Il peso critico del generale Igor Kirillov
di Giacomo Gabellini per l'AntiDiplomatico
Lo scorso 17 dicembre, il tenente generale Igor Kirillov, a capo dell’unità di protezione nucleare, radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe è stato assassinato a Mosca assieme al suo assistente Ilya Polikarpov dall’esplosione di un ordigno collocato sotto uno scooter situato nelle adiacenze dell’abitazione dell’ufficiale. Nell’arco di un giorno, gli inquirenti russi hanno catturato, identificandolo come esecutore dell’attentato, il ventinovenne uzbeko Akhmad Kurbanov. Interrogato dall’Fsb, Kurbanov ha dichiarato quasi immediatamente di aver agito su commissione dei servizi di sicurezza ucraini, che lo avevano assoldato promettendogli come contropartita il versamento di 100.000 dollari e un passaporto europeo.
L’omicidio di Kirillov, rivendicato di lì a brevissimo dai vertici del Sbu, è stato definito come legittimo sia dai rappresentanti istituzionali di Kiev che dal «Times» britannico, al quale il presidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Dmitrij Medvedev ha risposto che, utilizzando lo stesso metro, sono da ritenersi obiettivi legittimi anche «tutti i funzionari della Nato che forniscono assistenza militare all’Ucraina e stanno partecipando ad una guerra ibrida contro la Russia». Anche il tenente generale Keith Kellogg, recentemente investito da Donald Trump dell’incarico di plenipotenziario per il conflitto russo-ucraino, ha condannato l’attentato, che a suo avviso rappresenta al contempo una violazione delle regole di guerra e una mossa del tutto controproducente per l’Ucraina.
Kirillov aveva acquisito fama internazionale a partire dal 24 marzo 2022, quando ad appena un mese dallo scatenamento della cosiddetta Operazione Militare Speciale russa in Ucraina, presentò una relazione in cui si denunciava che «il Ministero della Difesa russo continua ad analizzare i documenti che rivelano le attività militari-biologiche del Pentagono in Ucraina. I materiali in arrivo permettono di tracciare lo schema di interazione tra le agenzie governative statunitensi e i bio-laboratori ucraini. Il coinvolgimento di entità vicine all’attuale leadership statunitense, in particolare il fondo di investimento Rosemont Seneca gestito da Hunter Biden, è evidente nel finanziamento di queste attività. Il fondo ha risorse finanziarie ingenti, pari ad almeno 2,4 miliardi di dollari. La fondazione è strettamente legata a contraenti chiave del Dipartimento della Difesa statunitense, tra cui Metabiota, che insieme a Black and Veach è uno dei principali fornitori di attrezzature per i bio-laboratori del Pentagono in tutto il mondo. L’ampiezza del programma è impressionante. L’Agenzia americana per lo sviluppo internazionale, la Fondazione George Soros, e il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie sono direttamente coinvolti, oltre al dipartimento militare […]. La sceda di registrazione conferma che sono stati 30 laboratori ucraini, situati in 14 insediamenti, a essere coinvolti in attività militari-biologiche su vasta scala in Ucraina».
Entrando maggiormente nei dettagli, il generale Kirillov spiegò che «il finanziamento delle attività militari-biologiche ha permesso agli Stati Uniti e ai loro alleati di esportare almeno 16.000 biotest fuori dall’Ucraina. Così, nell’ambito del progetto Up-8 a Lvov, Kharkov, Odessa e Kiev, sono stati prelevati campioni di sangue da 4.000 militari per gli anticorpi agli hantavirus e da 400 per gli anticorpi al virus della febbre Congo-Crimea. Questo screening su larga scala dell’immunità naturale della popolazioni fu probabilmente effettuato per selezionare gli agenti biologici più pericolosi per la popolazione di una particolare regione. Così, più di 10.000 campioni sono stati inviati al Centro Lugar in Georgia. Tra gli altri destinatari figurano laboratori di riferimento nel Regno Unito e l’Istituto Loeffler in Germania […]. Secondo le cifre pubblicate dai media bulgari, circa 20 soldati ucraini sono morti e altri 200 sono stati ricoverati a seguito degli esperimenti condotti nell’ambito del progetto Up-8. I documenti che abbiamo ottenuto acclarano il tentativo di testare su di loro medicine non sperimentate in precedenza […]. Ciò che rende gli sponsor statunitensi particolarmente cinici è che lo sviluppatore, Scymount, si è offerto di acquistare il sistema in questione su base commerciale, nonostante i funzionari del Ministero della Difesa ucraino siano stati ingaggiati come volontari. Tali metodi inaccettabili godono della tacita approvazione dell’amministrazione statunitense, e rappresentano il comune modus operandi delle aziende farmaceutiche».
