Il sionismo reale di Pino Cabras

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Il sionismo reale di Pino Cabras

Conobbi Pino Cabras nel lontano 2008 in una libreria; no, non mi riferisco alla persona fisica ma alla sua prima opera “Strategie per una guerra mondiale”. Guardai la copertina, lessi il nome e il titolo e tra me e me sbottai «Ma chi è questo signor nessuno che scrive un libro su un tema così complesso e così “grande”?». Lo comprai con grande scetticismo ed iniziai a leggerlo, per rimanere stupito grazie alla raffinatezza dell'analisi  ell'importante corpus di citazioni che chiarivano bene le fonti e le motivazioni di certi giudizi espressi dall'autore. 

Qui stava il punto fondamentale che lascia l'opera di Pino Cabras al lettore: non occorre avere accesso alle Segrete Stanze per decodificare le mosse del Potere (quello che agisce a livello internazionale, è il Potere vero, quello che decide le sorti di enormi masse di uomini). Il Potere - almeno nelle sue grandi linee – agisce a volto scoperto, rendendo pubbliche le sue linee d'azione tramite dichiarazioni dei politici e dei diplomatici ma anche attraverso report e analisi divulgate dai Think Tank o da singoli pensatori. Certo, le Verità Vere non si trovano facilmente, ma si possono ricostruire con la pazienza del mosaicista che, pezzo dopo pezzo, incasella nel punto giusto la piccola pietra che è riuscito a scovare. Quello di aver contribuito a scoprire questo metodo di analisi “dal basso” è un grande merito di Pino Cabras come analista di politica estera, certo poi ha anche arricchito il suo bagaglio di analista con l'esperienza diplomatica pratica nella qualità di componente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati. Ma il punto di fondo che ci indica l'autore è che comunque basta saper cercare e le mosse del Potere si riesce a ricostruirle anche in politica estera; certo, ci vuole pazienza e capacità di discernimento tra verità e menzogna, tra provocazione interessata, tranello sapientemente costruito per ingannare l'avversario e scomoda verità celata al grande pubblico; ma si può fare! Però per riuscirci, naturalmente, occorre avere solide basi storiche, sociologiche, politologiche e filosofiche e magari anche competenze in materia di comunicazione pubblica così da riuscire a distinguere verità e propaganda. 

Ora il Cabras presenta una nuova opera  «Contro il “Sionismo Reale”» che analizza l'operatività del Potere israeliano nello scenario della guerra israelo-palestinese e arabo-israeliana più in generale; non dimenticando peraltro che questo infinito conflitto opera in un quadrante fondamentale di quella Guerra Mondiale a pezzi delineata da Papa Bergoglio.  

L'opera consta di tre parti fondamentali; la prima più teorica, attraverso la quale l'autore vuole dare quel bagaglio teorico necessario a decostruire e ricostruire le mosse del potere israeliano (ma forse è più giusto dire occidentale) nello scenario del conflitto. La seconda parte è invece un lungo diario -  il percorso per certi versi doloroso e rabbioso fatto dall'autore – durante il lungo lasso di tempo nel quale Gaza e il sud del Libano sono stati distrutti dai potenti bombardamenti israeliani.  Un percorso che disvela i mille trabocchetti del potere (e della sua comunicazione) tendenti a celare alla pubblica opinione mondiale le reali motivazioni di questa tragica guerra contro una popolazione inerme e incapace di difendersi dato lo straordinario divario militare, tecnologico e comunicativo esistente tra palestinesi e israeliani. Un percorso che è necessario fare, al fine di comprendere l'enorme opera di disinformazione posta in essere dagli spin doctors israeliani, che tende a celare le reali motivazioni di questa guerra per darci in pasto una verità di comodo; quella della “giusta rappresaglia” israeliana per gli attentati di Hamas del 7 Ottobre. 

E proprio le capacità propagandistiche – nella visione del Cabras – sono un tratto peculiare fondamentale di quel fenomeno politico che descrive come “Sionismo Reale” in contrapposizione al “Sionismo Immaginario” propagandato da storici e giornalisti israeliani e occidentali. 

Sionismo Reale inteso dunque come occupazione coloniale dei territori, espulsione o marginalizzazione delle popolazioni palestinesi autoctone, implementazione di politiche apertamente suprematiste e infine il ricorso ad una potente macchina repressiva fatta anche di violentissimi interventi militari diretti: un fenomeno questo da contrapporsi alla narrazione storiografica occidentale e israeliana secondo la quale il sionismo sarebbe da intendersi come un movimento di liberazione nazionale volto a creare una patria sicura e democratica per le popolazioni di origine ebraica. Una visione, quest'ultima, del sionismo da ritenersi immaginaria che secondo il Cabras può esistere solo grazie ad una potente e sofisticata macchina propagandistico-mistificatoria tendente a nascondere l'essenza reale del sionismo.

Un'opera questa che fortemente mi sento di consigliare soprattutto ai più giovani che si appassionano alla politica estera e alle relazioni internazionali perchè mette a disposizione un metodo d'approccio a questi studi in grado di far emergere le pratiche di chi detiene il Potere.

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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