Il monopolio occidentale sulle parole
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di Antonio Di Siena
Finché l'Occidente deterrà incontrastato il monopolio su parole come libertà e democrazia - benché i suoi sistemi siano tutto tranne che tali - ci ritroveremo sempre difronte a una sproporzione impossibile da colmare. Dalla prima guerra mondiale in poi, la propaganda bellica occidentale (dell'imperialismo britannico prima, di quello statunitense poi) ha usato la contrapposizione "democrazia contro dittatura" come una scure per legittimare ogni tipo di guerra santa contro chiunque non si piegasse all'egemonia della potenza dominante.
Ciò che sposta gli equilibri di un conflitto su larga scala, infatti, non sono solamente la tecnologia militare, le forze in campo e le dottrine militari, ma soprattutto l'efficacia e la pervasività di parole in grado di catturare l'opinione pubblica. Perché capaci di mobilitare le masse al punto da convincerle della necessità di andare a morire per un "ideale" che travalica la loro stessa vita. Un meccanismo tanto semplice quanto micidiale, ed efficacissimo anche oggi, allorquando si legittima il genocidio palestinese a Gaza - perché c'è da sostenere "l'unica democrazia del Medioriente" contro i terroristi islamici - oppure quando si soffia sul fuoco della terza guerra mondiale perché bisogna difendere "la democrazia" ucraina contro il "despota" russo.
Da questa prospettiva, nessun mondo nuovo e realmente fondato su pace e cooperazione potrà mai sorgere senza aver prima trovato parole uguali e contrarie. Parole capaci di disinnescare quelle di cui sopra, evocando le medesime e fortissime suggestioni. Alcuni termini (ad es. socialismo) hanno miseramente fallito (purtroppo), altri risultano semplicemente incomprensibili perché lontani anni luce dalle pulsioni quotidiane (indotte) del cittadino comune. Lo sforzo di elaborazione politica teso alla costruzione di un sistema più equo, quindi, deve necessariamente cominciare dalla ricerca di un nuovo ed evocativo vocabolario. Ogni altro tentativo è inevitabilmente destinato ad essere sconfitto.