Israele si prepara alla quarta dose
Pronti per la quarta dose?
Mentre Draghi marcia spedito verso l'obbligo vaccinale, benché Ema non intenda decretare la fine anticipata della sperimentazione e già annuncia l'estensione del green pass obbligatorio a baristi, ristoratori, autisti, dipendenti pubblici e privati, Israele dichiara il totale fallimento del suo modello cavia e l'inefficacia dei vaccini.
Non basterà più una terza dose, si pensa già a preparare la quarta, dichiarando apertamente che si procederà sempre così ad libitum, poiché, in soldoni, hanno sbagliato l'approccio, senza potenziare le cure e senza valutare altre possibili soluzioni per contenere il contagio.
Usque tandem?
"Dato che il virus è qui e continuerà ad esserci, dobbiamo anche prepararci per una quarta iniezione”, queste le parole dell’epidemiologo Salman Zarka, uno dei massimi esperti israeliani, ai microfoni della radio pubblica Kan.
Quindi Israele che ha iniziato a inoculare le terze dosi vista la nuova ondata che ha investito il paese, guarda già alla quarta. E a giudicare dalle parole dell’epidemiologo, non vengono escluse ulteriori dosi da inoculare alla popolazione.
Zarka ha anche affermato che la prossima dose potrebbe essere modificata per proteggere meglio dalle nuove varianti del virus SARS-CoV-2 che causa il COVID-19, come la cosiddetta variante Delta altamente infettiva.
"Questa è la nostra vita d'ora in poi, a ondate”, ha poi aggiunto.
Il dottor Zarka aveva già espresso opinioni simili in un’intervista rilasciata il mese scorso al quotidiano The Times of Israel. “Se impariamo le lezioni dalla quarta ondata, dobbiamo considerare la possibilità di successive ondate con le nuove varianti, come quella nuova dal Sud America", aveva affermato.
"E pensando a questo e alla diminuzione dei vaccini e degli anticorpi, sembra che ogni pochi mesi - potrebbe essere una volta all'anno o cinque o sei mesi - avremo bisogno di un’altra dose”.
L’epidemiologo israeliano afferma di aspettarsi che entro la fine del 2021 o all'inizio del 2022 Israele inoculerà vaccini adattati per fronteggiare le varianti in maniera più efficiente.
Israele, topo di laboratorio della Pfizer - Tel Aviv ha utilizzato quasi esclusivamente il vaccino della multinazionale statunitense - è stato il primo paese a partire ufficialmente con le terze dosi dal 1 di agosto, iniziando con i cittadino oltre i 60 anni. Ha poi gradualmente abbassato l'età di ammissibilità, estendendola la scorsa settimana a tutti coloro che hanno compiuto i 12 anni. Oltre 2,5 milioni di israeliani hanno già ricevuto la terza dose.