Il governo "sovranista" e le sue genuflessioni euro-atlantiche
di Pablo Baldi
Non possiamo permettere che i politici lavorino per paesi stranieri, ledendo i legittimi interessi dell'Italia e della sua popolazione. E non possiamo permettere che lo facciano mentre guadagnano voti con la retorica sovranista.
È vero che la sovranità italiana è ormai un concetto svuotato di ogni significato. Quindi è fisiologico che la popolazione sia responsiva alla retorica sovranista. Il governo Meloni ha preso il potere ricevendo dal popolo il mandato di ristabilire la nostra sovranità. Ma i politicanti hanno tradito il popolo, ancora una volta.
Il "pericolo fascismo" è una discussione sviante, una perdita di tempo ed energie, le quali dovrebbero essere indirizzate altrove. Nello specifico andrebbero indirizzate verso la lotta alle diseguaglianza nell'area del centro-sinistra e verso la lotta di classe dai comunisti, entrambe impossibili senza prima riscattare la nostra indipendenza. Per quanto sia preoccupante vedere dei fascisti in parlamento, per quanto le leggi liberticide siano un attacco ai valori costituzionali, per quanto i soprusi della polizia generino indignazione e voglia di resistere, la vera domanda deve essere: da dove nasce tutto questo?
"La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi."
Dopo la seconda guerra mondiale, l'obiettivo è stato quello di istituzionalizzare le lotte sociali, tramite il compromesso costituzionale tra l'anima cattolica e l'anima comunista dell'Italia. Siccome il PCI era anti-sistema e quindi impossibilitato a governare (anche da vincoli esterni, parlando di sovranità, oltre che dalla paura delle classi alti e medie), l'unico modo per contenere l'aumento del suo consenso era venire incontro alle sue rivendicazioni: la concessione dei diritti sociali, la socialdemocrazia. Ossia, l'attuazione della costituzione, ora ridotta a carta straccia. Parafrasando Marx, il nome della libertà è stato rispettato solo per ostacolare la sua reale attuazione. Perchè si è liberi di manifestare ma non per la Palestina (5 ottobre), si è liberi di pensare ma si viene etichettati filo-russi e silenziati, si è liberi di circolare ma le violenze squadriste e gli abusi di potere della polizia rimangono impuniti. Si è sempre liberi, ma sempre con un ma.
I "trenta gloriosi" terminano con la dollarizzazione del mondo, il crollo dell'URSS, la delocalizzazione delle fabbriche, lo svuotamento di potere e di ideologia dei sindacati, la mancanza di un'alternativa. Il proletariato viene privato di ogni leadership e degli strumenti di organizzazione, rimane smarrito e assoggettato all'ideologia neoliberale, ovvero la sovrastruttura della controrivoluzione dell'oligarchia finanziaria.
Anche gli ex partiti di sinistra abdicano al loro ruolo di attori istituzionali della lotta di classe, accettano il dominio della borghesia e vengono stesi tappeti rossi per il loro ingresso a palazzo Chigi.
Negli ultimi anni il liberismo economico sta trovando attuazione tramite burattini del capitale sempre piú autoritari e conservatori, i quali fanno la loro fortuna sulla perdità d'identità, la precarietà del lavoro, l'aumento del prezzo della vita. Insomma: l'insicurezza generata dalla controrivoluzione neoliberista è benzina che infiamma la retorica dei wannabe uomini forti (anche nella loro nuova variante femminile, vedi Meloni). Ma mentre il popolo viene distratto dalla propaganda contro gli immigrati o i fannulloni, i demagoghi continuano la loro agenda di liberismo economico, volta a spolpare la ricchezza acquisita dalle classi popolari tramite lotte e rivendicazioni. E piú il fiume è in secca, piú velocemente si abbassa il suo livello.
Eppure gli Italiani vogliono essere sovrani del loro destino, ma vengono annegati nelle mistificazioni dell'apparato mediatico-propagandistico, quindi questo sentimento si traduce in voti per ciarlatani e nessuno riesce a creare un'opposizione credibile, che mostri il carattere classista della nostra subordinazione.
Questa subordinazione non è affatto una novità del governo Meloni, infatti la nostra sovranità è stata lesa varie volte, vediamo un esempio.
