Il Draghistan ora è davvero nel pallone

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Il Draghistan ora è davvero nel pallone

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Lo stroardinario esempio di lotta e solidarietà di classe dei lavoratori da Trieste a Genova ha fatto cadere tutti i castelli di menzogne costruiti ed ora il Draghistan è nel pallone.

Il governo "dei migliori" dimostra in previsione del suo giorno di gloria tutta l'incompetenza, il pressappochismo, l'arroganza che contraddice tutta la narrazione sulla santificazione dei cosiddetti tecnici.

E domani, 15 ottobre, si prefigura il caos come ha paventato il governatore del Veneto Zaia preoccupato che tutto il nord est possa paralizzarsi. Nord est, non dimentichiamolo, fondamentale per la produzione in Germania con il suo indotto.

 

 

 

Ed il Draghistan ora è panico.

Fallito il palese ricatto dell'obbligo di Green pass pure per respirare per costringere i lavoratori a vaccinarsi cosa ha prodotto? Hub vuoti e file interminabili per i tamponi: gli irriducibili non ci stanno.

Non solo: la costrizione ha risvegliato anche le coscienze di migliaia e migliaia di persone, vaccinate, ma che non ci stanno a dover esibire nuove tessere di regime per lavorare.

Con lo stroardinario sforzo dei portuali e lavoratori, è crollato il misero tentativo di stigmatizzazione delle piazze contro il lasciapassare come "piazze fasciste" e grazie ai filmati che inchiodano la gestione del ministero dell'interno alle sue responsabilità anche l'assalto alla Cgil ha mostrato il suo vero scopo.

A ribaltare totalmente la narrazione ci hanno pensato i portuali di Trieste e di Genova, che hanno riportato sul tavolo parole di lotta di classe solidaristica che il sindacato e la "sinistra" salottiera aveva dimenticato.

E hanno sfasciato il gioco.

L'ultima divertente trovata del governo sembra essere quella di sconfessare due anni di virologia televisiva e guerra ibrida geopolitica contro i vaccini non autorizzati dall'agenzia europea del farmaco (Ema) e da AIFA.

Improvvisamente diventano vaccini sicuri anche quelli non autorizzati, visto che moltissimi pendolari e lavoratori agricoli e della logistica si sono vaccinati nei paesi dell'est.

Riporta il Messaggero:

"Anche alcuni dei vaccini non riconosciuti dall’Ema saranno validi ai fini del Green pass. Manca l’ufficialità ma arriverà «a brevissimo» garantiscono dal ministero. Entro oggi si spera, in tempo utile per evitare il caos nei porti e sulle autostrade della Penisola con l’entrata in vigore delle regole per la certificazione verde sul lavoro. I riflettori sono puntati su Sputnik (ma anche sui farmaci cinesi). Il vaccino russo è infatti stato ampiamente somministrato nei paesi dell’Est Europa e ora migliaia di autotrasportatori stranieri che arrivano e si spostano in Italia rischierebbero di non poter circolare. Paralizzando il settore della logistica.."

È la scienza, bellezza...

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Emergenza Covid. Dal lockdown alla vaccinazione di massa

Agata Iacono

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Sociologa e antropologa

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