La Controrivoluzione schiavista della Confindustria di Bonomi

5930
La Controrivoluzione schiavista della Confindustria di Bonomi

di Giorgio Cremaschi

Il presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha scritto una lettera ai capi delle sue associazioni locali e di categoria per celebrare i cento giorni del suo mandato.
 
Quel testo è una dettagliata ricapitolazione di tutte le più sfacciate, inique, miserabili e anche sciocche prepotenze di un padronato tra i più ottusi e dannosi d’Europa, degnamente rappresentato da un piccolo finanziere milanese laureato alla Bocconi.

Bonomi chiede la libertà di licenziamento, la fine della cassa integrazione e del reddito di cittadinanza, nuovi tagli alle pensioni e a ciò che resta del sistema sociale pubblico e poi soldi, soldi, soldi alle imprese , naturalmente senza vincoli e senza controlli: lo stato paga e poi si ritira. Del resto i padroni meritano, non sono forse stati in prima fila nel fermare il Covid? Sì Bonomi lo sostiene e aggiunge indignato che solo inaccettabili pregiudizi antindustriali possono far credere che le imprese abbiano imposto di non fare le zone rosse e non abbiano posto la salute prima del profitto.

Fin qui l’ ingordigia spudorata a danno del paese, che porta agli estremi tutto ciò che da più di trent’anni i padroni vogliono e spesso ottengono: che il sistema pubblico sia al servizio dei loro affari privati. Ma la protervia delirante del presidente degli industriali raggiunge l’apice sui contratti, che il nostro vorrebbe rivoluzionari. Sì è proprio questa la parola usata.

Ora noi sappiamo che a volte il termine rivoluzione viene usato per definire il suo esatto opposto. Il fascismo proclamava la propria rivoluzione. Reagan e Thatcher negli anni ottanta del secolo scorso lanciarono la rivoluzione liberista, in realtà anticipata qualche anno prima da Pinochet.
La parola riforma oggi spesso significa il suo contrario, cioé controriforma, come sanno bene lavoratori e poveri, che appena sentono quella parola si chiedono cosa gli verrà portato via. E lo stesso vale per la parola rivoluzione quando la maneggiano ricchi e padroni: essa significa in realtà controrivoluzione reazionaria.

E questo è esattamente cio che vorrebbe Bonomi, che chiede contratti rivoluzionari che superino - testuali parole- “lo scambio novecentesco salario orario”; e che per questo ha bloccato i rinnovi contrattuali per dieci milioni di lavoratori.

In realtà lo scambio che Bonomi vuole abolire è più antico del secolo scorso. È con la rivoluzione industriale del settecento che gli operai cominciano a ricevere una salario, di fame, per una montagna di ore lavorate. Prima di allora chi lavorava o era schiavo o servo della gleba. Come si sa anche il comunismo pensa al superamento del lavoro salariato, in una società di eguali dove ognuno possa accedere liberamente a ciò di cui ha bisogno. Ma francamente non pare che la rivoluzione di Bonomi abbia a che vedere col comunismo, anche se non è escluso che incontri qualche intellettuale postmoderno ben retribuito che la imbelletti così. Siccome è da escludere che Bonomi voglia rinunciare all’orario di lavoro, è probabile che egli chieda ai lavoratori di non ricevere più il salario. Cosa per altro che già avviene con lo stage e forme simili di lavoro gratuito: non sei già contento di avere un lavoro, non pretenderai anche un salario?

La proposta di Bonomi di superare il salario, mentre si rivendica la piena libertà di licenziamento, ha un solo scopo e risultato: lo schiavismo. Del resto non è un imprenditore milanese, anch’egli bocconiano, quel Guglielmo Stagno D’Alcontres che nella sua modernissima e pluripremiata azienda bio sfruttava come schiavi i migranti, di cui si proclamava razzialmente il maschio dominante? È questa criminalità imprenditoriale dilagante il brodo di coltura della controrivoluzione di Bonomi, che nel nome della modernità vuol tornare nel Medio Evo e che può proclamare le sue follie reazionarie solo perché da decenni la politica italiana si genuflette di fronte ai padroni e alle loro mascalzonate.
 
 
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti