La costruzione coloniale dell'Afghanistan: Alle origini della dominazione pashtun

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La costruzione coloniale dell'Afghanistan: Alle origini della dominazione pashtun

 

Prosegue il viaggio di ricerca storica alle radici dell'Afghanistan, una modalità per capire gli attuali conflitti, come ha agito e come forse agirà il colonialismo occidentale. Per visonari i capitoli precedenti potete cliccare qui: Primo, Secondo e Terzo

 Per Al Mayadeen English

[Questo saggio è stato tradotto dal tedesco e dall'inglese in italiano da Nora Hoppe]

La dominazione pashtun.

PARTE I

 Capitolo 4

  • La dominazione pashtun: Mohammad Hotaki, Ashraf Hotaki, Nader Afshar, Ahmad Shah Dorrani, Amir Abdoll Rahman Khan

Quando il pashtun Mahmud Hotaki della tribù Ghilzai di Kandahar conquistò Isfahan e pose fine al dominio dell'impero safavide (1720), si proclamò re dell'Iran. Non aveva attaccato uno stato straniero, ma si era semplicemente ribellato contro il governo centrale del proprio paese. (Prima di lui, suo padre Mir Wais Hotaki si era sollevato contro la cattiva gestione e l'amministrazione corrotta del governo centrale di Isfahan e aveva stabilito il proprio dominio, che però era limitato a Kandahar (1709).)

Entrambe le rivolte di Hotaki erano giustificate alla luce del cattivo governo dei Safavidi e dell'oppressione del popolo di Kandahar. È possibile, come sostengono alcuni storici, che la proclamazione safavide di istituire la fede sciita come denominazione ufficiale in tutto il Grande Iran abbia giocato un ruolo nelle rivolte dei pashtun, la cui maggioranza appartiene alla denominazione sunnita. Eppure non c'è alcuna documentazione storica per questa ipotesi, il che significa che queste due rivolte probabilmente non avevano motivazioni etniche o religiose. In effetti, il dominio di Mir Wais su Kandahar e la sua vita furono entrambi messi fine dai suoi stessi tribali pashtun. E Mahmud Hotaki fu infine assassinato per volere di suo cugino Ashraf Hotaki, che poi assunse il potere.

Il breve dominio Hotaki su tutto l'Iran fu poi terminato da Nader Afshar, un generale turkmeno dei Safavidi.

Dopo che Nader Afshar sconfisse ed espulse gli afghani Ghilzai (i Ghilzai nel frattempo erano partiti per le zone dell'India dominate dai Mughal, che Nader in seguito usò come pretesto per attaccare l'India), fondò la dinastia Afsharid nell'Iran occidentale e reclutò membri della tribù Abdali (conosciuta anche come "Dorrani") nel suo esercito.

Tra gli Abdali c'era un giovane dell'aristocrazia pashtun di nome Ahmad Khan Abdali, che intraprese una carriera stellare con Nader, diventando suo consigliere personale, confidente e generale di punta delle forze pashtun nell'esercito di Nader.

Dopo che Nader fu assassinato dai suoi stessi generali, l'Iran occidentale sprofondò in una devastante guerra civile. Cogliendo l'occasione, l'ambizioso Ahmad Khan convocò i capi tribali pashtun a Kandahar con l'obiettivo di farsi proclamare re. Ma per convincerli, aveva bisogno dell'assistenza di Saber Shah Kaboli, un chierico losco del Punjab (ora in Pakistan) che era molto rispettato tra i devoti pashtun; nel frattempo avrebbe tenuto un basso profilo. Dopo nove giorni di delibere e dispute tra i vari capi tribali, Saber Shah intervenne nel procedimento e dichiarò puntualmente Ahmad Khan re (1747). Alcuni storici sostengono che Saber Shah fosse in realtà un agente della "Compagnia delle Indie Orientali" britannica, che, in qualità di società commerciale accanto ad altre agenzie commerciali straniere (francesi, olandesi, russe) concorrenti, conduceva le sue attività con lo scopo di spianare la strada alla colonizzazione britannica dell'India.

Le conseguenze di questa operazione sono ben note nelle storie dell'India, dell'Afghanistan e del Pakistan.

Ahmad Khan Abdali, ora re del Khorasan e conosciuto come Ahmad Shah Dorrani, era abbastanza ambizioso nel suo intento di estendere il suo dominio su tutto l'Iran e anche sull'India (almeno in parte). Date le condizioni dell'Iran occidentale a quel tempo (la mancanza di un forte governo centrale, le sanguinose battaglie tra numerosi pretendenti al trono e governanti locali), non sarebbe stato troppo difficile per lui raggiungere questo obiettivo. Ma invece di avanzare verso ovest e conquistare il resto dell'Iran, si spostò verso est, in India, che era sotto il regno del potente stato Marhatta, dei bellicosi Sikh e dei resti della dinastia Mughal. Finì per invadere e occupare parzialmente parti dell'India dieci volte (1747-1769). A parte il saccheggio, la distruzione e l'omicidio di massa dei soldati e dei civili indiani, non ha lasciato nessun altro ricordo.

In definitiva le campagne in India di Ahmad Shah Dorrani servirono solo a minare la forza dello stato Marhatta e di altri governanti locali indiani, così che gli inglesi incontrarono poca resistenza nel prendere tutta l'India come loro colonia.

Ahmad Shah Dorrani

Dopo la creazione del regno afghano (pashtun), l'interferenza fino ad allora indiretta del potere coloniale britannico nella regione prese velocità e si trasformò in interferenza diretta e più tardi in un intervento militare su larga scala. (L'obiettivo degli inglesi era sempre stato quello di conquistare l'India prima dei loro rivali, Francia e Russia).

Per realizzare la loro conquista coloniale dell'India, gli inglesi dovevano prima schiacciare e dividere l'Iran... e poi indebolire o eliminare completamente il potente stato Marhatta in India. Hanno lasciato questo particolare compito agli "afghani" (i pashtun), che hanno debitamente consegnato il risultato: "missione compiuta".

Dopo la morte di Ahmad Shah Dorrani, suo figlio Timor Shah Dorrani fu in grado di governare per 20 anni in un Khorasan relativamente tranquillo ma estremamente instabile (1773-1793). Timor, tuttavia, ebbe 21 figli che iniziarono una guerra fratricida tra di loro per il potere dopo il suo regno e trasformarono l'intero Khorasan nel loro campo di battaglia privato. Anche gli inglesi, e in parte la Russia, furono coinvolti... Gli inglesi occuparono due volte parti del Khorasan, così come le città di Kabul, Peshawar e Kandahar. Mentre i figli di Timor si rivolgevano ripetutamente alla Gran Bretagna per il sostegno, la popolazione combatté battaglie sanguinose contro gli occupanti britannici e riuscì a sbaragliarli in due guerre con pesanti perdite (1839-1842 / 1878-1880).

Nei libri di storia degli storici statali afghani, la popolazione non-pashtun del Khorasan figura a malapena nel periodo della guerra fratricida pashtun.

Queste circostanze turbolente durarono fino al 1880 e portarono: alla spartizione definitiva dell'Iran; alla perdita di grandi territori dell'impero che erano stati consolidati da Ahmad Shah a favore degli stati vicini, specialmente all'India britannica; a un Khorasan economicamente e culturalmente devastato; all'indebolimento e alla marginalizzazione di altri gruppi etnici, specialmente i "tagiki"; all'accoglienza del colonialismo nel paese e nella regione. Questi risultati si riverberano fino ad oggi.

L'imperio Dorrani

Nel 1880, gli inglesi trovarono finalmente il "loro uomo": Amir Abdoll Rahman, un "principe" e fondatore del clan Barakzai della tribù Abdali.

Abdoll Rahman Khan si sottomise completamente agli inglesi. Nelle sue memorie, scrive che era preoccupato solo di mantenere il suo potere personale e il suo dominio ed era quindi disposto a fare qualsiasi cosa per servire gli interessi britannici in cambio del sostegno britannico. Entrambe le parti ottennero ciò che volevano.

Riceveva uno stipendio annuale direttamente dal governo britannico e aveva mano libera nella politica interna ma nessuna indipendenza negli affari esteri. Il suo regno fu immerso in un mare di sangue, terrore e tortura. Con il massimo dispotismo e brutalità, soggiogò tutti gli abitanti del Khorasan, assicurando il dominio a se stesso, ai suoi discendenti e alle élite feudali pashtun. Incitò i gruppi etnici gli uni contro gli altri, le sue truppe più forti erano composte da tribù pashtun - una politica praticata da tutti i governi di Kabul fino agli anni '70. Il gruppo più colpito dalla barbarie di Abdoll Rahman Khan fu la popolazione hazara. Durante la brutale repressione della rivolta hazara, egli emise l'ordine per il loro genocidio. Quasi il 60% della popolazione hazara fu sterminata. I sopravvissuti - soprattutto donne, ragazzi e ragazze - furono rapiti e venduti come schiavi. Parte del ricavato della vendita degli schiavi da parte dei guerrieri pashtun andò al tesoro (a lui personalmente).

Dopo il massacro, le madri hazara avevano un detto familiare quando i loro bambini disobbedivano: "Se non obbedite, gli 'Aughu' ('afghani' in dialetto hazara) verranno a mangiarvi".

Amir Abdoll Rahman Khan

Nella storia ufficiale dell'Afghanistan, Amir Abdoll Rahman Khan è presentato come il fondatore dell'Afghanistan "moderno" perché ha realizzato alcune riforme, ha portato sicurezza e stabilità al paese, ha costruito strade e ha reso sicuri i confini del paese. Ma tutte le sue "buone" azioni impallidiscono di fronte al genocidio degli hazara e ai suoi numerosi altri crimini.

Nel 1893, gli inglesi volevano risolvere le frontiere della loro colonia indiana tracciando un nuovo confine tra "l'Afghanistan" e l'India britannica. Amir Abdoll Rahman Khan accettò prontamente e firmò la proposta avanzata dal ministro degli esteri britannico della colonia dell'India britannica "Henry Mortimer Durand". La "linea Durand" finì per dividere i Pashtun, tagliando proprio nel mezzo del loro più grande territorio abitato, che ancora oggi continua a generare tensioni e conflitti tra Afghanistan e Pakistan - i due eredi del colonialismo britannico. Accondiscendendo ai britannici, l'Amir ha anche tradito e venduto i suoi stessi uomini delle tribù. (Per inciso, Amir Abdoll Rahman Khan aveva tentato di distruggere le statue di Buddha a Bamyan con i cannoni - molto prima che i Talebani riuscissero a farlo nel 1996).

La linea Durand

Tariq Marzbaan

Tariq Marzbaan

 

Nato a Kabul nel 1959, dove ha vissuto fino al 1982 quando si è rifugiato con parte della sua famiglia a Peshawar in Pakistan, poi in Germania dove ha ottenuto la cittadinanza anni dopo. Attualmente risiede nell'Asia sudorientale. Ha conseguito un master in letteratura persiana e filologia tedesca, oltre a continui studi indipendenti sulla geopolitica, la storia e il colonialismo. Ha lavorato come fumettista politico, artista, ricercatore e traduttore di notizie, montatore cinematografico, sceneggiatore. Ha prodotto e diretto il suo film documentario-saggio sull'esilio "The Storm Bird", che è stato presentato nei festival internazionali. Editorialista per Al Mayadeen English.

"Il Waste Land è la terra del non-spazio e del non-tempo, la visione di un luogo di nessuno, che con la sua oscurità infrange ogni speranza, in cui gli abitanti si dibattono in un clima di disperazione e soffocamento."

- Angelo De Sio, nella sua analisi de 'La terra desolata', poema di T.S. Eliot

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