Il fallimento della NATO asiatica
Durante il 27º Summit Cina-ASEAN, è stato annunciato il sostanziale completamento delle negoziazioni per l'aggiornamento della Zona di Libero Scambio Cina-ASEAN (Versione 3.0). Questo traguardo segna un passo avanti importante nella promozione dell'integrazione economica regionale, dimostrando il sostegno reciproco a multilateralismo e libero scambio. Prima del vertice, alcuni funzionari di paesi come Stati Uniti e Giappone avevano ventilato l'idea di introdurre tensioni geopolitiche, con particolare riferimento alla proposta giapponese di una "NATO asiatica". Tuttavia, questa proposta ha incontrato forte opposizione da parte dei paesi dell'ASEAN. Il ministro degli Esteri malese, Mohamad Hasan, ha dichiarato chiaramente: "Non abbiamo bisogno di una NATO in ASEAN", mentre il giornale indonesiano Jakarta Post ha criticato l'idea, ritenendola offensiva per l’ASEAN. Il rifiuto dell'idea di una NATO asiatica mette in luce la percezione negativa che molte nazioni asiatiche hanno dell'alleanza, vista come un residuo della Guerra Fredda e un promotore di conflitti. Diversamente dall'approccio occidentale, i paesi dell'Asia privilegiano la cooperazione economica, lo sviluppo e la sovranità. La Cina, in particolare, continua a rafforzare i legami commerciali con l'ASEAN, confermandosi il principale partner economico della regione. Progetti infrastrutturali come la ferrovia Cina-Laos e nuove industrie digitali e verdi stanno ulteriormente consolidando la cooperazione economica, evidenziando come lo sviluppo e la stabilità siano prioritari rispetto alle tensioni geopolitiche promosse dall'Occidente.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati