Il bene dei popoli europei e ucraino

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Il bene dei popoli europei e ucraino

 

di Michele Blanco

Un paese che mette al bando l'opposizione (12 partiti che avevano rappresentanti eletti in parlamento sono fuorilegge) che perseguita una minoranza (di ben 9 milioni di persone russofone) non si può definire una democrazia, mai. Quello che ha detto Trump di Zelensky, definendolo un dittatore aggrappato al potere che ha ammesso esplicitamente che la metà dei soldi dati in aiuti sono spariti, che non indice elezioni nonostante sia stato di fatto scaricato dal suo parlamento, è, purtroppo, verissimo.

Non accusatemi di trumpismo, se fossi stato un elettore statunitense non lo avrei mai votato, mai, ritengo Trump pericolosissimo soprattutto per chi è povero. Milioni di statunitensi soffriranno per la mancanza di servizi sociali, assistenza sanitaria con la presidenza di questo miliardario senza sentimenti e pietà per nessuno. 

Ora chi vuole mandare davvero soldati europei e italiani a difendere il regime ucraino? Siamo sicuri che gli ucraini vogliono ancora guerra? Per anni ci hanno raccontato una serie di bugie, tutti o maggiori mezzi di comunicazione di massa, alle quali in grandissima parte l'opinione pubblica ha creduto, senza un minimo di critica a partire dal fatto che le sanzioni (che alla fine sono state a nostro danno) avrebbero ridotto la Russia alla fame in pochissimo tempo. Piuttosto dovremmo chiedere le dimissioni della von der layen e dell'intera classe dirigente europea per una gestione della crisi da veri dilettanti allo sbaraglio.

La prima condizione per far funzionare la democrazia sono i mezzi di comunicazione indipendenti e veritieri, cosa che da noi non esiste. La guerra, che poteva e doveva essere evitata, tra Russia e Ucraina ha portato al semplice risultato che tutti gli opinionisti seri e non corrotti avevano chiaramente previsto: L'Ucraina è stata sopraffatta dalla Russia, cui dovrà cedere le sue regioni più ricche e strategiche, già perse sul campo. In una recente intervista Angela Merkel chiaramente dichiara: “Allo stesso tempo, credo che molti paesi che sostengono l’Ucraina debbano unirsi per decidere quando sarebbe opportuno discutere una risoluzione diplomatica con la Russia. Kiev non può prendere questa decisione da sola “.

Così Angela Merkel in un’intervista rilasciata addirittura al Corriere della Sera. La frase risulta alquanto agghiacciante, dal momento che nega a Kiev quella sovranità del popolo per difendere la quale l’Occidente afferma di essere sceso in campo al suo fianco. Non è per difendere la nazione ucraina, il suo territorio e la sua gente, dall’asserita aggressione russa che si è fatto tutto quel che si è fatto finora? E se si nega a Kiev la facoltà di decidere in via autonoma se e quando porre fine a una guerra che la sta devastando, non è l’esatto opposto di quanto si è predicato finora?

Non solo, non avendo Kiev alcuna forza contrattuale nei confronti dei suoi sponsor, tale decisione sarebbe totalmente nelle mani di questi ultimi, rendendo di fatto la prima parte delle affermazioni dell’ex cancelliera, cioè “nulla senza l’Ucraina”, una vuota retorica.

Ora Trump vuole sganciare il guinzaglio ai politici europei in modo che se la sbrighino da soli. Da affarista e narcisista, Trump ama le guerre commerciali che combatte da solo. Devono poi avergli fatto capire che l’unico vero rivale degli Stati Uniti è la Cina.

Ora, con grande realismo bisogna renderci conto che l’interesse europeo per la difesa della democrazia non è un’escalation bellica contro la Russia, ma cercare di mediare ed evitare invasioni, guerre e conflitti con un ritorno a una politica di cooperazione economica tra Est e Ovest, dove L’Europa abbia un ruolo centrale come ponte diplomatico tra le grandi potenze. Ora bisogna aiutare il popolo ucraino a non essere depredato fare in modo che ci siano elezioni democratiche e con rappresentanti legittimi si negozi una pace giusta.

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