Israele e Hamas concordano la tregua: in cosa consiste?
Dopo 15 mesi di guerra genocida da parte di Israele nella Striscia di Gaza, è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco tra Tel Aviv e Hamas.
L’accordo è stato ufficializzato dal principale mediatore della trattativa, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, il quale ha annunciato che domenica prossima, 19 gennaio, il cessate il fuoco entrerà in vigore.
L’accordo prevede, in primis, una durata di 42 giorni. Hamas, in questo lasso di tempo, ha preso l’impegno di rilasciare 33 ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi rimasti in Israele. Saranno Qatar e l’altro importante mediatore, l’Egitto, che saranno i garanti per il rispetto dell'accordo, ha assicurato Al Thani.
Il presidente americano Joe Biden, da parte sua, ha chiarito che la prima fase della tregua prevede "un cessate il fuoco totale e completo, il ritiro delle truppe israeliane da tutte le zone popolate di Gaza e il rilascio di una serie di ostaggi detenuti da Hamas", comprese donne, anziani e feriti. Inoltre, il presidente uscente degli Stati Uniti ha aggiunto che Israele, a sua volta, rilascerà "centinaia di prigionieri palestinesi " e sarà facilitato anche l'ingresso degli aiuti umanitari nell'enclave,
Biden ha precisato che "ci sono diverse questioni da negoziare per passare dalla prima alla seconda fase, ma il piano dice che se i negoziati dureranno più di sei settimane, il cessate il fuoco resterà in vigore finché continueranno i negoziati”, aggiungendo che “nelle prossime sei settimane Israele negozierà gli accordi necessari per giungere alla seconda fase, che è la fine definitiva della guerra ".
Infatti, la seconda fase prevede lo scambio del resto degli ostaggi ancora vivi, compresi i soldati maschi, e il ritiro di tutti i soldati israeliani rimasti a Gaza.
Se, come si spera, si arriverà alla terza fase dell'accordo, sarà finalizzata alla restituzione dei resti degli ostaggi assassinati ai parenti e sul lancio di un piano di ricostruzione per l'enclave palestinese, ha ricordato Biden.
Per Hamas, l’accordo con Israele, è un "risultato" per il popolo palestinese e una "pietra miliare nel conflitto con il nemico". Si legge in una nota del movimento di Resistenza palestinese:
"Questo accordo è motivato dalla nostra responsabilità nei confronti del nostro popolo resiliente nella Striscia di Gaza di fermare l'aggressione sionista e porre fine al bagno di sangue, ai massacri e alla guerra genocida a cui sono sottoposti”.
Il movimento palestinese ha anche espresso la sua gratitudine a coloro che hanno sostenuto gli abitanti di Gaza “a livello arabo, islamico e internazionale” e che hanno contribuito a “smascherare l'occupazione e fermare l'aggressione”.
"Estendiamo un ringraziamento speciale ai fratelli mediatori che hanno compiuto grandi sforzi per raggiungere questo accordo, in particolare al Qatar e all'Egitto", conclude il comunicato di Hamas.
Quasi 46.600 palestinesi sono stati uccisi nel brutale attacco militare israeliano a Gaza, sostenuto dagli Stati Uniti dal 7 ottobre 2023. Da uno studio pubblicato sulla rivista Lancet emerge che, tra il 7 ottobre 2023 e il 30 giugno 2024, i palestinesi uccisi da Israele, sono più di 64.000.
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