Latte avariato venduto a 12 euro e il “mercato non convenzionale” a Gaza: la denuncia di un ex commerciante a l'AD
L'ex commerciante Alaa Ahmed ha affidato a l'AntiDiplomatico la sua testimonianza sulla drammatica situazione a Gaza
Quella che segue è una testimonianza diretta da Gaza, una voce che denuncia una realtà drammatica e spesso purtroppo taciuta dai media mainstream. Come recentemente sottolineato dall'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi, la fame viene utilizzata come arma in questo attacco genocida contro la popolazione civile di Gaza. Alaa Ahmed, un ex commerciante con grande esperienza, offre - in questa testimonianza affidata a l'AntiDiplomatico - una prospettiva unica su come il blocco economico e le restrizioni imposte a Gaza abbiano trasformato la disponibilità di beni essenziali, portando sul mercato prodotti avariati e di scarsa qualità, spesso l'unica opzione disponibile per una popolazione già esausta e ridotta letteralmente alla fame. La sua testimonianza non è solo un appello alla consapevolezza, ma anche una richiesta urgente di giustizia e di soluzioni.
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di Alaa Ahmed - Gaza
Volevo parlare di un argomento estremamente importante, un tema che forse altri evitano di affrontare a causa delle difficoltà che viviamo qui a Gaza. Vorrei innanzitutto informare il lettore che ero un commerciante di successo prima che questa guerra distruggesse le nostre proprietà. Pertanto, parlo con cognizione di causa e non per presunzione.
Il mercato globale include prodotti difettosi o che non rispettano gli standard richiesti, o ancora prodotti che non hanno riscosso successo nei mercati convenzionali. Questo fa emergere un altro tipo di mercato, che io definisco “mercato non convenzionale”. Questo mercato si sviluppa in contesti segnati da guerre o carestie, in un determinato paese o regione, dove diventa una destinazione per la distribuzione di questi prodotti difettosi. La scarsità di beni, il collasso del sistema economico e la mancanza di un’autorità in grado di monitorare la qualità di tali beni favoriscono la nascita di questo mercato.
Esattamente ciò che sta accadendo a Gaza da un anno a causa della guerra di sterminio condotta da Israele. Questo è il motivo per cui i marchi alimentari globali noti sono scomparsi dal mercato di Gaza, sostituiti da marchi egiziani o indiani di qualità scadente o addirittura non idonei al consumo umano. Ad esempio, il latte disponibile nei mercati è avariato, scaduto, confezionato in contenitori che non riportano alcuna data di produzione, scadenza o durata di conservazione. Tuttavia, data la scarsità ed il fatto che è l’unico tipo disponibile, le famiglie sono costrette a nutrire i propri figli con questo latte, ignorando gli effetti disastrosi che potrebbe avere.
(Latte avariato)
Non si tratta solo del latte, ma di tutti i prodotti che entrano a Gaza, sia attraverso le organizzazioni umanitarie sotto forma di aiuti, sia tramite il settore privato. Questi prodotti sono spesso avariati o introdotti per la prima volta nel mercato di Gaza e costringono la popolazione a consumarli a causa della mancanza di alternative.
Israele, inoltre, impone quantità limitate di beni per l’ingresso a Gaza e si assicura che non vi siano marchi globali, al fine di evitare che queste aziende possano trarre beneficio pubblicitario dal fatto che i loro prodotti soddisfino i bisogni umanitari di Gaza. Israele teme che questa promozione possa amplificare ulteriormente la causa di Gaza e della Palestina, che è già la più dibattuta e discussa del nostro secolo.
Sebbene Israele sia il principale responsabile di questa catastrofe, anche le istituzioni internazionali coinvolte negli aiuti umanitari e alcuni commercianti del settore privato sembrano avere una parte di responsabilità. Questi ultimi potrebbero aver deliberatamente importato tali prodotti per smaltirli a Gaza e trarne un guadagno, approfittando delle aziende che li producono.
Non si tratta di una questione marginale. È un problema che merita attenzione, dibattito e una soluzione immediata. Va anche sottolineato che il latte che ho menzionato come esempio l’ho acquistato oggi, una confezione da mezzo chilo, al prezzo di circa 12 euro, pur essendo avariato e venduto con l’esplicita indicazione che è scaduto. Tuttavia, è ciò che il mercato offre. Questo latte arriva a Gaza come parte di pacchi alimentari distribuiti dalle Nazioni Unite e spesso viene venduto al dettaglio per ottenere in cambio altri beni.