Il particolare taciuto sugli F-16 e l'escalation (nucleare?) scelta dalla Nato

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Il particolare taciuto sugli F-16 e l'escalation (nucleare?) scelta dalla Nato

 


di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico

 

Durante il vertice del G7 il presidente americano Joe Biden ha dato il tanto agognato (dagli ucraini) nulla osta al trasferimento di cacciabombardieri americani General Dynamics F-16 Fighting Falcon. Una mossa che tutti capiscono sarà foriera di conseguenze e che gli analisti e i commentatori delle maggiori testate occidentali si sono affrettati a commentare.

Innanzitutto tutti capiscono l'importanza di questo nulla osta perchè fa fare un ulteriore salto di qualità all'assistenza che la Nato, gli USA e l'Occidente Allargato stanno dando all'Ucraina nel conflitto con la Russia.

Siamo partiti con le armi leggere, con i missili anticarro portatili tipo Javelin e con i missili antiaerei spalleggiabili tipo Stinger, siamo arrivati ai cacciabombardieri F-16. E in mezzo siamo passati attraverso, carriarmati prima di produzione sovietica (T-70, T-80, ecc.) poi di produzione occidentale (dai Leopard tedeschi, ai Challenger britannici, fino agli Abrams americani), ai sistemi antiaerei costosissimi come i Patriot PAC-3 e i franco-italiani Samp-T, per non parlare poi dei missili da crociera micidiali di produzione britannica Storm Shadow.

Davvero ci vuole tutta la fantasia e creatività dei russi per credere che l'Occidente non sia in guerra con loro e continuare di buona lena a distruggere tutto quello che viene mandato in Ucraina. Così da sperare che nelle capitali occidentali, appena distrutto l'ennesimo stock di armamenti inviati,  torni la razionalità - o anche il semplice buon senso - e che decidano di sedersi a discutere con Mosca dell'architettura di sicurezza europea. Questo ovviamente partendo come base, della famosa lettera inviata dai russi agli statunitensi sulla materia e che ha dato vita ad un paio di vertici in Svizzera che si sono dimostrati completamente sterili e improduttivi (1).

Purtroppo, visto il contesto, ormai tutto il mondo vede la situazione per quella che è: la Russia è in guerra con la Nato e con gli USA ormai manco per interposta persona. E' vero sì, gli ucraini sono i maggiori fornitori di carne da macello e mettono a disposizione il loro territorio come campo di battaglia, ma ormai anche sotto l'aspetto delle risorse umane non viene più negata dai giornali britannici la presenza in prima linea delle forze speciali di Sua Maestà (2).

E' davvero interessante come le maggiori testate mondiali hanno commentato l'arrivo in Ucraina dei cacciabombardieri F-16. Di particolare interesse tra le altre, la tesi del New York Times, peraltro da tempo ormai organo non ufficiale dei Dem americani che sono al potere a Washington e che stanno prendendo le decisioni in materia di guerra.

Il quotidiano newyorkese sostiene che la fornitura di F-16 nelle intenzioni di Biden non giocherà “un ruolo importante nel conflitto a breve termine, fornirli fa parte di una strategia volta a difendere l’Ucraina a lungo termine, dopo che l’attuale fase della guerra sarà finita” e poi ancora continua: “Ciò suggerisce che l’amministrazione e i suoi alleati adesso credono che anche se ci sarà una fine negoziata degli scontri – forse un armistizio simile a quello coreano – l’Ucraina avrà bisogno di una capacità militare a lungo termine” (3)

Dunque secondo il New York Times (ripeto, organo ufficioso dei Dem americani) gli F-16 sarebbero la premessa per un armistizio e dunque premessa per un congelamento del conflitto perchè darebbero maggior sicurezza e capacità di difesa all'Ucraina. Ma la realtà è leggermente (sic) diversa, e quanto affermato dal New York Times sembra più corrispondere a ciò che gli americani vorrebbero far credere ai russi per farli fessi.

