La disoccupazione è necessaria al capitalismo

La disoccupazione è necessaria al capitalismo

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

La disoccupazione è la condizione necessaria e sufficiente dello sfruttamento e del capitalismo; provoca guerre fra poveri e competizione fra i lavoratori in modo da indebolire la solidarietà di classe e da abbassare il costo del lavoro. Così i ricchi e i loro cani da guardia (oggi i giornalisti, gli intellettuali da talk show, gli economisti) si arricchiscono. Naturalmente fanno finta di considerare la disoccupazione un problema ma stando bene attenti a evitare che diminuisca o scompaia; da qui, per secoli, la trasformazione di un augurio biblico, crescete e moltiplicatevi e riempite la Terra, in un comandamento, vigente anche dopo che la Terra è stata riempita e sta strabordando; e se in alcuni paesi sovrappopolati, come l’Italia, la gente ha finalmente smesso di far troppi figli, ecco che a reti unificate viene agitato lo spauracchio della decrescita economica, a giustificare l’importazione non programmata e spesso illegale di schiavi dall’esterno (in questo periodo dall’est Europa e dall’Africa) per mantenere artificialmente un eccesso di offerta di lavoro. Come auspicato, fra i tanti, da Enrico Letta, democristiano per vocazione e terzomondista per consentire al neocapitalismo di raschiare il fondo del barile e dominare ancora per un po’.

Certo, a livello di piccola e media impresa c’è la reale concorrenza delle multinazionali a costringere gli imprenditori ad abbassare i prezzi (altrimenti gli italiani, in particolare quelli che si riempiono la bocca di orgoglio nazionale, comprano su Amazon per risparmiare qualche euro, e non importa se nel medio termine significa impoverire il paese e sé stessi; e non parlo solo dei bisognosi ma anche dei benestanti). Peccato che la soluzione sia sempre quella di tagliare i salari e pretendere ritmi di lavoro ottocenteschi. Per il bene dell’Italia, dice Salvini, ma intende il bene dei ricchi o aspiranti tali.

Mentre la soluzione ovvia non viene neanche presa in considerazione: massacrare di tasse le megaimprese straniere per salvare le imprese italiane. Come mai? Perché Amazon e la Apple hanno lobby molto più persuasive dei sindacati, pagano avvocati abili e senza scrupoli, controllano direttamente o indirettamente televisioni, giornali, opinionisti, parecchi parlamentari e ministri; per cui i nuovi patrioti della destra e della finta sinistra preferiscono non pestargli i piedi – è così più facile spremere un po’ di più i lavoratori e impoverire i miserabili, che tanto ci sono abituati a offrire l’altra guancia e quando si ribellano lo fanno contro chi ha poco più di loro, mica contro i miliardari, spesso ammirati, o le idolatrate celebrity.

Se non si rompe questo circolo vizioso non ci sarà mai un riscatto e in realtà, alla lunga, neppure salvezza. Bisogna consumare meno, produrre meno, smettere di crescere in maniera dissennata; e in cambio distribuire meglio gli enormi profitti generati dell’automazione e dell’innovazione tecnologica. Ma non sarà facile: il partito degli edonisti, interessati solo al soddisfacimento delle loro pulsioni immediate, è vasto, potente e in espansione. Per contrastarlo è indispensabile che tutti coloro che si sentono parte di qualcosa che li trascende (una Storia, una tradizione, una comunità, una civiltà) si organizzino in una nuova Resistenza culturale e politica contro il liberismo e il suo appiattimento sul presente, il suo culto del successo e del denaro, la sua globalizzazione, il suo individualismo.

Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

 

Professore di studi italiani e romanzi a Harvard; in precedenza ha insegnato alla II Università di Roma e alla New York University, e come visiting professor alla Arizona State University, alla University of Toronto, a UCLA, a Johns Hopkins e a McGill

Quando Mario Monti parla di "sacrifici".... di Fabrizio Verde Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

Quando Mario Monti parla di "sacrifici"....

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington? di Giacomo Gabellini Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

Armi ad Israele: a che gioco sta giocando Washington?

"Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo di Marinella Mondaini "Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo

"Il Giornale": il cane da guardia "di destra" dell'atlantismo

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

La dittatura del pensiero liberal di Giuseppe Giannini La dittatura del pensiero liberal

La dittatura del pensiero liberal

Toti e quei reati "a fin di bene" di Antonio Di Siena Toti e quei reati "a fin di bene"

Toti e quei reati "a fin di bene"

Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?) di Gilberto Trombetta Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?)

Il Piano Mattei (o di quelli che lo hanno ucciso?)

Gli ultimi dati del commercio estero cinese di Pasquale Cicalese Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Gli ultimi dati del commercio estero cinese

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario di Andrea Puccio Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

Il Premio Pullitzer e il mondo al contrario

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici? di Paolo Arigotti La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

La Siberia al centro di nuovi equilibri geopolitici?

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti