Indovinate chi pagherà per le “nuove priorità” dell'Unione Europea

2459
Indovinate chi pagherà per le “nuove priorità” dell'Unione Europea


di João Ferreira, parlamentare europeo del Partito Comunista Portoghese (GUE/NGL)

da avante.pt

Traduzione di Marx21.it


L'elaborazione del bilancio del dopo 2020 è ormai all'ordine del giorno e la discussione sulla proposta presentata dalla Commissione Europea all'inizio del mese mette in evidenza le numerose contraddizioni esistenti tra i paesi membri.


Apparentemente, fino ad oggi, solo la Germania non ha avanzato critiche alla proposta. A ciò non è estraneo il fatto che sia stato Gunther Oettinger, commissario tedesco, l' “artefice” del bilancio, come ha riconosciuto lo stesso Jean-Claude Juncker.


Oettinger, noto per avere difeso una sorta di umiliazione dei paesi della periferia, suggerendo che le bandiere del Portogallo e di altri paesi sanzionati dalla troika venissero esposte a mezz'asta nelle istituzioni dell'UE, sta impegnandosi nella difesa della sua proposta, usando un vecchio argomento: se la proposta è criticata da ogni parte per ragioni opposte, allora vuol dire che contiene qualche virtù ed è equilibrata.


Il tempo dirà quanto adeguato alla realtà si rivelerà il pragmatismo tedesco. Poichè la realtà ha già dimostrato come in altre occasioni, con relativa facilità, divergenze inscenate a beneficio delle “opinioni pubbliche” nazionali siano svaporate nel “possibile compromesso”, giustificato da tutti con gli innegabili guadagni negoziali che, si sostiene, avrebbero provocato l'affievolimento dei preannunciati contrasti.


Da Lisbona a Berlino, da Stoccolma a Budapest e da Vienna ad Atene è certo il consenso sulle “nuove priorità” dell'UE: devono essere finanziate la “difesa”, la “sicurezza” all'interno e oltre le frontiere, la propaganda in merito alla necessità di combattere il “populismo” e l' “innovazione”.


Il “Fondo Europeo di Difesa”, destinato a finanziare il complesso militare-industriale delle principali potenze, aumenterà 22 volte. L'agenzia dell'UE responsabile per il controllo di polizia delle frontiere (Frontex) potrà ricevere fino a 25 miliardi di euro di bilancio, più che raddoppiando il personale, che potrà raggiungere i 5.000 effettivi. I programmi di mobilità giovanile saranno rafforzati, coinvolgendo i più giovani e assolvendo così a un duplice scopo: mantenere i giovani al riparo dal virus del “populismo” (leggi: le critiche all'UE) e organizzare meglio e più tempestivamente i flussi della forza lavoro su scala europea, in accordo con le esigenze del capitale e le sue necessità di manodopera.


Moedas, il commissario portoghese, elevato a stella dell'euro-firmamento dai commentatori nazionali – “non è forse l'uomo che, in un contesto di penuria generale, è riuscito ad aumentare il budget per la scienza?!” - esulta per il rafforzamento del “suo” Programma Quadro di Ricerca, “Europa Horizon”. Cento miliardi di euro per la “sylicon valley” europea. Un programma generoso per le industrie di punta delle potenze europee (compresa quella delle multinazionali), meno per la scienza di paesi come il Portogallo, che tra il 2007 e il 2013 è stato contribuente netto del Programma, cioè ha pagato più di quello che ha ricevuto.


La fattura di queste “nuove priorità” sarà fondamentalmente pagata dai paesi “della coesione”. Gli stessi che già oggi sopportano gli effetti asimmetrici del mercato unico, delle politiche comuni e della moneta unica.


Juncker parla della necessità che le “vecchie politiche” lascino il posto a “nuovi obiettivi”. In fondo, è tutto vecchio. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti