Il "ventennio perso" a causa dell'euro

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Il "ventennio perso" a causa dell'euro


di Gilberto Trombetta


L'Italia ha smesso definitivamente di crescere dall'inizio del percorso (fissazione del cambio della lira e nuovo ingresso nello SME dopo l'uscita nel 1992) che portò all'ingresso nell'euro. 




Quando cioè alla scomparsa della spesa pubblica (uno dei 4 pilastri che concorrono alla crescita della domanda aggregata) con l'ingresso nell'Unione Europea - siamo in avanzo primario dal 1992 - ha aggiunto un cambio per lei clamorosamente sopravvalutato che penalizzò l'export (un altro dei pilastri della domanda aggregata) intra-europeo.

Poi arrivò Monti che ammazzando la domanda interna (cioè i nostri salari) fece riprendere l'export. Ma questa ormai è storia.

Per chi si stupisse della crescita iniziale della Grecia ricordo che si trattò di una crescita dopata dall'immenso afflusso di capitali esteri (una sorta di ciclo di Frenkel), soprattutto tedeschi e francesi.

Infatti i soldi andati alla Grecia via MES dopo la crisi del 2008 servirono in realtà a salvare le banche tedesche e francesi che si erano esposte in maniera avventata prestando soldi a basso costo ai fratelli greci per fargli comprare i loro prodotti (un mega schema di Ponzi).

 



[grafico via Holger Zschaepitz https://twitter.com/Schuldensuehner/status/1286193411691819012/photo/1]

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