Il corrotto impunito. Il nuovo eroe dei nostri tempi
di Osvaldo Orgone
A causa della crescente richieste di sostegno psichiatrico, nel 2003 gli psicanalisti Miguel Benasayag e Gerard Schmit pubblicarono a Parigi Les Passions Tristes. Souffrance Psychique Et Crise Sociale allo scopo di denunciare e allo stesso tempo comprendere quali fossero le cause del grande incremento di patologie tra i giovani.
Gli autori sono arrivati alla conclusione che viviamo in un’epoca delle "passioni tristi" come le ha definite Spinoza: un senso pervasivo di impotenza e incertezza porta a rinchiuderci in noi stessi e a vivere il mondo come una minaccia costante, alla quale rispondere armando i nostri figli.
I pilastri sacri che fino ad oggi avevano assicurato uno sviluppo sano dell’essere umano e della società sembrano non avere più il minimo valore.
Se per Socrate la cura consisteva nel conoscere se stessi - non intesa dal grande filosofo greco come individualità chiusa ed egoista ma come viaggio personale di ascesi, come cura di sé verso l’Universale esistente - per gli educatori comincia con il riconoscimento dei limiti: ciò che è possibile e realizzabile. In quest'ottica, per i terapeuti, la cura clinica comincia con la ricostruzione dei limiti, che nella società di oggi trova tuttavia diversi oppositori.
Molti negano, infatti, il valore intrinseco della cultura, in nome dell’utilità e dell’efficienza, considerano ridicola l’idea di una educazione generalista: Se sprechi il tuo tempo con la cultura, la scuola e la vita potresti essere tacciato di ignoranza e parassimo da una certa post-modernità.
In realtà, dietro a questi alibi c’è una sola e unica sacralità: la merce.
E niente e nessuno, men che mai l’educazione, deve frenare lo sviluppo economico di questi morti di merce.
La propaganda del sistema bombarda quotidianamente i giovani con questi principi dell’ideologia neoliberista. La scuola e la terapia vengono percepiti come luoghi più o meno simpatici, dove i giovani ascoltano discorsi che non trovano però riscontro nella realtà quotidiana... A meno che l’insegnate non parli dell’insegnamento utile, quello che arma il giovane davanti al futuro, o lo psicologo che propone una terapia mirata a una migliore performance.
In questo caso i giovani valutano come consumatori la merce che l’adulto venditore propone loro. Dopo tutto, l’imprenditore che è riuscito a rubare tutti quei milioni non è forse libero o, peggio ancora, non viene mostrato alla tv come modello da seguire?
Del resto, il negoziante dell’angolo rappresenta il successo, nei termini in cui la tv lo propone ai giovani, molto più del professore con la sua modesta utilitaria.
La trasgressione è la regola, bisogna solo evitare di farsi prendere. Il corrotto impunito è il nuovo eroe dei nostri tempi, senza fede né legge.
Ecco perché non possiamo occuparci di giovani senza definire con chiarezza la nostra posizione su questi indottrinamenti neoliberisti.
Il "tutto è possibile" è una bugia. Senza limiti muore il significato. Senza tabù, non c’è principio.