Dopo la vittoria elettorale dei partiti critici dell'euro, nel 2018, questi vogliono esprimere un proprio governo, legittimato dal voto popolare, ma questo gli viene precluso dal Capo dello Stato. E sappiamo tutti che in un regime parlamentare, è il parlamento che dovrebbe essere sovrano, e non il Capo dello Stato, quindi ogni apologia cade. È anche vero che il Capo dello Stato deve garantire la sopravvivenza dell'ordine costituito, ma il motivo per cui non ha accettato la nomina del ministro Savona è un altro:
la designazione di questo ministro "costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e finanziari".
È andata proprio cosí: il popolo italiano ha eletto dei parlamentari per essere rappresentato, questo ha voluto esprimere un governo ma ciò gli è stato impedito per l'allarme degli attori economici e finanziari, i cui ambasciatori siedono a Bruxelles.
Ma vediamo cosa fa l'attuale governo, che è riuscito a insediarsi senza impedimenti istituzionali.
Partiamo dalla ciarlataneria di Salvini. La Lega Nord si è travestita da partito nazionale. Le goliardiche offese ai "terroni" si fanno solo a porte chiuse, ma una cosa rimane: le politiche economiche e fiscali anti-popolari, come la famigerata flat tax, ossia il regime fiscale vigente nelle dittature borghesi del XIX secolo. "Roma ladrona" viene sostituita dalla narrazione anti-euro. Come detto, i consensi salgono, in quanto la popolazione è, fisiologicamente, responsiva a questa narrazione.
Finchè Salvini non fa pace con l'Unione Europea in nome della repressione: il suo fatidico codice della strada non è che il recepimento della normativa europea votata il 6 ottobre 2021 che è mossa da questa filosofia: "attività di contrasto coerenti [...] e un'educazione attraverso la repressione possono avere un effetto duraturo". Tutti insieme, appassionatamente, nella repressione!
Meloni nomina Tajani ministro degli esteri ma lui non capisce bene il suo ruolo e pensa di essere l'ambasciatore Israeliano. Avrà forse qualche problema di udito?
Il 28 ottobre 2023 l'Italia non vota a favore della tregua umanitaria a Gaza e l'ambasciatore italiano all'Onu afferma: "Sempre solidali con Israele; la sicurezza d'Israele non è negoziabile". Il mandato d'arresto per Netanyahu da parte della Corte Penale internazionale viene definito da Tajani "inaccettabile". Il 19 settembre 2024 l'Italia non vota a favore di una risoluzione dell'Onu che chiede la fine delle occupazioni dei territori palestinesi. Il 22 ottobre 2024, dopo l'assassinio di 43'000 palestinesi Tajani afferma: "Il bombardamento di Gaza è necessario per difendere il diritto d'Israele a difendersi. [...] Ho assicurato [a Netanyahu] il sostegno dell'Italia al diritto di Israele di difendersi".
Nel frattempo, l'Italia ha venduto armi ad Israele per un valore di €730'000 nel 2023, arrivati a €1'350'000 a gennaio 2024.
Perchè mai uno Stato sovrano dovrebbe sostenere indiscriminatamente uno Stato colonialista e genocida? Il dibattito attuale è questo: "NON È GENOCIDA! SONO SOLO CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ!". Come se essere complici di crimini contro l'umanità sia meno disgustoso di essere complici di un genocidio.
Per non parlare della guerra contro la Russia, per cui i cittadini italiani hanno sborsato 2,2 milardi per aiuti militari ed economici.
E la Lega, partito definito filo-russo, ha votato a favore di ogni aiuto militare verso l'Ucraina. Figuratevi quelli filo-ucraini.
Gli aiuti militari ufficiali forniti dall'italia all'Ucraina ammontano a 691 milioni di euro, ma "il Foglio è in grado di riportare quella che è la dimensione vera dell’impegno militare dell’Italia verso l’Ucraina. Un numero che è tre volte più grande: 2,2 miliardi di euro". E poi procede con un po' di orgoglio militarista: "sapere che l’impegno del nostro paese nei confronti dell’Ucraina è tre volte superiore a ciò che dicono i dati ufficiali [...] non ci permetterà di dire che si può essere soddisfatti ma ci permetterà di dire che fino a oggi si può essere orgogliosi di ciò che l’Italia ha fatto per l’Ucraina: sia con le parole sia con i fatti. Più difesa sincera che retorica ridicola. Più impegno concreto che disimpegno progressivo. Più sostegno reale che paraculismo imperante." Chissà quanti ulteriori miliardi (o forse quadrilioni?) servirebbero per far sentire il Foglio soddisfatto.