Il problema è che l'F-16 è un aereo con una caratteristica “particolare”: è un aereo con capacità nucleare. Detta in soldoni; è un aereo che può sganciare armi nucleari sugli avversari (4). Questo significa che l'Ucraina verrà in possesso di una piattaforma immediatamente impegnabile per un bombardamento nucleare contro la Russia, tenendo formalmente le mani della Nato e degli USA pulite non essendo, apparentemente, impegnate in una simile eventualità.  Si può affermare questo perchè è chiaramente ipotizzabile che da una base Nato in Slovacchia, Ungheria e Polonia possono essere trasportate le armi nucleari in un aeroporto dell'Ucraina occidentale in meno di mezz'ora di volo di elicottero e poi caricarle sugli F-16 per un bombardamento a sorpresa. Insomma, lo stesso identico gioco fatto con i sistemi antimissile americani in Polonia e Romania, dove i russi giustamente dicono che possono essere anche caricati con missili da crociera d'attacco e colpire la Russia (5). Solo che questa volta il gioco potrebbe avvenire ad una distanza di molto minore da Mosca, da Kursk e da Sebastopoli rispetto a quello che si dovrebbe percorrere partendo da Polonia e Romania.

Siccome i russi questa cosa la sanno benissimo è chiaro che non solo la consegna degli F-16 all'Ucraina allontana un possibile armistizio, ma rischia di inasprire ulteriormente il conflitto in corso. Infatti il minimo sindacale nelle intenzioni di Mosca sarà di aprire la caccia con tutti i mezzi a questi aerei e distruggerli fino all'ultimo. Oltre a distruggere, naturalmente, tutte le facility adibite alla manutenzione del velivolo. Qualunque altra ipotesi equivarrebbe per la Russia ad una capitolazione anche se venisse conquistato tutto il Donbass, Odessa e pure Zhaporizhia e Dnieprpetrovsk. Dico questo, perchè con delle piattaforme idonee al bombardamento nucleare - come appunto gli F-16 - nella disponibilità degli ucraini, semplicemente la sicurezza della Russia non sarebbe stata garantita e anzi, sarebbe messa a rischio in maniera più forte rispetto a prima del varo della Operazione Speciale.

Fonti americane danno una ulteriore interpretazione, possibilmente anche più pericolosa di quella che ho appena illustrato. Ci sarebbe diversità di vedute all'interno dello Stato maggiore USA sull'uso da fare delle armi inviate all'Ucraina e Biden inizierebbe a considerare il comandante in capo, il Generale Milley, troppo pessimista. Probabilmente la comunicazione ed il comando delle operazioni ucraine saranno affidate al Generale Brown (capo dei Marines) che crede molto di più nelle possibilità di successo di un'azione combinata di F16, missili a lungo raggio e carri armati.  Quindi addirittura non è da escludere l'uso degli F-16 (con armamenti convenzionali auspicabilmente) in una azione offensiva che si vorrebbe risolutiva e idonea a respingere i russi.

Comunque sia, spiragli di pace veri non se ne vedono. Solo nebbia di guerra che nasconde il grave rischio di una Escalation.

 

(1) DFAE (Dipartimento Federale Affari Esteri), Vertice USA-Russia: il dialogo di Ginevra in immagini, 17 – 6 – 2021  [Link: https://www.eda.admin.ch/eda/it/dfae/dfae/aktuell/newsuebersicht/2021/06/2021-geneva-summit.html

(2) Mail Online, PETER HITCHENS: Why are the SAS in Ukraine – and do we have a clue why we're involved in this war?, 15 – 4 – 2023 [https://www.dailymail.co.uk/debate/article-11976881/PETER-HITCHENS-SAS-Ukraine-clue-involved-war.html ]

(3) L'AntiDiplomatico, Gli F 16 al regime di Kiev e lo scenario del "conflitto congelato", 22 – 5 – 2023 [ link: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-gli_f_16_al_regime_di_kiev_e_lo_scenario_del_conflitto_congelato/45289_49721/ ]

(4) Air Force Nuclear Weapons Center, F-16 Fighting Falcon, [ Link: https://www.afnwc.af.mil/About-Us/Fact-Sheets/Article/2074651/f-16-fighting-falcon/ ]

(5) Tesi illustrata anche su Benjamin Abelow, Come l'occidente ha provocato la guerra in Ucraina. Fazi Editore.

 

 

 

 

 

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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