La Cina contro il ritiro degli Usa dal trattato sui missili nucleari
Pechino considera un "errore" da parte degli Usa il ritiro unilaterale dal trattato che ha eliminato i missili nucleari dall' Europa. E' il giudizio della portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, all'indomani dell'annuncio del presidente Donald Trump sull'Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty (Inf), negoziato nel 1987 dal presidente Ronald Reagan e dal leader sovietico Michail Gorbaciov.
"È sbagliato e lo è ancora di più considerando che inserisce la Cina tra i motivi dell'abbandono", ha proseguito. Il presidente degli Stati Uniti ha spiegato che il suo paese "avrebbe dovuto sviluppare armi", a meno che la Russia e la Cina non manifestassero il loro desiderio di sviluppare questa arma.
Su un possibile attacco nucleare Vladimir Putin aveva espresso la sua opinione all'incontro del Club di discussione Valdai. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha oggi precisato il senso delle parole di Putin. "L'intervento non riguardava il paradiso e principalmente chi ci finisce. Ma la cosa più importante, a molti sfuggita, faceva riferimento alla dottrina militare della Russia, che respinge un attacco nucleare preventivo. Detto in altre parole, nella dottrina militare non è fissato da nessuna parte che ci riteniamo autorizzati a condurre per primi l'attacco. Nella dottrina c'è scritto: opzione uno — ci attaccano con armi nucleari, opzione due — ci attaccano mettendo a rischio l'esistenza del nostro Stato; solo in questi casi la Russia si considera legittimata ad usare armi nucleari", — ha osservato Peskov.
"Ma se verremo attaccati, allora qualcuno andrà all'inferno, qualcun altro in paradiso, etc. Questa è la cosa principale, è molto importante capire questo, tutto il resto è allegorico", ha ribadito Peskov.