Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

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Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

A cosa hanno portato le grandi pressioni subite dai Nativi Americani per abbandonare le loro tradizioni millenarie e le loro cerimonie religiose a favore del Cristianesimo? La Native American Church, chiamata anche peyotismo, è considerata oggi il movimento religioso più diffuso tra le popolazioni indigene del Nord America e nasce da un sincretismo, ovvero dalla fusione di elementi fra religioni diverse. Pur se molti Nativi non vedono di buon occhio gli elementi cristiani, proprio a causa della storia della loro conversione forzata. 

Essa ritiene sacro il cactus peyote, che è stato usato nelle cerimonie e come medicina dai Nativi Americani per millenni. Il Peyote contiene diversi composti psicoattivi, soprattutto la mescalina, che è un allucinogeno. Sebbene sia ancora una sostanza controllata, le leggi statunitensi approvate nel 1978, American Indian Religious Freedom Act, e nel 1993, Religious Freedom Restoration Act,  consentono ai Nativi Americani di utilizzare, raccogliere e trasportare il peyote. Tuttavia, queste leggi consentono solo alle tribù riconosciute a livello federale di utilizzare la sostanza e non si applicano a tutti gli indigeni degli Stati Uniti. Il peyote è considerato un sacramento e viene utilizzato nei rituali per “una più stretta comprensione del mondo spirituale” e per entrare in comunione con il Creatore e con gli spiriti (compresi i defunti) al fine di ricevere potere spirituale, guida, rimprovero e guarigione.

Un po’ di storia

La Chiesa dei Nativi Americani si sviluppò intorno al 1885 tra i Kiowa e i Comanche dell'Oklahoma.*
Dopo il 1891, iniziò a diffondersi a nord, fino al Canada. Oggi, più di 50 tribù e 400.000 persone la praticano. In generale, la dottrina peyotista sposa la fede in un Creatore supremo che tratta con gli esseri umani attraverso vari spiriti che poi gli portano le preghiere. In molte tribù, la pianta stessa del peyote è una divinità, personificata come Spirito del Peyote. La Native American Church non è un'entità unificata come, ad esempio, la Chiesa cattolica. Contiene una diversità di tribù, credenze e pratiche. Il peyote è ciò che li unisce. Dopo che il peyote fu vietato dagli agenti governativi degli Stati Uniti nel 1888 e successivamente da 15 Stati, le tribù native americane iniziarono a costituirsi come Chiese native americane individuali nel 1918. “Per preservare la cerimonia del peyote, gli antropologi e sostenitori incoraggiarono i Nativi a organizzarsi come chiesa”, ha dichiarato Darrell Red Cloud, pronipote del capo Red Cloud (Nuvola Rossa) della nazione Lakota e vicepresidente della Chiesa nativa americana del Nord America. Nei decenni successivi, la religione è cresciuta in modo significativo, con diverse chiese che hanno portato il nome e l'immagine di Gesù Cristo all'interno della chiesa in modo che le loro congregazioni e il loro culto venissero accettati. Ha dichiarato Steve Moore, che non è nativo ed è stato un avvocato del Native American Rights Fund: “I leader religiosi delle comunità locali vedevano l'immagine di Gesù, una Bibbia o una croce sul muro della casa di riunione o del Tipi e sentivano riferimenti a Gesù nelle preghiere o nei canti. Questo ha contribuito a persuadere le autorità che i Nativi erano in procinto di convertirsi al cristianesimo”. La persecuzione dei peyote è continuata anche dopo la formazione della Native American Church, ha detto Frank Dayish Jr. ex vicepresidente della Nazione Navajo. Negli anni '60 c'erano leggi che proibivano il peyote nella Nazione Navajo. Dayish ricorda che in quel periodo la polizia confiscò il peyote dalla sua chiesa, versò della benzina sulle piante e diede loro fuoco. Ci sono voluti decenni di pressioni fino a quando, nel 1994, un emendamento all'American Indian Religious Freedom Act ha permesso ai membri delle tribù di Nativi riconosciute a livello federale di usare il peyote per scopi religiosi.
*Mi permetto una breve nota: secondo Omer Stewart e altri antropologi, non ci sono connessioni tra il peyotismo e il famoso movimento religioso della Ghost dance, che portò ai tumulti tra governo degli Stati Uniti e i Lakota, che sfociarono nel massacro di Wounded Knee e nella uccisione di Toro Seduto. 

