Il premier cinese a Davos: "Gli esseri umani devono controllare le macchine, non il contrario"

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Il primo ministro cinese Li Qiang ha sottolineato, durante una conversazione al Forum Economico Mondiale di Davos, che l'intelligenza artificiale (IA) dovrebbe essere sotto il controllo umano senza esercitare un dominio sulla società. Ha descritto l'IA come "un'arma a doppio taglio", riconoscendo il suo potenziale per portare progresso alla civiltà umana e spingere la rivoluzione industriale e scientifica, ma ha anche sottolineato i rischi per la sicurezza e l'etica.

Nella visione cinese, l'IA dovrebbe servire al bene comune dell'umanità. Li Qiang ha evidenziato che, nonostante l'importanza e la popolarità dell'IA, ci sono sorprese e timori mentre la società si abitua a questa tecnologia.

Sui principi guida per l'IA, ha sottolineato che dovrebbe essere centrata sulle persone, con gli esseri umani che controllano le macchine anziché il contrario. Ha enfatizzato la necessità di una "linea rossa" nello sviluppo dell'IA che non deve essere oltrepassata, orientando l'IA verso il progresso dell'umanità.

Li Qiang ha anche evidenziato l'importanza di rendere l'IA inclusiva e vantaggiosa per tutti, evitando di favorire solo un gruppo ristretto di persone ma beneficiando la maggioranza dell'umanità. Secondo il primo ministro cinese, è essenziale rendere prioritari gli interessi dei paesi in via di sviluppo per ridurre il divario tecnologico con i paesi sviluppati.

Parlando del ruolo della Cina nella cooperazione globale nell'ambito dell'IA, Li Qiang ha menzionato la conferenza mondiale sull'IA in Cina, che coinvolge due comitati di esperti dedicati alla strategia ed all'etica. Inoltre, ha sottolineato gli sforzi del gigante asiatico nel formulare politiche e regolamentazioni per garantire la sicurezza dei dati, l'etica legata all'IA e i servizi di IA generativa.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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