Il gol di Mussolini e l'antifascismo di cartone

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Il gol di Mussolini e l'antifascismo di cartone

 

La prima domenica calcistica di inverno si prevedeva piuttosto noiosa, nessuna partita in Serie A di cartello. A rompere la monotonia, la partita delle ore 15:00 della Serie B, tra la rivelazione del campionato Juve Stabia, squadra di Castellammare di Stabia e il Cesena. La formazione vesuviana conferma di essere una matricola terribile passando in vantaggio al minuto 21 del primo tempo con una marcatura che si rivelerà fondamentale per la vittoria dei locali.

Fin qui, nulla di strano, se non fosse che il marcatore degli stabiesi si chiama Romano Floriani Mussolini, figlio di Alessandra e pronipote di Benito. È il primo gol nei professionisti per il ragazzo. Al gol del giovane scuola Lazio, lo speaker dello stadio 'Romeo Menti' scandisce, come avviene in tutti gli stadi del mondo ormai, il nome del marcatore, ripetuto dal pubblico di Castellamare: MUS SO LI NI.

Tutto normale? Per nulla. Ecco che interviene il media paladino dell’antifascismo, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari di proprietà della Famiglia Agnelli Elkann, ovvero Repubblica, che mai si indigna una volta per il genocidio in corso nella Striscia di Gaza, commesso da un criminale come Benjamin Netanyahu. 

Si legge in una parte del post-video di Repubblica:

“…Il calciatore porta il cognome sia del padre che della madre, ma sulla maglia ha deciso di mettere il nome 'Mussolini', preceduto da una 'F'. Per questo, quando lo speaker dello stadio di Castellammare di Stabia ha pronunciato le parole "Ha segnato Romano...:", il pubblico di casa ha urlato in coro "Mussolini", alzando le mani al cielo.”

Avete letto bene, hanno “alzato le mani al cielo” che non è il saluto romano, ma bisogna spiegarlo a Repubblica, è un tipico gesto che da sempre si fa negli stadi che nulla al che fare con il fascismo, il nazismo e affini.

Dunque, per Repubblica il cognome è una colpa, così come per i tifosi, i quali, meschini, se hanno un loro beniamino goleador che è omonimo di qualche dittatore, criminale, il suo nome non deve essere pronunciato.

Vogliamo rassicurare Repubblica e i suoi 25 lettori, perché tali diventeranno se continua così:   

I tifosi della Juve Stabia non sono fascisti, state tranquilli, leggono Kant.

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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