L’uso del peyote

Il peyote è la parte centrale di una cerimonia che si svolge in un Tipi attorno a un tumulo d'altare di terra a forma di mezzaluna e a un fuoco sacro. La cerimonia dura in genere tutta la notte e comprende la preghiera, il canto, il consumo sacramentale del peyote, i riti dell'acqua e la contemplazione spirituale. Morgan Tosee, Comanche, che guida le cerimonie all'interno della Native American Church Comanche, ha detto che il peyote viene utilizzato nel contesto della preghiera e non fumato, come molti tendono a immaginare. “Quando lo usiamo, lo mangiamo secco o lo maciniamo”, ha detto. “A volte ne facciamo un tè. Ma non lo beviamo come un normale tè. Si prega e si beve a piccoli sorsi, come se si prendesse una medicina. Se ci credi, ti guarirà”. Ha aggiunto di aver visto la medicina funzionare, guarendo persone con vari disturbi. “La gente tratta il viaggio per raccogliere il peyote come un pellegrinaggio”, ha detto Darrell Red Cloud. In genere, prima del pellegrinaggio si svolgono preghiere e cerimonie per chiedere la benedizione per un buon viaggio. Una volta arrivati ai “giardini” di peyote, toccano la terra e ringraziano il Grande Spirito prima di raccogliere la medicina. Anche l'assunzione del peyote è accompagnata da preghiere e cerimonie. “La mescalina contenuta nella pianta di peyote è vista come lo spirito di Dio”, ha detto Nuvola Rossa. “Una volta mangiata, la sacralità della medicina è dentro di noi e apre l'occhio spirituale”.

Gli aspetti cristiani

La Chiesa dei Nativi Americani (NAC), nota anche come Peyotismo e Religione del Peyote, è una religione monoteista e sincretica che pratica una combinazione di credenze tradizionali dei Nativi Americani ed elementi del Cristianesimo, in particolare per quanto riguarda i Dieci Comandamenti, con l'uso sacramentale del peyote. 
Esistono diverse sette o tradizioni, o “vie”, all'interno della Chiesa dei Nativi Americani. Due principali sono la via della Half-Moon, Mezza Luna e la via del Cross-fire, Fuoco incrociato. Le differenze tra la Via del Fuoco Incrociato e la Via della Mezza Luna sono molteplici. Nella Via del Fuoco Incrociato, una Bibbia viene posta su un altare, si pratica il battesimo ed è presente un ministro. Storicamente, il peyotismo tra i Menominee è unico. Le preghiere vengono dette in Menomini e terminano con “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”, tratta dalla formula battesimale trinitaria. I simboli cristiani sono presenti nelle preghiere, nei discorsi e nell'armamentario. Il cattolicesimo era familiare e molte credenze e pratiche cattoliche sono state incorporate come risultato di anni di missionari cattolici.

Nella Chiesa dei Nativi Americani, ci sono due principali altari cerimoniali di peyote: della Mezza Luna e del Fuoco Incrociato, le due principali tradizioni. La Via del Fuoco Incrociato utilizza un altare di sabbia a forma di ferro di cavallo, con un tumulo corrispondente all'esterno del Tipi, parallelo al focolare, per rappresentare la “tomba di Gesù Cristo”. Le sezioni della Bibbia sono recitate e utilizzate in base alla preghiera della famiglia per quel particolare servizio. Il disegno della croce all'interno dei carboni rappresenta alcuni elementi di Gesù Cristo. Le canzoni peyote cantate sono principalmente cristiane.

