Il teatrino dei guerrafondai

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Il teatrino dei guerrafondai

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di Vincenzo Brandi*   

 
La caduta di un missile in territorio polacco ha causato in Italia e in Occidente un coro di grida indignate, che potevano portarci verso un clima di guerra generalizzata. Per fortuna, oltre alle pronte smentite russe che il missile fosse stato lanciato dalla Russia (smentite cui di solito non si dà alcun peso sui media occidentali), è arrivata anche una ben più pesante smentita da parte degli stessi servizi di informazione statunitensi. Persino il presidente Biden ha chiarito che si trattava con ogni evidenza di un missile terra-aria lanciato dagli Ucraini e caduto su territorio polacco (per sbaglio, o per un’azione intenzionale per provocare un intervento della NATO?).
 
Ma prima che arrivasse la smentita abbiamo assistito ad un impressionante e pericoloso teatrino da parte del presidente ucraino Zelensky e di tutti i nostri mass media e politici vari, che si sono tutti affrettati ad indossare l’elmetto prima che fossero effettuati controlli sull’accaduto.
 
Così Zelensky - che doveva sapere che il missile proveniva dal suo arsenale – ha fatto dichiarazioni di fuoco affermando che la Russia stava minacciando la sicurezza collettiva della NATO, in un chiaro tentativo di coinvolgere più direttamente la NATO nella guerra. I nostri giornaloni e canali TV non sono stati da meno.
 
Così Repubblica ha fatto apparire un video on-line in cui si vede Zelensky nella sua solita ridicola maglietta militare che incita ad interventi sempre più duri, chiudendo la porta ad ogni possibilità di trattativa. Il titoli e gli articoli della Repubblica cartacea “Missili russi sulla Polonia – Russia sotto accusa – Mosca trascina il mondo alla guerra, ecc.”, non lasciano spazio a dubbi e necessità di controlli ed approfondimenti. Stesso atteggiamento è quello del Corrierone della Sera.
 
Ma il massimo è raggiunto dal segretario del PD Enrico Letta che twitta sena alcun dubbio o ripensamento: “siamo tutti Polacchi” soffiando sul fuoco. Purtroppo il quoziente di intelligenza di certi dirigenti politici – specie del PD – appare già molto basso ed in ulteriore caduta libera. Letta, come molti dirigenti italiani e la maggioranza dei giornalisti pennivendoli, si dimostrano più realisti del re stesso.
 
Infatti maggiore consapevolezza e moderazione è stata mostrata nell’occasione dal grande capo, il presidente degli USA, ed anche da qualche suo importantissimo collaboratore, come il generale Milley, capo degli stati maggiori riuniti degli USA. Quest’ultimo ha fatto sapere che le posizioni rigide ed estreme del presidente ucraino Zelensky (e delle fazioni di ultra-destra e ultra-nazionaliste ucraine che lo controllano) sono irrealistiche e che è arrivato il momento di trattare seriamente. Evidentemente anche gli Statunitensi (che sanno bene cosa sia una guerra nucleare) a questo punto sono preoccupati e si preparano a frenare i bollenti spiriti di Zelensky. Persino l’estremista segretario della NATO Stoltenberg ha assunto toni più moderati. Con buona pace dei nostri politici e giornalisti che strillano per principio senza aver capito niente.

*Articolo pubblicato sulla voce GAMADI

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