"La casta rossa trema": un nervoso Milei lancia accuse contro Lula
Il candidato argentino di La Libertad Avanza (LLA), il fanatico ultra liberista Javier Milei, ha definito il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, un "comunista arrabbiato" e lo ha accusato di aver compiuto "azioni" contro di lui in vista delle elezioni presidenziali del 22 ottobre.
"La casta rossa sta tremando. Molti comunisti arrabbiati compiono azioni contro di me e il mio spazio. La libertà avanza. Viva la libertad, carajo", ha scritto sul social network X (ex Twitter).
Milei ha allegato uno screenshot di un articolo del quotidiano brasiliano Estadao, in cui si afferma che Lula ha cercato di influenzare la direzione della Banca di Sviluppo dell'America Latina (CAF) per prestare 1 miliardo di dollari all'Argentina.
TIEMBLA LA CASTA ROJA
— Javier Milei (@JMilei) October 4, 2023
Muchos comunistas enojados y con acciones directas contra mi persona y mi espacio...
LA LIBERTAD AVANZA
VIVA LA LIBERTAD CARAJO pic.twitter.com/BIZoPu8TT4
Il testo sottolinea che questa iniziativa avrebbe un impatto positivo per l'amministrazione di Alberto Fernández e del candidato alle presidenziali Sergio Massa, attuale ministro dell'Economia argentino.
Non è la prima volta che Milei critica il leader della sinistra brasiliana. In una recente intervista a The Economist, il candidato di estrema destra ha affermato che Lula è un socialista "con una vocazione totalitaria".
Il media britannico ha osservato che Milei è "un fan di Jair Bolsonaro, un populista ex presidente del Brasile che ha copiato alcune delle tattiche antidemocratiche di Donald Trump".
Far from building a consensus, Javier Milei would struggle to govern. And if frustrated, some Argentines worry, he might conceivably turn authoritarian: https://t.co/cm5XCHDWF1 pic.twitter.com/b6bsBPExjZ
— The Economist (@TheEconomist) September 8, 2023
L’uscita di Milei contro Lula tradisce un certo nervosismo che inizia a montare in questo fanatico ultra liberista che propone ricette economiche ottocentesche. La sua popolarità è esplosa in occasione delle elezioni primarie obbligatorie (PASO) dove a sorpresa ha sopravanzato il peronista Massa e la candidata della classica destra neoliberista Bullrich (già ministro nel governo Macri), adesso però il fenomeno Milei sembra aver raggiunto il suo massimale politico che potrebbe non bastare a portarlo alla presidenza dell’Argentina. Anche in occasione del primo dibattito tra i candidati alla presidenza, Milei non è uscito bene come in tanti prevedevano e sostanzialmente non sarebbe riuscito a conquistare nuovi consensi in vista della tornata elettorale di fine ottobre.
Ecco che quindi il candidato che propone di dollarizzare completamente l’economia, cancellare la Banca Centrale e privatizzare a tutto spiano, quindi sostanzialmente impoverire ulteriormente il popolo argentino già vessato dal Fondo Monetario Internazionale, gioca la sempiterna carta dell’anticomunismo attaccando Lula.