Kobakhidze: "Prove concrete contro la USAID per ingerenze in Georgia"
Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha accusato l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) di aver pianificato processi di destabilizzazione in Georgia e di interferire nei processi elettorali del paese, secondo quanto riportato dai media locali. Kobakhidze ha affermato che ci sono "prove concrete", inclusi video, che dimostrano il coinvolgimento della USAID in tali attività, oltre a un diretto intervento nei processi politici ed elettorali.
Kobakhidze ha espresso soddisfazione per il fatto che la nuova amministrazione statunitense stia finalmente affrontando le irregolarità legate alle attività della USAID, denunciate dalla Georgia negli ultimi tre o quattro anni. Ha inoltre criticato l'opposizione radicale, le ONG e i loro sostenitori per aver idealizzato l'Occidente, sostenendo che oggi gli stessi rappresentanti di queste istituzioni confermano che la USAID ha condotto processi inappropriati in diversi paesi, inclusa la Georgia.
Il mese scorso, Kobakhidze ha definito "corretta" l'interruzione dei programmi della USAID da parte dell'amministrazione Trump, denunciando che i fondi destinati alla formazione di rappresentanti del settore culturale siano stati invece utilizzati per organizzare rivoluzioni e creare scenari destabilizzanti.
Intanto, l'opposizione filo-occidentale in Georgia ha organizzato numerose proteste dal 4 novembre, sfociate in scontri con la polizia, dopo aver rifiutato di riconoscere i risultati delle elezioni parlamentari del 26 ottobre, vinte dal partito di governo "Sogno Georgiano" con il 53,92% dei voti.