Intelligenza artificiale. Una risposta al Prof. Ercolani

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Intelligenza artificiale. Una risposta al Prof. Ercolani



ALLA REDAZIONE DE L'ANTIDIPLOMATICO


di G. Spitaleri


Gentile redazione, in riferimento all’articolo da voi pubblicato il 12 maggio 2023 sulla vostra rivista, dal titolo “Verso la sesta estinzione (suicidio) di massa?”, sento la necessità di farvi presente alcuni pensieri che la lettura dell’articolo ha in me suscitato.

Premetto che da più di un anno sono un’assidua lettrice del vostro quotidiano e nutro un’enorme stima, ammirazione e gratitudine per il lavoro svolto da voi e da tutti i giornalisti che con voi collaborano. Offrite ai lettori un’informazione corretta e puntuale, arricchita da giuste e sagge riflessioni, preziosissime in quanto, ormai, sempre più rare nel panorama giornalistico attuale. Il servizio che fornisce la vostra testata è infatti fondamentale per i lettori che avvertono la desolazione di questo drammatico momento storico, in cui la propaganda dei governi si è fatta sempre più sfacciata ed invadente, anche, e soprattutto, nei mezzi di comunicazione di massa. Tali lettori riescono a trovare respiro solo in pochissimi quotidiani, e l’AntiDiplomatico è senza dubbio fra questi.

Leggendo il titolo e le prime righe dell’articolo ho provato giustappunto il tipico senso di conforto e approvazione che mi destano tanti vostri articoli, in quanto ho pensato che l’autore volesse sottolineare la follia suicida della guerra che si sta consumando in Ucraina, con le sue manifeste, evidenti e indiscutibili potenzialità nucleari e di allargamento su scala mondiale. Guerra che dimostra pertanto spaventose potenzialità di portare l’umanità nel baratro di un disastro globale e di una stolta e ripugnante autodistruzione.

Proseguendo la lettura, è arrivata invece la prima delusione. Non è alla guerra che l’autore si riferisce nell’assegnare questo ruolo suicida, bensì all’utilizzo dell’intelligenza artificiale su vasta scala, che, pur sollevando enormi rischi ed interrogativi, ancora non sembrerebbe così associato od associabile ad una distruzione totale del genere umano, presentando inoltre caratteristiche non tutte negative, come quelle che invece ha, sempre e comunque, una guerra.
Poi ho ricevuto la seconda, grande delusione. L’articolo fa chiaramente intendere che questa ipotizzata estinzione di massa provocata dall’intelligenza artificiale avrebbe come principale responsabile una nazione ben precisa, e ne fa il nome: la Cina. Tre delle principali società al mondo che si occupano di IA sono cinesi, pertanto, secondo l’articolo, dalla Cina arriverebbe un'evidente minaccia di estinzione rivolta a tutti gli esseri viventi. La Cina coltiverebbe, cioè, nel suo paese, il pericolo più grande che si possa immaginare al mondo, l’autodistruzione del genere umano.

Eppure io, da buon lettore dell’AntiDiplomatico, come pure da semplice spettatore razionale dei fatti che accadono, da tempo so, e credo ancora fermamente, che la minaccia all’equilibrio mondiale e alla vita stessa sulla terra viene da latitudini completamente differenti da quelle cinesi.

Viene dallo Stato, gli U.S.A., che, nel corso della storia più o meno recente, ha provocato il più alto numero di guerre in tutto il pianeta, come, tra le ultime, la guerra in Ucraina. Questa guerra, diversamente dalle altre, minaccia la vita e la salute, fisica e psichica, di tutte le persone presenti nel mondo, oltre che di quelle che in futuro nasceranno. Lo fa incessantemente dal giorno in cui è iniziata e, più esattamente, dal momento in cui è stata voluta, progettata e preparata da questo stato imperialista.

Questa, come innumerevoli altre guerre ed eventi tragici della storia del mondo, sono il frutto delle lucide decisioni di personaggi con in mano buona parte del potere decisionale dello stato americano. Tali criminali decisioni vengono concretizzate con azioni manifeste e, soprattutto, con altre più nascoste, che fanno parte di quelle verità che la narrativa giornalistica, favorevole al governo degli U.S.A. e dei loro alleati, ripetutamente insabbia o stravolge nei contenuti.

Dallo stato cinese, al contrario, costantemente sono arrivate ed arrivano parole e fatti finalizzati a ridurre e neutralizzare le minacce rivolte contro la pace mondiale, con un continuo ed esplicito invito generale a ricercare e custodire l’equilibrio, il rispetto e la cooperazione tra popoli. Dunque non è certo cinese la minaccia che io sento puntata forte sul collo di una nuova, ennesima, guerra mondiale. Per giunta nucleare.

In chiusura è arrivata la terza delusione. L’articolo sostiene infatti che la preoccupazione per l’IA deve essere ancora più elevata nei paesi, come l’Italia, in cui l’intelligenza biologica, che dovrebbe governare quella artificiale, lascia parecchio a desiderare per i suoi livelli molto bassi. E, a riprova di questi bassi livelli di intelligenza di cui sarebbero dotati gli italiani, vengono citate alcune credenze popolari a cui una parte degli italiani crede. Tra queste, a fine elenco, viene inserita la convinzione del 32% degli italiani riguardo all’attentato alle Torri Gemelle, visto come una decisione dello stesso governo U.S.A.. Ecco, questa convinzione è, senza dubbio, da anni, anche la mia. Eppure non ho mai sospettato di avere un basso livello d’intelligenza. È infatti lo stesso livello d’intelligenza che mi ha permesso di prendere due lauree ed una specializzazione, lo stesso che mi fa apprezzare gli articoli di questo e di pochi altri giornali italiani.

L’articolo in questione no, non l’ho potuto apprezzare. Mi è sembrato rientrare a pieno titolo negli articoli costruiti a sostegno delle propagande di governo, che ho imparato bene a identificare e tanto a disprezzare.

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Gentilissima,

Grazie mille di averci contattato e delle belle parole nei nostri confronti.
 
Non condividiamo tutto il pensiero del Prof. Ercolani, in particolare in alcuni dei punti sottolineati, ma riteniamo importante il messaggio filosofico di fondo dell'articolo. Non vogliamo chiuderci ermeticamente solo a chi la pensa strettamente come noi, ma abbiamo voglia di allargare il raggio del dibattito con intellettuali onesti e preparati come il Prof. Ercolani, di cui continueremo a seguire in futuro i suoi elaborati perché possa svilupparsi discussioni molto interessanti come questa. 

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