La fake news dell'infermiere di Cremona e l'impunità del mainstream
di Agata Iacono
Una Fake news il post dell'infermiere di Cremona sull'emergenza covid.
In un lungo post Facebook dell'otto luglio, poi rimosso, un infermiere, tale Luca Alini, aveva lanciato un grave allarme.
Secondo il signor Alini, l'ospedale di Cremona stava ricoverando "pazienti affetti da Coronavirus con gravi insufficienze respiratorie”.
Il post dell’infermiere è immediatamente divenuto virale sui social ed è stato ripreso dalle principali testate nazionali, senza che venisse verificata la notizia
“Ci risiamo. Non è mia abitudine farmi dei selfie, né tantomeno pubblicarli su Facebook. Questo l’ho fatto questa sera (venerdì n.d.r.) alle 22 circa, al lavoro. Non è una foto di marzo o di aprile".
Teoricamente, il popò di Task Force contro le bufale sul covid19 avrebbe dovuto immediatamente intervenire, ma evidentemente è più interessato a censurare chi spiega, cerca risposte a dubbi, cerca di analizzare con un'ottica critica.
Invece, un post che drammatizza la situazione, a quanto pare, è funzionale ad una determinata narrazione...
Infatti subito anche Ricciardi ha rilanciato il post dell'infermiere, poi smascherato da un giornalista coscienzioso e smentito dall'ufficio stampa e dalla direzione dell'ospedale di Cremona.
A pensar male..., ma guarda caso questo tipo di narrazione è funzionale alla propaganda sulla necessità di richiedere il Mes per i fondi sanitari.
Ed anche alla proroga dello stato di emergenza annunciata e poi minimizzato dal Presidente Conte.
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca..