Indignazione nell’est dell’Europa: l’Ungheria accusa l’Ue di sabotare il gasdotto South Stream
Intanto Grecia, Bulgaria e Romania pianificano di avviare un altro gasdotto
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha accusato l'Unione europea di lavorare costantemente per sabotare il progetto South Stream e per impedire la costruzione del gasdotto. "L'Unione europea ha lavorato instancabilmente per minare questo programma", ha detto il primo ministro ungherese in un'intervista con la radio 'MR1', riferisce la Reuters.
Il governo ungherese è stato uno dei sostenitori più attivi della costruzione del progetto di gasdotto South Stream, concepito per la fornitura di gas russo attraverso l'Europa meridionale bypassando l'Ucraina. Orbán ha recentemente annunciato che l'Ungheria cerca rotte alternative per importare il gas evitando il territorio ucraino e garantendo così la sicurezza delle forniture.
Lo scorso novembre, il segretario di Stato ungherese per le questioni energetiche, Andras Aradszki, ha ribadito il sostegno di Budapest per lo sviluppo del progetto globale South Stream, e ha annunciato che nel paese inizierà il prossimo anno la costruzione del gasdotto, che ha generato forti critiche da parte della comunità europea.
Orban ha altresì evidenziato che la sovranità nazionale ungherese è sotto attacco da parte degli Stati Uniti, dopo che il senatore John McCain, noto per la sua russofobia, ha criticato i rapporti di Budapest con Mosca qualificando Orban come "dittatore neo-fascista".
Orban ha specificato che "l'indipendenza dell'Ungheria in termini di energia, finanza e relazioni commerciali infastidisce coloro che hanno beneficiato dalla dipendenza del paese prima del 2010".
Egli ha aggiunto che "la questione del gasdotto South Stream è ormai chiusa, ma "l'interesse dell’Ungheria rimane quello di avere un gasdotto che arrivi in Ungheria evitando l'Ucraina". Egli ha anche rivelato che Washington sta esercitando pressioni sull’Ungheria da quando il paese ha scelto di sostenere il progetto del gasdotto South Stream. Washington temeva un riavvicinamento tra l'Ungheria e la Russia.
Un recente accordo tra l'Ungheria e con la compagnia russa Rosatom per espandere i suoi impianti nucleari è stata, infatti, oggetto di dure critiche da parte degli Stati Uniti. In base all'accordo, del valore di 10.000 milioni di dollari, Rosatom costruirà un reattore di 2.000 megawatt in Ungheria.
La Russia è anche diventata il principale partner commerciale dell'Ungheria al di fuori dell'UE.
Intanto Grecia, Bulgaria e Romania hanno annunciato la loro intenzione di costruire un gasdotto che si collega con il cosiddetto gas meridionale in seguito alla cancellazione del progetto South Stream da parte della Russia. Lo ha detto questo martedì il vice presidente della Commissione europea per l'Unione energetica, Maros Sefcovic.
"I tre paesi, la Grecia, la Bulgaria e la Romania, hanno fatto un dichiarazione congiunta per informarci della loro seria intenzione di costruire il cosiddetto corridoio verticale che si collegherà con il corridoio meridionale del gas", ha detto Šefčovič dopo una riunione del Consiglio dei ministri sull'energia dei paesi membri della UE.
Egli ha osservato che la Commissione europea analizzerà l'iniziativa dei tre paesi.
La Russia ha altresì confermato la sua intenzione di concedere un prestito di 12 milioni di dollari all’Ungheria per la costruzione di due nuovi reattori nel contesto dell'allargamento dell'unica centrale nucleare del paese. Lo riporta il 'Wall Street Journal'.