Il dopo Vilnius: nel partito della guerra iniziano a sbranarsi

4849
Il dopo Vilnius: nel partito della guerra iniziano a sbranarsi

 

Il Partito della Guerra non trova gli appoggi sperati. “Nonostante i tutti gli sforzi di Biden per mostrare al mondo uno spettacolo felice, Vilnius sarà ricordata come il vertice della NATO in cui le tensioni sono scoppiate”. Così David Saks in un tweet che ricorda quanto avvenuto al summit.

un vertice caratterizzato dall’intemerata di Zelensky contro i leader dell’Alleanza Atlantica per non aver ammesso l’Ucraina; dalla rabbia dei suoi interlocutori, che gli hanno detto di darsi una calmata; e poi quella dei falchi, furiosi contro l’amministrazione Biden per tale decisione. Infine, l’incontro Zelensky-Biden alquanto mesto, tanto da essere passato quasi inosservato nonostante dovesse essere il clou dello spettacolo.

Cose note e riferite più o meno da tutti i media d’Occidente, al netto degli eufemismi del caso, necessari per non far crollare miseramente il teatrino che va in scena da un anno e mezzo.

Nel Partito della Guerra iniziano a sbranarsi

Interessante la conclusione di Saks: “La controffensiva ucraina non è riuscita a soddisfare le aspettative, il campo di battaglia è disseminato da enormi quantità di costosi armamenti occidentali, ridotti in rottami fumiganti, il numero delle vittime ucraine è orribile e gli Stati Uniti hanno esaurito i proiettili di artiglieria da 155 mm, tanto da essere costretti alla scelta degradante di inviare le bombe a grappolo. Lo sforzo bellico è sempre più un caos e nel Partito della Guerra stanno iniziando a sbranarsi l’un l’altro”.

Il punto è che il Partito della guerra non sa più che fare, essendo crollate tutte le loro utopie rivendute al mondo come dogma inappellabile. Naviga a vista, come denota l’arrivo a sorpresa del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol a Kiev, l’ennesimo colpo di teatro che al massimo riuscirà a sbloccare la richiesta degli armamenti sudcoreani finora negati, come da cenno della BBC, che andranno in fumo come gli altri.

Il punto è che finora “Washington ha tentato di evitare le scelte difficili”, come scrive George Beebe su Responsible Statecraft, Infatti, “abbiamo escluso qualsiasi compromesso che possa favorire le possibilità di una pace negoziata con la Russia, credendo di poter imporre ai russi una resa a buon mercato senza rischiare un coinvolgimento molto più profondo della NATO”. Tale strategia è fallita.

Lo stallo e le scelte difficili

Nel Partito della Guerra sanno che la situazione per le forze ucraine è drammatica. Lo sanno perfettamente, meglio di altri. Lo ha detto chiaramente anche il Capo di Stato Maggiore dell’intelligence del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti John Kirshhofer, il quale, interpellato da Bloomberg, ha dichiarato: “Siamo in una situazione di stallo”.

E sanno che le armi Nato – dalle bombe a grappolo ai missili Storm Shadow ad altre diavolerie simili – non cambieranno la situazione. Ancora Kirshhofer: “Nessuna di queste armi, purtroppo, è il Santo Graal che gli ucraini stanno cercando per riuscire a sfondare”.

Di fronte al fallimento palese delle teorie finora dominanti, la Nato avrebbe dovuto rivedere la sua strategia, continua Beebe, in modo che abbinasse alle iniziative in difesa dell’Ucraina e dell’Europa un impegno diplomatico per chiudere la guerra.

“Non abbiamo visto un tale cambiamento a Vilnius”. Conclude Beebe. “La fallita ribellione dei mercenari della Wagner il mese scorso ha fatto sperare a Washington che la Russia potesse implodere, perdere la guerra in Ucraina e consentire agli Stati Uniti di evitare difficili compromessi. Ma la speranza, come si suol dire, non è una strategia”.

 Piccole Note

Piccole Note

 

Piccole Note è un blog a cura di Davide Malacaria. Questo il suo canale Telegram per tutti gli aggiornamenti: https://t.me/PiccoleNoteTelegram

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri  di Michelangelo Severgnini Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri

Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Guerre E Conflitti. Oggi prevalgono sentimenti pacifisti di Michele Blanco Guerre E Conflitti. Oggi prevalgono sentimenti pacifisti

Guerre E Conflitti. Oggi prevalgono sentimenti pacifisti

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti