In quel "tutt'altro" di Gualtieri sta il disastro sociale dell'Italia

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In quel "tutt'altro" di Gualtieri sta il disastro sociale dell'Italia


di Giorgio Cremaschi


“Non stiamo diventando un’economia pianificata, TUTT’ALTRO,  ...e sono numerosi i gruppi multinazionali che hanno partecipazioni di controllo in società italiane..” 
In una intervista al Corriere della Sera il ministro dell’economia Roberto Gualtieri cerca di tranquillizzare padroni, ricchi, multinazionali, che già mettono le mani avanti dopo le decisioni del governo sull’affare Benetton.

Come sappiamo il governo NON ha revocato la concessione delle autostrade alla famiglia veneta, ma le ha offerto di ridurre e comprare le sue quote, dopo una trattativa che durerà un anno. Dunque nessuna nazionalizzazione di un bene pubblico che fu ingiustamente messo sul mercato degli affari da Prodi Berlusconi e loro compagnie, ma una operazione finanziaria,  alla fine della quale Autostrade resterà privata e i Benetton riceveranno una lauta liquidazione. 

Però è bastato il comparire dell’intervento pubblico, seppure a fini di mercato, per spaventare tutta la élite politica finanziaria mediatica, che ora mette le mani avanti paventando che l’Italia segua la via socialista del Venezuela. Noi sappiamo bene che non è così, ma quando si tratta di soldi ed affari padroni, politici e grandi giornali in Italia sono unanimemente a destra di Bolsonaro. 

Così il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, PD corrente Ursula von der Leyen, ha speso una marea di parole per tranquillizzare tutti i reazionari che vedono il Venezuela come il male assoluto, cioè in Italia il 100% di grandi imprese, grandi partiti e  mass media. 

Gualtieri ha quindi spiegato che non siamo un’economia pianificata, infatti non siamo neanche stati in grado di organizzare  la produzione di mascherine quando esse servivano davvero. E poi ha aggiunto che in Italia ci sono tante multinazionali che controllano imprese italiane, come sanno bene gli operai Whirlpool e quelli Arcelor, o i dipendenti e gli utenti Telecom, solo per citare alcuni dei grandi successi delle multinazionali nel nostro paese, aspettando quelli in arrivo di FCA PSA. Infine ha tolto dalla meritata polvere in cui era finito il piano Colao, che prevede un delirio di privatizzazioni, acqua compresa. 

Insomma il ministro dell’economia ha voluto chiarire che l’Italia è TUTT’ALTRO che incamminata sulla via di una economia ove il privato debba sottostare al piano del potere pubblioco democratico. Esatto e  in quel TUTT’ALTRO sta il disastro sociale del paese.

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