà innovative sono pochissime, anche a causa di un età media molto alta. Per la maggior parte della popolazione, non a caso, i videogiochi sono spesso considerati sinonimo di perdita di tempo, o nel caso migliore, un’attrazione sciocca per chiunque non ami stare nel mondo reale. E questo vale tanto per i videogame da console, quanto per i portali online come il casinò live di Unibet. Assolutamente errato. I videogiochi sono una realtà consistente con una capacità intrattenitiva pari, se non superiore, al cinema, almeno a quello contemporaneo. Sempre più grandi attori prestano voce e volto a personaggi del mondo gaming, e la resa tecnica, e grafica, sta raggiungendo livelli altissimi.
Giochi di ombre, intere palette di colori che vengono utilizzate sugli schermi dei giocatori, movimento degli alberi e dell’acqua sempre più naturale e realistico. Insomma tecnologicamente il mondo gaming sta facendo passi da gigante.
L’Italia risponde con Enotria
Enotria: The Last Song è un videogioco uscito il 19 Settembre 2024, ed è stato sviluppato da un’azienda italiana, la Jyamma Games. Questo titolo è un Souls like, ovvero un “tipo Souls” con riferimento alla ben nota saga Dark Souls firmata dal maestro Hidetaka Miyazaki. È un action in terza persona dalle forti tinte dark fantasy medievali in cui il protagonista dovrà portare a compimento il suo destino esplorando il fantastico mondo di Enotria.
Il mondo di gioco è naturalmente inventato ma è fortemente ispirato al folclore italiano. Di fatto anche il nome riprende un’antica regione del sud Italia, che andava dalla Campania alla Calabria. Si può dire dunque che Enotria è un progetto italiano a 360 gradi. Non solo il team di sviluppo e il luogo in cui è stato sviluppato, ma anche il suo contenuto, ovvero il folklore italiano con tanto di riferimenti alla maschera di Pulcinella.
Al momento il capolavoro di Jyamma si attesta su un 6/10 per gli utenti di Steam, con una valutazione perlopiù positiva sul gioco. Se si mette a paragone questo risultato con quelli dei titoli AAA, non è un grande risultato, però va detto che Jyamma è una casa di sviluppo indipendente.
Una piccola realtà che ha provato a lavorare su un progetto molto ambizioso. Per questo motivo non si può parlare di sconfitta. Sebbene una certa parte della critica e dei giocatori vuole che il gioco rispetti gli standard dei competitor.
Futuro post Enotria
Enotria è l’esempio calzante del motivo per cui l’Italia deve investire nel mondo del gaming. Al momento, l’unica cosa che divide Enotria da un qualsiasi competitor è la parte tecnica, migliorabile con investimenti e con più esperienza. Per il resto, il panorama artistico e culturale italiano è certamente pronto per competere con qualsiasi altro.