IT-Alert, Campi Flegrei e sottomarini nucleari Usa
di Francesco Santoianni
Ripartono (il 12 settembre è il turno di Campania, Friuli Venezia Giulia e Marche) i test di IT-alert, il sistema nazionale di allarme pubblico della Protezione civile, che, tramite una inamovibile app su tutti gli smartphone, avvertirà la popolazione di un imminente pericolo e, si spera, di cosa concretamente fare per fronteggiarlo. Un broadcasting di emergenza già presente da anni in molte nazioni ma che, per quanto riguarda l’Italia, merita qualche considerazione.
Prima di queste mi sia concessa una noterella personale. Per quarant’anni ho lavorato in varie strutture della Protezione civile occupandomi, principalmente di allarmi e comunicazione alla popolazione in situazione di rischio, scontrandomi con “piani di emergenza” che sembravano fatti su misura per chi avrebbe dovuto gestire l’emergenza; non certo per la popolazione che avrebbe dovuto subirla.
Facciamo un esempio: i piani di emergenza nucleare per incidenti a convogli militari, redatti dalle prefetture di città che ospitano navi e sottomarini a propulsione nucleare. Quindi, i cittadini di Napoli, Gaeta, La Maddalena… sanno già cosa fare in caso di allarme nucleare? Nonostante questi piani prevedano una “informazione preventiva alla popolazione”, nessuno sa cosa fare. Anzi nessuno sa dell’esistenza di questi piani. Come mai? Perché è meglio che nessuno sappia del pericolo e, magari, chieda l’allontanamento definitivo di questi convogli o, addirittura, l’uscita dalla Nato che ce li impone. Stessa situazione si prevede per Piombino che, grazie all’imposizione del gas USA otto volte più costoso di quello russo, senza uno straccio di piano conosciuto dalla popolazione, ora si trova ad ospitare la nave Golar Tundra (stipa 170 mila metri cubi di gas naturale liquefatto.
IT-alert risolverà queste situazioni? Crediamo proprio di no. E non risolverà nemmeno emergenze come quelle che si configurano oggi nei Campi flegrei scossi da continui terremoti. A proposito, che farà IT-alert in caso di un terremoto più grave di quello verificatosi il 7 settembre 2023? Ordinerà una generale evacuazione? Speriamo di no. E chi volesse sapere qualcosa a riguardo farebbe bene a leggersi questo lungo documento.