La famiglia dell'attivista Usa uccisa da un cecchino israeliano ha inviato questo messaggio a Biden

La famiglia dell'attivista Usa uccisa da un cecchino israeliano ha inviato questo messaggio a Biden

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Secondo quanto riporta il quotidiano inglese The Guardian, la famiglia di Aysenur Eyzi Eygi, l’attivista statunitense di origine turca, dell’ISM, colpita alla testa da un cecchino israeliano, ha chiesto al presidente degli USA, Joe Biden di ordinare un'indagine sulla sparatoria invece di affidarle a Israele.

L’uccisione della ventiseienne Aysenur Eyzi Eygi, 26 anni, è avvenuta mentre protestava contro gli insediamenti israeliani illegali nel villaggio di Beita in Cisgiordania, durante una manifestazione organizzata dall'International Solidarity Movement (ISM).

Un primo report dell'autopsia ha confermato che è stata uccisa da un proiettile di un cecchino israeliano che l'ha colpita alla testa. Eygi è stata portata in un ospedale nella vicina città di Nablus, dove successivamente è stata dichiarata morta.

"Aysenur, cittadina statunitense, stava lottando pacificamente per ottenere giustizia quando è stata uccisa da un proiettile che, secondo le immagini, proveniva da un militare israeliano", ha ricordato la famiglia di Eygi in una dichiarazione.

Da parte sua, la Casa Bianca non ha attribuito la responsabilità della sparatoria alle forze israeliane, pur dichiarandosi "profondamente turbata" dall'omicidio di Eygi. Da Washington hanno annunciato di aver chiesto al governo israeliano di indagare sull'incidente.

"Accogliamo con favore la dichiarazione di condoglianze della Casa Bianca, ma date le circostanze dell'omicidio di Aysenur, un'indagine israeliana non è adeguata", secondo la famiglia di Eygi. "Invitiamo il presidente Biden, il vicepresidente Harris e il segretario di Stato Blinken a ordinare un'indagine indipendente sull'omicidio illegale di un cittadino statunitense e a garantire la piena responsabilità per i colpevoli".

L'esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro i dimostranti, giustificandosi  di aver "risposto con il fuoco contro un principale istigatore di attività violente che ha lanciato pietre contro le forze e ha rappresentato una minaccia per loro". Questa verisione è stata smentita da testimoni oculari, secondo i quali sia Eygi che gli altri dimostranti non rappresentavano una minaccia per le truppe israeliane.

"È stato un colpo diretto alla testa, non è stato un incidente. Lei era più al sicuro di tutti gli altri volontari, lei e le sue amiche erano le più indietro, nel posto più sicuro che pensavamo", ha raccontato ad Haaretz Vivi, un'attivista americana che era presente durante la protesta dell'ISM .

Eygi era nata in Turchia e si era trasferita negli Stati Uniti con la sua famiglia prima di compiere un anno. Si è laureata di recente alla University of Washington, dove ha studiato Psicologia e Lingue e culture mediorientali.

"Era attiva nel campus nelle proteste guidate dagli studenti, sostenendo la dignità umana e chiedendo la fine della violenza contro il popolo palestinese", ha ricordato la famiglia di Eygi. "Aysenur si è sentita obbligata a recarsi in Cisgiordania per esprimere solidarietà ai civili palestinesi che continuano a subire continue repressioni e violenze".

Il governo turco ha rilasciato una dichiarazione definendo il suo assassinio un "omicidio" compiuto dal governo israeliano.

"Ieri, loro (Israele) hanno assassinato in modo orribile la nostra ragazza, Aysenur Ezgi Eygi. Ad oggi, hanno ucciso oltre 40.000 civili innocenti, tra cui 17.000 bambini", ha denunciato sabato scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo: "Attaccano barbaramente e versano sangue indiscriminatamente, che si tratti di bambini, donne, giovani o anziani".

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