Il golpe bianco finale: un Parlamento senza opposizione al Draghistan?

20485
Il golpe bianco finale: un Parlamento senza opposizione al Draghistan?

 
Un tempo si sarebbe detto "divide et impera", ma il termine non è più in voga. Creare e incentivare conflitto orizzontale è la loro strategia. 
 
In questi due anni hanno diviso i cittadini in categorie calderone si-vax e no-vax, aizzandoli l'uno contro l'altro, distraendoli dai reali problemi, facendo passare il concetto che un diritto è un premio, un credito sociale, concesso dal sistema per aver rinunciato alla propria autonomia critica, al sano esercizio del dubbio, all'autodeterminazione.
 
Divisi, isolati, stigmatizzati e quindi succubi e incapaci di individuare e lottare uniti il vero nemico.
 
È stato fatto sì che si perdesse irrimediabilmente la fiducia nelle istituzioni e nella ricerca scietifica, nel diritto stesso alla salute pubblica, attraverso l'imposizione arrogante e ricattatoria di illogiche scelte politiche e sanitarie contraddittorie, in questa scellerata gestione pandemica che non ha eguali nel mondo.
 
Un governo di regime che ha totalmente esautorato il ruolo del parlamento, impedendo a colpi di fiducie l'espressione democratica di una sana opposizione, che è stata censurata mediaticamente, nascosta, denigrata.
 
La stessa strategia vincente è stata portata avanti stigmatizzando come filo putiniano chiunque avanzasse dubbi sulla co-belligeranza dell'Italia a favore dell'Ucraina, chiunque si permettesse addirittura di ricostruire gli 8 anni di violenza dell'Ucraina contro gli abitanti del Donbass, chiunque affermasse che inviare armi all'Ucraina e sanzionare la Russia avrebbe prolungato il conflitto, causato più morti, scatenato una crisi energetica e un'inflazione catastrofiche.
 
A quella stessa opposizione, oggi, che ha lottato in modo impari in parlamento e nelle piazze, con un golpe bianco eversivo, si vuole impedire di rappresentare le istanze dei cittadini.
 
Quelli veri.
 
Non quella compagine corporativista che ha chiesto a Draghi di restare.
 
Draghi è scappato davanti alle conseguenze del disastro che lui e il suo governicchio dell'assembramento di tutti i partiti del sistema hanno creato.
Lui in fondo voleva essere il nonno disponibile per la presidenza della Repubblica con cui chiudere in bellezza la carriera e i partiti di sistema non glielo hanno permesso.
 
Il colpo di coda è stato il vero capolavoro: Mattarella scioglie le camere in pieno luglio e indice le elezioni politiche il 25 settembre, costringendo a raccogliere le firme in pieno agosto.
 
Praticamente effettua un golpe bianco per impedire ai soggetti formatisi per contrastare le misure draghiane, in parlamento come nelle piazze, di rappresentare i cittadini, sia quelli discriminati e vessati dal regime del lasciapassare sia quelli che non vogliono entrare in un'economia di guerra, di razionamento, che sono contrari all'invio di armi all'Ucraina e che sono la maggioranza.
 
Un capolavoro: creare sfiducia nelle istituzioni e quindi stimolare la leva dell'astensionismo.
 
Creare conflitto orizzontale tra le forze antisistema impedendo loro di unirsi e raccogliere le firme a ferragosto, senza neppure la visibilità mediatica di una campagna elettorale solo televisiva.
 
La strategia è sempre la stessa: creare conflitto orizzontale con un similare bacino elettorale,  metterci gli uni contro gli altri, perché spazi e tempi sono strettissimi, creare spaccature e confusione nella corsa alla formazione delle liste e alla raccolta di firme certificate per ogni collegio.
 
Ci vogliono trasformare in squali dentro una angusta piscinetta.
 
Vogliono distrarci dalla capacità di tenere sempre presente chi e cosa è il vero nemico.
 
Non cascateci.
 
È sempre la stessa road map. La stessa, ormai prevedibile, strategia.

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE di Loretta Napoleoni Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Chi vince e chi perde la mortale partita europea di Giuseppe Masala Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite di Michelangelo Severgnini Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello   Una finestra aperta Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron di Marinella Mondaini Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Israele, il genocidio, e l'Occidente di Giuseppe Giannini Israele, il genocidio, e l'Occidente

Israele, il genocidio, e l'Occidente

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Come si distrugge un Paese in 18 mesi: il caso Argentina di Fabrizio Verde Come si distrugge un Paese in 18 mesi: il caso Argentina

Come si distrugge un Paese in 18 mesi: il caso Argentina

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti