Il macronismo al suo ultimo atto?
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di Paolo Desogus
L’esito del voto francese era da tempo annunciato, vissuto quasi con fatalismo. La domanda ora è, siamo alla vigilia dell’estrema destra all’Eliseo?
Da tempo la Francia non sa più chi è. Il tracollo del gollismo, dopo la “cura Sarkozy”, l’irrisolto rapporto con la Germania e con l’Ue, la crisi dell’influenza in Africa, l’elefantismo dei mezzi militari senza un quattrino per rendere l’esercito operativo, la questione dell’immigrazione, l’ampliamento delle diseguaglianze sociali, il carattere predatorio delle élites economiche, il contrasto tra Parigi e il resto del paese e infine un tenore economico di molto al di sopra delle potenzialità industriali ed economiche del paese hanno generato un mix micidiale che rischia di esplodere.
A questo si aggiunge la crisi istituzionale nascosta sotto il tappeto: il presidenzialismo francese non funziona e il doppio turno taglia le ali, lasciando che al governo salgano le forze moderate o, come nel caso di Macron, le forze estremiste neoliberali travestite da moderate.
L’assenza della rappresentanza si unisce alla presenza nel paese di una vera e propria oligarchia finanziaria che rispetto ai potentati italiani resta ancorata al paese, senza tuttavia possedere ormai più nulla delle antiche borghesie nazionali. Gli oligarchi francesi hanno verso il paese un rapporto rapace e tengono attraverso il controllo dei media le istituzioni in ostaggio.
Macron è stato il loro uomo. È dunque comprensibile che il voto si esprima sotto forma di rivolta contro di lui. Ora, il voto anticipato per il parlamento rischia di trasformarsi in un pericolosissimo azzardo. Macron, seppure in un linguaggio elegante, sta sfidando i francesi. Sta dicendo loro: “fate sul serio?”
Il rischio è che il voto si trasformi in un referendum sul macronismo e sulle sue politiche. Temo il peggio. Del resto da diversi anni mi capita di sentire che prima o poi i lepenisti andranno al potere. Non credo che questo risultato sia scritto nelle stelle, di sicuro però il macronismo ha portato il paese in un binario morto.