Struttura organizzativa nazionale

All'interno degli Stati Uniti, ci sono due gruppi principali della Chiesa dei Nativi Americani: la Native American Church of the United States (Chiesa dei Nativi Americani degli Stati Uniti), il cui statuto originale del 1913 fu abilitato nel territorio dell'Oklahoma. Tutti i gruppi con questa designazione non hanno requisiti di sangue per partecipare alle cerimonie e tutte le razze, in genere, sono benvenute.  E poi la Native American Church of North America, Chiesa dei Nativi Americani del Nord America - un'emanazione che ha origine alla fine degli anni '60, la CNA del Nord America consente la partecipazione solo ai nativi americani con un quantum di sangue pari a 1/4 o più. La polizia tribale controlla i certificati di sangue indiano o nativo dell'Alaska (CDIB) e le tessere di iscrizione alla CNA. Pur essendo in minoranza a livello nazionale, le principali figure comunitarie del mondo del peyote sono attivamente coinvolte e difendono la decisione di consentire la partecipazione solo ai nativi americani.

Riflessione sulla religione in America 

Negli Stati Uniti la religione ha sempre avuto potere, in particolare il cristianesimo nelle sue varie confessioni e con la Chiesa cattolica. Ma lo Stato e il nazionalismo hanno ripreso il potere in mano, in particolare nell’ultimo secolo, creando quella che è una vera e propria “religione civile”, vissuta soprattutto nella sfera privata. Tutti siamo abituati ad sentire benedizioni chiesastiche alla fine dei discorsi politici americane: God bless America; God bless you all. Il nazionalismo assume vesti religiose anche nel più consapevolmente moderno degli stati-nazione. Questo potrebbe sembrare un mero rituale, ma ancora una volta il rituale è proprio il classico luogo in cui le persone si svelano: i loro rituali chiariscono ciò che tutti i loro comportamenti intenzionali cercano di celare. Così vale la pena di guardare attentamente ai rituali: la cultura civile americana, la meno chiesastica di tutte, è piena di rituali e di riferimenti che suonano religiosi. Questo stato solo apparentemente secolare si vede come una nazione sotto Dio, la cui Costituzione sottolinea il suo dovere di fronte a Dio di assicurare, a sua volta, i diritti dell’uomo che provengono dalle mani di Dio. Il suo più comune strumento di scambio sociale, il dollaro, porta tre simboli ed iscrizioni religiose, la sua geografia è piena di luoghi nazionali sacri, e il ritmo stagionale di tutti i suoi cittadini è scandito da feste nazionali sacre. Per tutto questo e altro ancora, il sociologo Bellah ha inventato il termine “religione civile”. Lo stato-nazione tende ad essere secolarista, ma non è affatto secolare. Cioè, esso spinge le chiese e il culto nella sfera privata, ma il vuoto risultante in termini di rituale e retorica è subito riempito dalla quasi-religione di cui lo stato stesso è artefice. 

Raffaella Milandri

Raffaella Milandri

 

Scrittrice e giornalista, attivista per i diritti umani dei Popoli Indigeni, è esperta studiosa dei Nativi Americani e laureata in Antropologia.
Membro onorario della Four Winds Cherokee Tribe in Louisiana e della tribù Crow in Montana. Ha pubblicato oltre dieci libri, tutti sui Nativi Americani e sui Popoli Indigeni, con particolare attenzione ai diritti umani, in un contesto sia storico che contemporaneo. Si occupa della divulgazione della cultura e letteratura nativa americana in Italia e attualmente si sta dedicando alla cura e traduzione di opere di autori nativi. Attualmente conduce un programma radiofonico sulla musica nativa americana, "Nativi Americani ieri e oggi" e cura la riubrica "Nativi" su L'AntiDiplomatico.

 

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