Per esempio, ha proseguì Kirillov, «il centro medico della marina statunitense di Jakarta è stato chiuso dalle autorità indonesiane nel 2010 a causa di numerose irregolarità. Gli americani hanno condotto lavori nel sito al di fuori del programma di ricerca concordato, hanno raccolto campioni biologici e si sono rifiutati di informare il governo locale dei loro risultati. I materiali che hanno ottenuto sono stati utilizzati per conto della società farmaceutica Gilead, affiliata al Pentagono, che conduce test per i suoi farmaci anche in Ucraina e in Georgia».
Kirillov ha quindi posto l’accento sul fatto che operazioni del genere «sono vietate negli Stati Uniti, ed è per questo vengono svolte dal Dipartimento della Difesa al di fuori del Paese […]. Secondo il Ministero degli Esteri cinese, gli Stati Uniti controllano 336 laboratori in 30 Stati al di fuori della giurisdizione nazionale».
Significativamente, l’esistenza dei bio-laboratori statunitensi sul territorio ucraino era stata anticipata dall’allora sottosegretario di Stato Victoria Nuland, che subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina e un paio di settimane prima che Kirillov pubblicasse il proprio rapporto dichiarò dinnanzi alla commissione per le relazioni estere del Senato che «l’Ucraina ha strutture di ricerca biologica. In effetti, siamo attualmente abbastanza preoccupati che le truppe russe possano cercare di assumerne il controllo. Stiamo lavorando assieme agli ucraini per elaborare misure volte a impedire che uno qualsiasi di quei materiali possa entrare nella disponibilità dell’esercito russo».
Tra il maggio e l’agosto 2022, Kirillov aggiunse ulteriori dettagli alla propria disamina, rilevando che dall’analisi dei documenti acquisiti dalle forze armate russe nel contesto dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina era emerso che l’Office for Pandemic Preparedness and Response Policy, appena istituito sotto l’egida dell’amministrazione Biden, si occupava di immagazzinare pericolosi agenti patogeni in varie regioni del mondo, a partire proprio dall’Ucraina. L’establishment del Partito Democratico era da ritenersi il principale artefice della base legale per l’erogazione dei finanziamenti pubblici statunitensi a beneficio della ricerca biologica, in cui erano coinvolte decine di Organizzazioni Non Governative (Ong) e svariati colossi dell’industria farmaceutica, tra cui Pfizer, Moderna, Merck e Gilead, che stanziavano a loro volta fondi per finanziare la campagna elettorale del Partito Democratico a mo’ di “gratificazione” per i benefici ottenuti.
Un ruolo centrale sotto il profilo organizzativo e gestionale del programma bilogico-militare statunitense era stato affidato all’Usaid, che operava attraverso Labyrinth Ucraine, suo appaltatore cruciale. L’agenzia finanziava fin dal 2009 «il programma Predict, che studia nuove specie di coronavirus e cattura i pipistrelli portatori di questi virus […]. È stato accertato che Labyrinth Ukraine è una divisione della società statunitense Labyrinth Global Health e che i suoi fondatori sono ex dipendenti di Metabiota, partner chiave del Pentagono nel settore biologico-militare […]. Si noti la lettera del capo del Dipartimento sanitario ed epidemiologico delle Forze Armate Ucraine al direttore di Labyrinth Ukraine, Karen Saylors, in cui il comando delle Forze armate ucraine si dichiara pronto a collaborare con l’Usaid nella somministrazione di vaccini al personale militare e nella raccolta, elaborazione e trasmissione di informazioni di interesse per la parte statunitense […]. Labyrinth Ukraine è stata coinvolta nei progetti U-Pi-9 e U-Pi-10, che hanno studiato la diffusione della peste suina africana in Ucraina e nell’Europa orientale. Nell’ambito del programma di riduzione della minaccia biologica del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, una delle aree di ricerca intraprese da Labyrinth Global Health era lo studio dei coronavirus e del virus del vaiolo delle scimmie. Il 23 luglio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria internazionale e ad oggi la malattia è stata segnalata in 76 Paesi, con oltre 26.000 casi […]. Abbiamo già documentato l’uso di armi biologiche a Cuba da parte degli Stati Uniti. Si trattava della diffusione deliberata della febbre Dengue, della peste suina africana e delle malattie di colture economicamente importanti per l’isola». Nel complesso, «queste ricerche sul potenziamento delle funzioni di agenti patogeni pericolosi, condotte anche negli Stati dell’Asia centrale e della Transcaucasia, hanno una natura sistemica e grandi aziende farmaceutiche statunitensi sono direttamente coinvolte».
Dalla documentazione reperita e dall’incrocio delle prove raccolte con i precedenti storici disponibili, osservava Kirillov, era possibile definire «una chiara tendenza: gli agenti infettivi che rientrano nella zona di interesse del Pentagono diventano successivamente pandemici, producendo benefici economici alle aziende farmaceutiche statunitensi e ai loro protettori, i leader del Partito Democratico degli Stati Uniti».