E, sulla stessa linea dell'interruzione degli accordi della via della seta con la Cina, abbiamo tagliato ogni ponte commerciale con la Russia. L'UE è passata da importare il 40% del gas della Russia nel 2021 al 18% del 2024. E l'Ucraina ha appena interrotto le forniture che passavano dal suo territorio. Tutto prontamente sostituito dal molto piú costoso GNL statunitense.
La cooperazione Euroasiatica è una minaccia al dominio finanziario statunitense, quindi gli interessi Europei vanno soppressi in nome di quelli Atlantici, ossia del protettorato USA sull'UE. Basta guardare una cartina geografica per capire quali sono le rotte commerciali piú logiche e vantaggiose per l'Europa. Ma i vantaggi per l'Europa non sono parte delle equazioni geopolitiche USA, anzi, sono contrari alla logica del dividi et impera.
La collaborazione complementare tra le risorse a basso prezzo russe e le industrie europee viene tagliata: la coltellata finale alla morente industria europea. E le famiglie vedono la loro ricchezza erosa dall'aumento delle bollette mentre i salari rimangono stagnanti da 30 anni (l'Italia è l'unico paese Ocse che ha visto una diminuzione del valore dei salari in questo periodo, del 3%).
Ecco cosa ha fatto la cosiddetta "destra sociale" per difendere il potere d'acquisto delle famiglie.
E La sovranità economica viene svenduta agli investitori istituzionali straniere e privati, come previsto dal piano di privatizzazioni che comprende Eni, Ita airways e MPS. Si rinuncia ai dividendi derivanti da queste partecipazioni per obbedire agli ordini di austerità di Bruxxelles. E per questo tipo di genuflessioni la Meloni riceve premi come il Global Citizen Award datole da Musk!
Ma si dirà: "Va bene tutto, ma almeno la nostra magistratura è rimasta indipendente. Vero?" Lo spero.
Parliamo della vicenda Sala-Abedini.
Come ci ricorda Orsini, questa è strettamente legata alla vicenda di Abu Omar nel 2003, ossia a un altro episodio di sottomissione dell'autorità italiana agli ordini a stelle e striscie. L'Imam Abu Omar fu torturato con la falsa accusa di essere un terrorista islamico dalla Cia con il coinvolgimento dei servizi segreti italiani, come dimostrato dalla magistratura. Insomma, l'Iran ha tutti i motivi del mondo per essere diffidente verso il governo italiano.
Veniamo al 2024: l'Italia arresta un ingegnere e accademico Iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, colpevole di aver lavorato alla costruzione di droni iraniani, che è quello che fanno gli ingegneri. I cittadini iraniani sono colpevoli fino a prova contraria, dato che gli USA sono in guerra con la Repubblica Islamica dell'Iran tramite Israele e in queste situazioni la legge marziale si sostituisce al diritto, anche nei protettorati, come l'Italia.
Quindi, in risposta, l'Iran arresta un agente della propaganda sionista, Cecilia Sala. Il governo italiano arresta i nemici degli USA e a farne le spese sono i cittadini italiani! Che patrioti!
Tajani invita a non parlare della vicenda e l'apparato mediatico-propagandistico risponde presente: sulla stampa si tace sui motivi dell'arresto di Abedini e nessuno, tranne Orsini, ricollega il filo rosso della vicenda fino al 2003.
E se nel 2003 la magistratura ha gettato luce sui fatti, nel 2024 il Dipartimento di Giustizia Americano si sente in diritto di mettere parola sulle decisioni della magistratura italiana e le ordina di non mettere Abedini ai domiciliari. Vedremo quali saranno i risultati delle pressioni americane sulla corte d'Appello di Milano.
Il fatto è questo: i nemici degli USA diventano automaticamente nostri nemici. Buone relazioni passate, accordi commerciali, simpatie e vantaggi reciproci e difesa dei diritti umani non contano niente al cospetto degli interessi imperiali americani.
Il governo Trump porterà all'esasperazione le contraddizioni tra gli interessi imperiali americani e gli interessi europei e italiani. I possibili risultati sono due. O il decadente impero USA darà la bastonata decisiva all'ansimante economia e società europea, condannandola a essere trascinata nel crollo, o gli europei, e in particolare gli Italiani, tireranno fuori la voce per dire ciò che ogni Stato sovrano direbbe: "In quanto indipendenti, seguiremo i nostri legittimi interessi e non ci faremo mettere i piedi in testa da potenze straniere che vogliono la nostra sottomissione!".