Israele applica l'alimentazione forzata per la prima volta dalla sua approvazione!!!
Il governo Netanyahu vince ancora! Vince l'uso legalizzato della tortura!
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di Paola di Lullo
Martedì scorso, i medici del Centro Medico Emek di Afula hanno acconsentito ad alimentare forzosamente il prigioniero Palestinese Muhammad Elqeiq.
Seguendo i dettami dell'Associazione dei medici israeliani che considera l' "alimentazione forzata" una forma di tortura, i medici del Barzilai Hospital di Tel Aviv il 21 agosto scorso si erano rifiutati di farlo con il prigioniero Mohammed Allan. Al contrario, il "Comitato Etico" nell'ospedale di Afula, composto da tre medici, uno psichiatra e un assistente sociale, ha proceduto ad iniettare, per via endovenosa, sostanze liquide nel corpo di Muhammad Elqeiq.
Seguendo i dettami dell'Associazione dei medici israeliani che considera l' "alimentazione forzata" una forma di tortura, i medici del Barzilai Hospital di Tel Aviv il 21 agosto scorso si erano rifiutati di farlo con il prigioniero Mohammed Allan. Al contrario, il "Comitato Etico" nell'ospedale di Afula, composto da tre medici, uno psichiatra e un assistente sociale, ha proceduto ad iniettare, per via endovenosa, sostanze liquide nel corpo di Muhammad Elqeiq.
Elqeiq è un giornalista di 33 anni, di Dura, nel sud della West Bank, in sciopero della fame da ormai 50 giorni ( 48 al momento dell'applicazione della legge ). È indebolito, non è più in grado di camminare e comunica solo a gesti. Nonostante ciò, le manette lo tengono immobilizzato al letto del Centro Medico Emek.
Il suo sciopero, pratica diffusa tra i detenuti politici Palestinesi, ha lo scopo di protestare contro la sua detenzione amministrativa ( senza accuse né processo, rinnovabile di sei mesi in sei mesi ) da parte delle autorità di sicurezza israeliane.
Il suo sciopero, pratica diffusa tra i detenuti politici Palestinesi, ha lo scopo di protestare contro la sua detenzione amministrativa ( senza accuse né processo, rinnovabile di sei mesi in sei mesi ) da parte delle autorità di sicurezza israeliane.
Martedì scorso, la sua famiglia ha esortato gli abitanti di Dura a partecipare ad una manifestazione a Khalil per mostrare solidarietà con il giovane giornalista ed ha invitato i gruppi dei diritti umani ed i diplomatici stranieri e l'Autorità Palestinese ad esercitare la massima pressione sul governo israeliano per ottenere la liberazione di Elqeiq.
Elqeiq non ha violato nessuna legge, non ha accoltellato o tentato di accoltellare nessuno, e non ha mai tirato pietre.
La sua arma è sempre stata la sua penna.
Ma lo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano, accusa il giornalista di far parte di Hamas e di cooperare ad atti di terrorismo.
Il responsabile del comitato dei detenuti ed ex-detenuti dell'Autorità Palestinese, Issa Qaraqe, ha dichiarato che il giornalista è il primo prigioniero in sciopero della fame su cui è stata applicata la legge dell' "alimentazione forzata", approvata dal governo israeliano nel luglio 2015, al fine di spezzare la volontà degli scioperanti della fame.
Qaraqe ha spiegato in un comunicato stampa che il "Comitato Etico" nell'ospedale di Afula, ha il potere di costringere i prigionieri in sciopero della fame a nutrirsi, con la scusa che la loro vita è in pericolo. Il prigioniero Alqeiq, legato al letto, è stato quindi collegato ad un monitor e ad una pompa per infusione, per introdurre liquidi nel suo corpo per via endovenosa.
Qaraqe ha sottolineato che, nonostante l' alimentazione forzata sia considerata illegale secondo tutte le convenzioni internazionali e contraria al codice etico e deontologico dei medici, della World Medical Association (WMA) e della Israeli Medical Association (IMA), il governo israeliano non ha tenuto conto della posizione legale internazionale.
The Palestinian Information Center