Khamenei: "Ogni attacco a Israele è un servizio all'intera regione e al mondo"
La Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha guidato le preghiere del venerdì per la prima volta dal 2019.
Il leader iraniano ha pronunciato il sermone pochi giorni dopo l'attacco missilistico del suo Paese contro Israele e anche il primo da quando Tel Aviv ha lanciato la sua ondata di raid aerei contro le roccaforti di Hezbollah.
Migliaia di iraniani si sono radunati nella capitale, Teheran, per intravedere il leader; sul palco principale, una fotografia di Khamenei è stata affiancata a una foto del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah assassinato da Israele venerdì scorso.
Supreme Leader of the Islamic Revolution presence in the commemoration ceremony of the great fighter and the flag bearer of the resistance, martyr Sayyed Hassan Nasrallah pic.twitter.com/mFIgyOyDkc
— IRNA News Agency (@IrnaEnglish) October 4, 2024
Alcuni tenevano la bandiera verde e gialla di Hezbollah, mentre altri quella palestinese.
"Il nostro nemico è uno solo"
"Le politiche adottate dal nostro nemico sono quelle di seminare i semi della divisione e della sedizione, di creare una spaccatura tra tutti i musulmani. Sono gli stessi nemici dei palestinesi, dei libanesi, degli egiziani e degli iracheni. Sono nemici del popolo yemenita e siriano", ha ricordato il leader supremo dell'Iran alla folla.
"Il nostro nemico è uno solo”, ha ribadito
7 ottobre, l'attacco dell'Iran a Israele è 'legittimo'
Khamenei ha ricordato che ogni Paese ha il diritto di difendersi dagli aggressori.
Le nazioni musulmane devono preparare la loro “difesa contro il nemico comune”.
Khamenei ha anche ribadito che l'attacco di Hamas del 7 ottobre contro il sud di Israele e il recente attacco missilistico balistico dell'Iran erano "legali e legittimi".
"Ogni paese, ogni popolo ha il diritto ultimo di difendersi dalla tirannia suprema", ha detto Khamenei alla folla esultante.
Inoltre ha confermato che il suo paese non "ritarderà né si affretterà a svolgere il suo dovere" nel confronto con Israele, parlando anche a nome della Palestina.
"Il popolo palestinese ha il legittimo diritto di difendersi. Di opporsi a quei criminali, le forze di occupazione. Non esiste un singolo tribunale o organizzazione internazionale che possa biasimare il popolo palestinese semplicemente per aver difeso la propria patria", ha spiegato.
La guida suprema dell'Iran ha pronunciato la seconda parte del suo discorso in arabo, rivolgendosi direttamente al popolo arabo della regione.
Khamenei ha denunciato che l'interferenza delle potenze straniere che sostengono Israele è il problema più urgente nella regione. Ma ha affermato che la resistenza contro l'aggressione israeliana ha "riportato indietro il regime sionista di 70 anni" poiché ora sta lottando per sopravvivere come faceva al momento della sua fondazione.
Ha invitato il popolo libanese a non disperare e a continuare a tenere testa a Israele.
Khamenei ha sottolineato che decine di importanti personalità iraniane, tra cui un presidente, furono assassinate nel giro di pochi mesi nel 1981, ma ciò non fece altro che rafforzare l'establishment.
Lo stesso varrà per il Libano, che ha perso leader come il fondatore di Hezbollah Abbas al-Musawi e il religioso e politico Musa al-Sadr, ma è diventato più forte.
"Ogni attacco al regime sionista da parte di qualsiasi persona e organizzazione è un servizio reso all'intera regione e forse all'intera umanità", ha aggiunto nelle sue conclusioni il leader iraniano.